Sul giornale abbiamo affrontato il tema di come ridurre le spese per l’assistenza di anziani e disabili. Ci avete scrito in tantissimi. Per questo riprendiamo l’argomento. Qui trovate una mini guida per capire come accedere ai contributi regionali e comunali.
Per ottenere l’invalidità
«Se un tuo familiare non è autosufficiente, il primo passo è chiedere al medico di base di avviare l’iter perché venga riconosciuto lo stato di invalidità, inviando la richiesta all’Inps» spiega Valeria Fava, vice responsabile del Servizio tutela del Tribunale per i diritti del malato. Il paziente sarà chiamato da una commissione medica della Asl che certificherà il suo grado di non autosufficienza. I benefici previsti sono diversi a seconda della gravità: dall’indennità di accompagnamento mensile di circa 500 euro, erogata in caso di invalidità al 100%, alla fornitura gratuita di carrozzine o pannoloniper chi supera il 33%.
Chi concede contributi e servizi
La Asl si occupa anche di valutare le domande per l’Assistenza domiciliare integrata (Adi), che comprende servizi sanitari come le flebo e le visite mediche a casa. Il Comune può completare l’Adi con aiuti aggiuntivi come la badante per qualche ora a settimana. Questi ultimi sono però riservati a chi ha una soglia di reddito molto bassa.
Alcune Regioni, inoltre, aggiungono bonus, voucher o contributi per fasce più ampie di reddito. L’Emilia Romagna, per esempio, concede assegni di cura alle famiglie che vivono con anziani o disabili non autosufficienti (sociale.regione.emilia-romagna.it). La Toscana, invece, ha attivato un voucher una tantum per il pagamento della badante; il numero Verde per saperne di più è 800593388.
Dove trovare informazioni
«I canali migliori sono lo sportello servizi sociali del tuo Comune, quello della tua Asl o dell’ospedale. Visita anche il sito dell’assessorato alle politiche sociali della tua Regione, dove vengono pubblicate tutte le misure previste per aiutare le famiglie» consiglia Valeria Fava.