Lady Diana è delle figure più amate e iconiche dell’epoca moderna ed è stato un vero e proprio meteorite per la Corona, fino ad allora così distante e fredda nei confronti dei suoi sudditi. Ma la vita di Diana Frances Spencer è stata piena di ostacoli, fin da piccola, con la separazione dei genitori e gli anni ‘rinchiusa’ in collegio a imparare le buone maniere perché troppo discola. Non le sembra vero quando, nell’estate del 1980, incontra Carlo che pare interessato a lei: da subito crede di aver trovato il suo principe azzurro, è innamorata pazza, ma la sua vita da favola, da Clarence House a Kensington Palace, non è esattamente come se l’era immaginata. E la Famiglia Reale non proprio affettuosa come avrebbe voluto.
Ma ormai le carte erano già in tavola, il dado tratto e le nozze organizzate (nonostante i due si fossero incontrati solamente 12 volte prima del matrimonio). E così, la vita della principessa inizia tra dubbi e incertezze, domande e tradimenti. Quegli stessi dubbi e quelle stesse domande che, oggi, a distanza di 20 anni dalla sua morte, avvenuta a Parigi il 31 agosto 1997, non sono ancora stati fugati.
Per molti le circostanze della tragica scomparsa di Lady Diana sono circondate da misteri che non riescono (o non vogliono) trovare una risposta e una soluzione. Incidente, come hanno stabilito le indagini della Casa Reale ormai concluse, o cospirazione, come invece ha sempre sostenuto la famiglia Al Fayed attraverso un’inchiesta parallela ancora aperta? Mohammed, padre di Dodi, ultimo ‘amico’ della Principessa, ormai anziano e residente in Svizzera, è stanco di combattere, ma è da sempre convinto che molti siano i sospetti che interessano la morte della coppia. E ancora troppi i quesiti irrisolti che ancora non hanno trovato risposta.
Quel decesso improvviso che ha scosso la Monarchia britannica nel profondo è stato insabbiato, secondo il magnate che non se ne fa una ragione. E, a dire il vero, in tanti la pensano come lui. È solo perché non si riesce a trovare una spiegazione per quell’incredibile perdita, oppure, davvero, la morte di Diana non è stata casuale?
Tutti ci ricordiamo di quel momento, dove eravamo nel preciso istante in cui abbiamo ricevuto la notizia della morte della principessa del popolo. E nessuno scorda le migliaia di persone radunate di fronte ai cancelli di Kensington Palace in lacrime tra la moltitudine di fiori e fiumi di messaggi dedicati alla Principessa. Ma non possiamo dimenticare neanche i motivi e gli avvenimenti legati alla sua tragisca scomparsa.
Perché restano tutti questi dubbi e perché si continua a pensare che, in fondo, Diana, possa essere stata assassinata?
Dopo aver trascorso la maggior parte dell’estate del 1997 nel sud della Francia, e dopo una vacanza nel Mediterraneo fortemente pubblicizzata, il 30 agosto Lady Diana e Dodi Al Fayed arrivano a Parigi, all’hotel Ritz, allora di proprietà della stessa famiglia egiziana. Ma a causa della presenza dei numerosi paparazzi, Dodi decide che è meglio trasferirsi nel suo appartamento parigino, per proteggere la loro privacy e quell’amore appena nato.
È da questo momento che i black out si fanno più intensi, le notizie discordanti e le prove incerte.
Ecco tutti i dubbi ancora irrisolti legati alla scomparsa della Principessa del Galles.
1 – L’autista Hanry Paul, da 10 anni al servizio della famiglia Al Fayed, e capo della sicurezza dell’hotel Ritz a Parigi, è al volante dell’auto con a bordo Lady Diana e Dodi Al Fayed e che si schianta sotto il Pont de l’Alma contro il 13esimo pilone. Guida in stato di ebrezza, dicono le autorità francesi, con un tasso alcolico di 6 volte superiore alla soglia consentita, e il 20% di monossido di carbonio nel sangue che non terrebbe in piedi neanche un gigante. Ma i campioni di sangue sono spariti.
