Chiusi i Giochi di Parigi 2024, gli atleti azzurri sono pronti a far sognare alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Reduci un mese e mezzo fa dalle gare francesi, i campioni italiani (non solo i medagliati, ma anche i quarti posti) sono tornati al Quirinale da Sergio Mattarella, per la riconsegna della bandiera.
Le parole di Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica ha espresso parole piene di gratitudine e affetto per celebrare le grandi imprese sportive azzurre. «Questo incontro intende non concludere ma prolungare la festa dello sport che è iniziata con la consegna delle bandiere. Vorrebbe riprendere quello spirito, coinvolgente ed emozionato, dai Giochi». Quanto fatto a Parigi dimostra «l’eccellente stato di salute dello sport italiano», ha aggiunto Mattarella, per poi concludere ricordando l’importanza di un appuntamento che viene letto come uno stimolo a fare sempre meglio: «Grazie a tutte e a tutti gli allenatori, i preparatori e soprattutto a voi, che avete vissuto in quei giorni un’esperienza che è già un grande traguardo raggiunto. Complimenti sinceri a tutte e a tutti e adesso Milano-Cortina».
Prossimo obiettivo Milano-Cortina
Concetto espresso anche dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha ricordato quanto sia simbolicamente speciale la data del 24 settembre, perché sono 500 giorni dalle prossime Olimpiadi. «Sono le nostre, di Milano-Cortina. Tocca a noi, l’impegno e le responsabilità sono alte. Prometto che sia sotto il profilo organizzativo che sotto quello del risultato sportivo lavoreremo, con lei, per lei e per il nostro Paese, per far sì che l’Italia continui a essere un’eccellenza nel mondo dello sport», è la promessa di Malagò che ha più volte ringraziato Mattarella per la sua presenza e vicinanza.
Il ringraziamento di Malagò a Mattarella
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha rivolto parole di profonda stima nei confronti del Capo dello Stato: «Lei, Presidente, è stata la nostra prima medaglia d’oro. In passato mi chiamava, questa volta invece è stato con noi, dimostrando al mondo intero di superare anche le avverse condizioni meteo, rimanendo fino all’ultimo istante per onorare la squadra che sfilava sul battello, la bandiera e gli alfieri Arianna Errigo e Gianmarco Tamberi. Parlando coi miei colleghi dei comitati olimpici nazionali si sono mostrati affettuosamente invidiosi, mi hanno detto ‘beato te che hai un presidente così vicino al mondo dello sport’».
La pioggia durante la cerimonia di apertura
E Lo stesso Mattarella, che ha ricevuto dalla pallavoliste d’oro il pallone della finale e dal discobolo paralimpico azzurro Rigivan Ganeshamoorthy il disco con cui firmò tre record del mondo paralimpico, non ha mancato di sottolineare l’inconveniente diplomatico da parte dell’organizzazione parigina che lasciò il capo dello Stato sotto la pioggia: «Dei vostri successi c’era stato qualche segno premonitore, sportivo ma non solo. Nel nostro Paese ci sono molti detti sul fatto che la pioggia porti fortuna, e ne abbiamo presa», ha ironizzato, alludendo appunto il temporale che ha caratterizzato la cerimonia di apertura dei Giochi.
Il riconoscimento a Tamberi e Sabatini
Il futuro è adesso. E per gli atleti dell’edizione estiva l’obiettivo ora è Los Angeles ’28, già nel mirino di molti. C’è chi come il nuotatore d’oro Thomas Ceccon punta ad andare all’estero per cambiare metodo di allenamento e chi come Tamberi che non ha ancora sciolto le riserve su quello che sarà il suo futuro. E c’è chi, invece, come l’alfiere paralimpica Ambra Sabatini, sfortunata protagonista dei cento metri, ha le idee molto chiare. «La mia gara è stata comunque un successo perché ero lì a battermi al 100% e per un attimo ho toccato il sogno con le mie mani. Ora mi cimenterò anche nel salto in lungo. Un’altra sfida, un’altra avventura». E proprio ai due tedofori sfortunati, Gimbo e Ambra, Mattarella ha voluto dedicare un pensiero speciale. “Voi le medaglie le avete conquistate con la vostra partecipazione e l’affetto di tutti».