Come apprezzare la solitudine
Viviamo in una società che tende a svalutare la solitudine, e in generale l’abitudine a fare cose da soli, soprattutto fuori casa. Per fare un esempio: andare da sole al ristorante può mettere a dura prova l’intraprendenza di molte. All’improvviso ci si sente in imbarazzo, osservate, inadeguate e il semplice fatto di sedersi a un tavolo senza altra compagnia che se stesse può trasformare la solitudine in un peso.
Da cosa nasce questo atteggiamento? Attenzione, in profondità è collegato a una modalità giudicante, ci spiega perché lo psicoterapeuta Gennaro Romagnoli: «Ogni volta che giudichiamo aspramente le persone che ci circondano, rischiamo di giudicare anche noi stessi nello stesso modo. Un buon modo per conoscere gli altri è mettersi accanto a loro e ascoltare come giudicano se stessi ed il prossimo. Più si è duri verso il prossimo, più è probabile esserlo con se stessi».
In sostanza, se dentro di noi pensiamo che sia da “sfigate” essere single a 40 o 50 anni e andare da sole a cena fuori, a teatro o al cinema, è ovvio che tenderemo a non trovarci in questa situazione. In realtà, tutt’altro che esserlo, liberarci da questa schiavitù può rivelarci un nuovo modo di affrontare la quotidianità e ciò che amiamo fare.
Iniziare ad apprezzare la compagnia di se stesse senza aver necessariamente bisogno degli altri è una piccola rivoluzione capace di cambiare il rapporto con la nostra interiorità e migliorare la qualità della vita: ecco come iniziare.
Riscopriamo il piacere di fare le cose da sole
Ogni persona costruisce la sua personalità e le modalità con cui rapportarsi all’esistenza a partire dall’infanzia. Chi è figlio unico ha dovuto scontrarsi immediatamente con lunghe ore di silenzio e giochi solitari, per questo i bambini senza fratelli o sorelle possono sviluppare molto l’immaginazione e la fantasia.
Non sempre stare da sole è facile: alla base c’è la consapevolezza di voler affrontare un percorso utile per se stesse, che è possibile iniziare in qualsiasi momento.
Come è possibile accorgersi quando la compagnia degli altri diventa non un piacere ma un bisogno? «Uno dei segnali più comuni è l’accompagnatore fobico» spiega l’esperto, che aggiunge: «Sembra strano ma ogni vero fobico deve avere una sorta di accompagnatore altrimenti “non uscirebbe di casa”. Chiaramente mi riferisco ad un agorafobico o ad un’altra grave compromissione della qualità della vita». Se eviti di andare in certi luoghi o fare certe cose senza la presenza di qualcuno, fermati e pensaci.
È tempo di cambiare approccio e capire come superare gli ostacoli verso il cambiamento: possiamo fare tutto ciò che vogliamo da soli, la compagnia di una persona cara deve essere una scelta consapevole, non un bisogno.
Il coraggio di scoprirsi
A volte ci si può sentire tremendamente soli anche in mezzo alla folla: viceversa, godere la propria connessione con se stessi diventa più facile con le persone di fiducia, con le quali anche il semplice silenzio diventa un’emozione condivisa.
«È importante provare a staccarsi dagli altri anche se siamo nel bel mezzo, per esempio, di una cena o una serata in compagnia di tutta la famiglia» chiarisce Gennaro Romagnoli «Anche in questi casi possiamo sempre trovare un minuto da passare con noi stessi in camera nostra, nonostante le regole sociali ci impongano di “frequentare gli altri”. Avere il coraggio di restare da soli può essere una mossa guardata con sospetto dalle persone, ma in realtà è una funzione fondamentale che molti hanno perso».
Scegliamo di incontrare noi stesse
Non dobbiamo stare soli perché così ci è capitato: possiamo sceglierlo. Nella vita quotidiana, oltre a questioni che fanno parte dell’umana esistenza e in cui entrano in gioco matrimoni, figli, lutti e separazioni, possiamo scegliere consapevolmente di ritagliarci uno spazio per noi stesse.
All’inizio probabilmente ci sembrerà strano ordinare una cena solo per noi o essere al cinema senza nessuno seduto al nostro fianco, ma nel giro di poco tempo l’abitudine renderà questa semplice azione un piccolo piacere da concederci ogni volta che ne abbiamo bisogno. Dal teatro o la corsa mattutina, perché non sperimentare un viaggio o un week end? Quando si viaggia in solitudine, in realtà non si è mai da sole e capita di fare molti incontri speciali, avere l’occasione di seguire i propri ritmi, perdersi inseguendo un profumo mai sentito prima.
Incontrare se stesse è una gioia da assaporare con gusto, coraggio e un sorriso per la vita che, infaticabile e densa di novità, non smette di regalarci nuove sorprese.