Hai mai pensato all’impatto che la tua dieta ha sull’ambiente? Lo sai che circa un terzo delle emissioni di gas serra proviene dal sistema alimentare e che la produzione di carne bovina emette circa dieci volte più gas di quella del pollo? Uno studio dell’università Tulane di New Orleans, in Louisiana, Stati Uniti d’America, ha confrontato l’impronta di carbonio di sei tra le diete più comuni. I risultati sono sorprendenti.
Ridurre il consumo di carne per inquinare meno
«Il cambiamento climatico è senza dubbio uno dei problemi più urgenti del nostro tempo. Molte persone sono interessate a passare a una dieta basata sulle verdure e insalate», ha fatto sapere in un comunicato il professor Diego Rose, direttore del programma nutrizionale presso la Tulane University School of Public Health and Tropical Medicine. Ha continuato: «Farlo, ridurrebbe la propria impronta di carbonio e sarebbe generalmente salutare. Ma la nostra ricerca mostra anche che si può migliorare la propria salute e la propria impronta di carbonio senza rinunciare del tutto alla carne».
La dieta vegana è la meno inquinante
Lo studio dell’università Tulane è stato pubblicato sulla rivista scientifica The American Journal of Clinical Nutrition. La migliore dieta in termini di impronta di carbonio è risultata quella vegana, basa su alimenti provenienti esclusivamente dal mondo vegetale. Motivo: genera solo 0,7 chilogrammi di anidride carbonica per ogni mille calorie consumate. La peggiore, invece, è la dieta cheto, un regime ad alto contenuto di grassi e basso contenuto di carboidrati. Genera quasi 3 chili di carbonio per ogni mille calorie consumate. Per gli esperti è più di quattro volte peggio di una dieta vegana.
La dieta paleo produce troppo gas serra
Al secondo posto tra i regimi alimentari a più alto impatto di carbonio c’è la dieta paleo. Si ispira all’alimentazione degli uomini vissuti circa diecimila anni fa, è basata su proteine e grassi ed evita i cereali a favore di carne, frutta a guscio e verdure. Molti nutrizionisti non la considerano equilibrata. Inoltre, piace poco all’ambiente. Infatti genera 2,6 chili di anidride carbonica per mille calorie consumate. «Sospettavamo l’impatto climatico negativo», ha spiegato il professor Rose, «perché queste diete sono incentrate sulla carne. Nessuno, però, aveva davvero confrontato tutte queste diete tra loro utilizzando una unità di misura comune».
Le diete che inquinano meno? Vegetariane e pescetariane
Lo studio ha confrontato i dati di oltre 16mila diete per adulti, raccolte dal National Health and Nutrition Examination Survey dei Centers for Disease Control and Prevention, il più importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America. Le diete vegetariane e pescetariane sono risultate le migliori dopo quella vegana. La dieta onnivora, basata su cibi sia di origine animale che vegetale, si trova esattamente al centro della lista sia per la qualità che per la sostenibilità. Se un terzo di coloro che seguono una dieta onnivora iniziasse a seguire una dieta vegetariana, si eliminerebbero emissioni di anidride carbonica pari a circa 340 milioni di miglia per veicoli passeggeri.
Anche la dieta mediterranea può aiutare l’ambiente
Lo studio ha anche evidenziato che, all’interno delle diete onnivore, chi segue la dieta mediterranea migliora sia l’impronta di carbonio che i punteggi di qualità nutrizionale. Lo stesso discorso vale per chi si affida alla dieta Dash, che privilegia frutta, verdura, carboidrati da cereali integrali, derivati del latte a basso contenuto di grassi, pesce, carne bianca, oli vegetali e prevede una sostanziale diminuzione, o eliminazione, di carne rossa, grassi animali, zucchero e alcol. Quindi, anche senza rinunciare completamente alla carne, ci sono ancora modi significativi per alleviare il nostro impatto sull’ambiente.