La recensione di Announo

“I miei sogni nei tuoi” mi ha colpito particolarmente, parla di quella società maschilista del mondo arabo in cui le donne sono sopraffatte dal maschio e devono stare zitte e subire. Dania ha sempre sognato-desiderato la morte del marito e se lo ritrova paralizzato da seguire come un bambino; colpiscono le storie di tutte le donne del libro soggette ad uno stesso trattamento, come la nonna di Dania che riesce ad uscire dalla situazione di sopraffazione con una specie di favola che le capita nel bosco.

È incredibile il divario, in questo secolo, tra noi donne occidentali e quelle musulmane, situazione che da come mi raccontava mia nonna, qui dalle nostra parti (piccoli paesini montani del nord italia), non era molto diversa, è solo con il tempo che noi donne abbiamo cominciato a farci strada e a far valere i nostri diritti. Il libro è molto bello, duro in alcuni tratti e molto toccante per come racconta la realtà quotidiana della protagonista.

Mi è piaciuto molto, non è un libro leggero, ma quando si inizia a leggerlo ci si fonde con  la protagonista, con le sue paure e i suoi  sogni, Dania diventa una di noi e ci invoglia a leggerlo fino alla fine!!

Announo

La recenzione di moony84

“Storie frutto della penna di una scrittrice o pesante realtà difficile da accettare?Neanche Dunia sembra capire quanto la sua realtà si intrecci con le storie di quella scrittrice misteriosa…. ma di certo si rende conto che, raccontare storie, sfogarsi con l’amica o incontrare nei sogni quella vicina sconosciuta, sono tutte cose che le permettono di allentare le tensioni della vita quotidiana.

Alawiya Sobh, con la forza di chi combatte contro l’oppressione femminile, racconta sì il disagio di tante donne sottomesse al rigore e al maschilismo del mondo islamico, ma esprime con estrema forza il coraggio della DONNA che ha deciso di ribellarsi, rendendosi LIBERA, prima ancora che dal suo “uomo-oppressore”, dalla PAURA e da una mentalità chiusa capace di offuscare la mente al punto tale da rendere le donne schiave persino di se stesse e dei loro pensieri inconfessabili.”

moony84

La recensione di lacrimedipioggia

Sono entrata nel libro in punta di piedi, quasi timorosa d’infrangere l’atmosfera d’intimità che c’era tra Dunia e suo marito tra le prime pagine della storia. Poi le parole hanno cominciato a correre davanti ai miei occhi e la storia di questa donna coraggiosa, che la vita a colpito duramente con l’infermità dell’uomo amato, è diventata anche un po’ la mia, così come lo sono diventati i suoi sogni.

Sogni che non le appartengono del tutto, ma che un’altra donna ha fatto un po’ suoi dettandoli tra le pagine di un romanzo la cui protagonista sembra essere proprio Dunia.In fondo i sogni non ci appartengono. Non hanno catene che lì uniscono a noi.I miei sogni sono un po’ quelle di tutte le donne che prendono vita nel libro.Sogni d’amore e di libertà. Sogni di trovare una passione ed un ideale che faccia palpitare i loro cuori, è non è importante che la storia si svolga a Beirut, perché l’anima delle donne palpita e soffre allo stesso modo in qualunque parte del mondo.Sono ancora nel pieno percorso della lettura del libro e non so ancora dove mi condurrà la storia.

Sto correndo nei sogni di Dunia… chissà dove mi porteranno.

lacrimedipioggia

La recensione di Claudiapanarella

L’autrice ci descrive senza veli una realtà, che molto spesso non appartiene solo al mondo islamico ma al mondo in generale, in cui la donna somiglia più a qualcosa da possedere che ad una persona.”Dunia è di Malek” , che può ripudiarla ogni volta che vuole.”Ferial è di Khaled” che da un giorno all’altro l’allontana senza una spiegazione.

E poi c’è Maghy che perde sé stessa, diventando un’attraente superficie per il solo piacere degli altri. Sono donne come le altre, ma allo stesso tempo diverse perché incatenate da una cultura estremamente maschilista e patriarcale.

È una lettura emozionante ma complessa, che regala spunti per una profonda riflessione sui ruoli della società, quelli di uomo e donna, padre e madre, figlio e figlia.

I miei sogni nei tuoi è un’inno al cambiamento, ad un mondo nuovo in cui ogni donna venga rispettata e amata di più… e cosa più importante messa al pari di un uomo.

Claudiapanarella

La recensione di sandra13

In questo intenso romanzo ambientato in Libano, le protagoniste Dunia e Ferial  raccontano attraverso la loro voce e i loro sogni le loro storie personali e  quelle di altre donne (loro amiche, parenti, conoscenti).

Un romanzo declinato  al femminile che descrive la “femminilità” nel mondo arabo.

Guerra, religione,  superstizioni, violenza, amore, sentimenti e passioni si intrecciano in un  vortice nella vita vera, nella quotidianità che, spesso, mette a dura prova le  donne, combattute tra il desiderio di emancipazione e l’attaccamento ai valori  della tradizione e al loro ruolo nella società come mogli, madri, amiche. Un  “sentire” che per molti aspetti è decisamente lontano dal nostro occidentale; un  modo di vivere le sensazioni che definirei “di pancia” per la sua intensità non  mediata dai filtri della razionalità.

Un sentire “viscerale” che poco ha a che  fare con la mente e con il cuore, ma che si rifà a qualcosa di più profondo, un  richiamo quasi ancestrale.

Splendide le immagini evocate nei sogni delle  protagoniste. Sogni notturni che, il più delle volte, altro non sono che la  prosecuzione o la reinterpretazione delle storie realmente vissute di giorno.  Storie e sogni che le donne sembrano scambiarsi e vivere vicendevolmente. A  simboleggiare che la storia di ogni donna, seppur nella sua specificità e  peculiarità, è la storia di tutte le donne, in una perenne ciclicità.

sandra13

La recensione di laura_cl1

“Le storie delle donne che la morte cancella diventano storie bianche, dimenticate, senza narratore e senza protagonisti”. Questa è la storia di Dunia e delle sue amiche, una storia di guerra in cui soprusi, silenzi ed erotismo si intrecciano per dar luce a un libro ricco di immagini e che tiene il lettore incollato alle pagine. Dunia e le sue amiche vivono la loro condizione di donne a Beirut alla fine della guerra e portano sui loro corpi le cicatrici delle violenze subite e di un conflitto che, almeno dentro di loro, sembra non finire mai.

Costretta a rimanere legata a suo marito tetraplegico che ha smesso di amarla ormai da tempo, Dunia cerca una via di fuga attraverso i suoi sogni e attraverso le sue amicizie. Una continua lotta per ritagliarsi un angolo di felicità in un mondo in cui alla donna poche cose vengono concesse. Un libro coinvolgente, carico di emozioni e di introspezioni approfondite che arricchisce chi lo legge.

laura_cl1