2 – Dall’hotel Ritz al Pont ci sono 10 telecamere ma quella notte nessuna era in funzione. Inoltre l’incidente è avvenuto alle 24.24 e anche le telecamere poste sotto il ponte dell’Alma hanno smesso di funzionare alle 23 del giorno prima. Coincidenza o fatalità?
3 – La scena del crimine non è mai stata delimitata e confinata, così tutti, fotografi, turisti e curiosi, fin dall’inizio hanno avuto la possibilità di andare direttamente sul luogo e contaminare le prove: senza che nessuno si opponesse. Non solo. Le autorità, appena estratti corpi e superstiti hanno ripluto il sito.
4 – Frederic Mailliez, medico d’urgenza, il primo ad intervenire, constata immediatamente le difficoltà respiratorie della Principessa, e avverte i soccorsi che occorre assistenza urgente per ‘sospette lesioni interne‘. Ma Diana non è stata portata al più vicino ospedale militare già allertato (a solo un chilometro di distanza) ma al Pitie Salpetriere che si trova più lontano, a 25 minuti dal luogo dell’incidente: in totale ci vollero 94 minuti perché dopo l’incidente arrivasse all’ospedale. È pco credibile che ci abbiamo impiegato così tanto tempo. Occorreva un intervento chirurgico. Perché non trasportarla in elisoccorso? Diana è morta disanguata non per le lesioni riportate durante l’incidente.
5 – Il decesso è stato dichiarato alle 4 del mattino del 31 agosto del 1997 e nel giro di tre ore la Principessa già stata imbalsamata. E questo senza che la famiglia Spencer avesse concesso l’autorizzazione. Un grosso rischio con una morte di così alto profilo visto che il processo intaccò in modo irreparabile tutti i fluidi corporei così da impedirne qualsiasi ulteriore analisi.
6 – E poi ancora la Fiat Uno bianca che ha speronato la Mercedes con a bordo Lady Diana facendola uscire di strada: lo scontro è stato confermato dai campioni di vernice prelevati dalla macchina del Ritz ma identificare l’autista è stato difficilissimo. Ci sono voluti tre anni per ritrovare il fotografo James Andanson morto nella brughiera parigina. Il caso è stato archiviato come suicidio ma nessuna pistola fu ritrovata nella macchina dove fu rinvenuto il corpo con il foro di proiettile alla tempia.
7 – Sono 7 i fotografi in stato di fermo a Parigi quella domenica del ’97 e l’omissione di soccorso è un crimine in Francia. Ma nessuno ha pagato in quell’occasione perché prosciolti per ‘circostanze concomitanti’.
8 – Infine, la guardia del corpo di Diana, l’unico ad aver indossato la cintura di sicurezza quella sera, e l’unico (come vuole la regola) che non avrebbe dovuto farlo: … si è ritirato a vita privata ma il suo conto in banca appare quanto mai sospetto. Come fa una persona che guadagna poco più di 30 mila sterline l’anno a ritrovarsi in qualche mese con 750 mila sterline? Anche su questo vige il mistero più assoluto.
Insomma, c’è stato un insabbiamento delle prove forensi? Il rapporto tra Diana e Dodi era davvero così pericoloso per la Monarchia? O il problema era solo che Al Fayed fosse egiziano, arabo e musulmano? Oppure la causa era la battaglia di Lady Diana contro le mine anti uomo (di cui il regno Unito era maggior esportatore)? La sua popolarità stava distruggendo l’interesse per un’istituzione secolare come quello della Corona? Molto probabilmente non avremo mai tutte le risposte che vogliamo, ma sappiamo tutti che quando si ha a che fare con troppe coincidenze, allora sospettare diventa lecito.