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Poltrone Le Bambole di Mario Bellini per B&B (1972, qui in versione rinnovata del 2007). Senza struttura rigida interna, hanno l'imbottitura rivestita in pelle o tessuto. E c'è anche il pouf.
È uno dei momenti d'oro del design italiano, celebrato in una famosa mostra a New York nel 1972, "Italy: il nuovo paesaggio domestico". Nascono i forni a microonde e i personal computer, la prima luce alogena e le lampade orientabili da tavolo. Diventano di moda gli arredi hi-tech e in ogni casa entra una poltrona per guardare la tv.
Parliamo degli anni '70 con: Valerio Castelli, architetto, fondatore della scuola di design Domus Academy e degli studi di comunicazione Centrokappa, Garage, Modo, Design Italia.
Qual è stata l'influenza del design sulla società di quegli anni?
Bui e spesso tragici, i Settanta sono anni di importanti conquiste sociali e di cambiamenti forti nel modo di comunicare e vestirsi. Nascono i movimenti radicali, il design post-moderno e alcuni dei prodotti di maggior successo. Nel design di interni c'è una rivoluzione nella decorazione e nel colore: nascono nuove discipline come la progettazione della luce e delle superfici, e si afferma anche la voglia di spiazzare, di stupire, di divertire con oggetti fuori misura.
Quali pezzi hanno rappresentato meglio lo spirito dell'epoca?
Sicuramente la poltrona Proust finto-antica di Alessandro Mendini, che l'ha creata pensando proprio al celebre scrittore francese e che è diventata l'icona del design postmoderno (a destra, l'immagine). E poi le innovative poltrone Le Bambole di Mario Bellini per B&B (sopra) senza braccioli rigidi nè piedini: sono passate alla storia anche per la campagna pubblicitaria firmata da Oliviero Toscani con le foto della modella Dona Jordan seminuda. O ancora il tavolino a tre gambe Cumano di Achille Castiglioni, funzionale al punto che si può appendere alla parete. Ma bisognerebbe ricordare anche il primo computer Apple e il walkman Sony: due oggetti che appartengono alla storia del design e che hanno cambiato i comportamenti e il modo di vivere di tutti.
Perché questi mobili e complementi sono ancora attuali?
Perché non sono solo simboli, sono arredi che raccontano storie. E oggi c'è bisogno di circondarsi di oggetti che sanno trasferirci contenuti emozionali.