Il 10 marzo alle elezioni amministrative, il 2 giugno al referendum istituzionale per scegliere tra monarchia e repubblica. È il 1946 quando le italiane votano per la prima volta. Da allora sono passati 70 anni.

Ecco qualche curiosità su quella data che ha cambiato la storia d’Italia, e non solo.

Ansa
1 di 5
Le donne italiane votarono per la prima volta al referendum del 2 giugno 1946.

Ansa
2 di 5

IL SIGNIFICATO DELLA MIMOSA

Nel 1946 viene festeggiata, per la prima volta dopo la guerra, la festa delle donne. L’uso della mimosa si deve a Teresa Mattei, partigiana, dirigente dell’Unione Donne Italiane e più giovane eletta all’Assemblea Costituente. La propose, insieme a Rita Montagna e Teresa Noce, in alternativa alle violette, perché più economica e diffusa nelle campagne. Come spiegò alla stampa: «Era il fiore che i partigiani raccoglievano e regalavano alle staffette»

In una foto d’archivio del 3 agosto 2006 Teresa Mattei, ultima rappresentante femminile della Assemblea Costituente.


3 di 5

LA SENTENZA STORICA

È il 1906: 10 maestre marchigiane vogliono essere iscritte alle liste elettorali, cosa impossibile per l’epoca. Si rivolgono a un giudice, Lodovico Mortara, presidente della Corte di appello di Ancona, che dà loro ragione suscitando scandalo e stupore in tutta Italia: «Personalmente sono contrario al suffragio femminile, ma giuridicamente devo essere favorevole» dichiara.

Una sentenza storica per l’emancipazione femminile, ricordata dalla scrittrice Maria Rosa Cutrufelli nel romanzo Il giudice delle donne appena uscito per Frassinelli.


4 di 5

IL MOVIMENTO POLITICO

Nel 1903 Emmeline Pankhurst fonda a Manchester, in Inghilterra, la Women’s Social and Political Union. Inizia così il movimento delle “suffragette”.

Per ripercorrere il coraggio e la sofferenza delle donne che hanno rischiato la famiglia, il lavoro, e addirittura la vita per ottenere il diritto di voto, arriva in sala il film Suffragette diretto da Sarah Gavron e interpretato da Meryl Streep, Carey Mulligan e Helena Bonham Carter. «È una storia tramandata per generazioni, parla di madri e figli, di coraggio e dedizione, e di scelte difficili» ha detto Peter Schlessel, dirigente della casa di distribuzione Focus Features. Al cinema dal 3 marzo.


5 di 5

IL SUFFRAGIO UNIVERSALE

Il primo Stato a estendere il diritto di voto alle donne è il Wyoming, nel 1869: il resto degli Usa lo farà solamente 50 anni dopo, con il XIX emendamento alla Costituzione americana che entra in vigore nel 1920. La Nuova Zelanda introduce la parità già nel 1893, Norvegia e Finlandia seguono nel 1901, il Giappone nel 1945 dopo la seconda guerra mondiale.

Oggi il suffragio femminile è ancora limitato in Libano, dove le donne devono dare prova di istruzione di base. E negato in altri: nella Città del Vaticano gli elettori sono maschi e cardinali.