Slow sex: cos’è
Dopo lo slow food, ora tocca allo slow sex, la nuova tendenza hot che arriva dall’Inghilterra. «In un’epoca in cui tutto è veloce, si sente il bisogno di riscoprire la tranquillità anche tra le lenzuola» spiega il sessuologo Alberto Caputo «Il sesso, come il vino, deve essere decantato per dare il meglio, per liberare ogni sfumatura. Più l’atto è rilassato, più benessere dà al corpo e all’intesa di coppia».
Un consiglio invitante, peccato che faccia a pugni con la quotidianità, le capriole tra lavoro e famiglia e la stanchezza cronica. «Non si deve pensare allo slow sex come ad uno dei tanti impegni da assolvere, ma come a un evento importante a cui dedicare il giusto spazio, proprio come una cena preparata con cura» suggerisce Caputo.
Come praticare lo slow sex
Si parte pensando all’atmosfera, fatta di silenzi e penombra. «Niente musica e candele: meglio concentrarsi sul corpo» aggiunge l’esperto. «Per prima cosa sulla pelle, il più vasto organo sessuale. Io suggerisco alle pazienti di imparare le pratiche del massaggio con un buon manuale o di scoprire piume e guanti di velluto per sfiorarsi lentamente».
E visto che il raggiungimento del piacere non è il fine ultimo, ci si può anche concedere una pausa, magari per un calice di vino. «Ogni gesto diventa afrodisiaco se è fatto in silenzio, con calma e guardandosi negli occhi» dice il sessuologo.
L’orgasmo stesso, una volta giunto il momento, può essere “diluito”, trasformando la classica esplosione dei sensi in un’intensa espansione.
«Il segreto è nel respiro» rivela Caputo. «Studi scientifici dimostrano che, se è profondo e sincronizzato con quello del partner, fa aumentare la durata del piacere.
L’obiettivo si raggiunge con un esercizio. Seduti nudi sul letto, uno di fronte all’altra e guardandosi negli occhi, entrambi poggiano la mano sinistra sul cuore del partner. Quando si ha la sensazione di percepirne il battito, si mette la destra sull’addome. In modo naturale, con le braccia così incrociate, il ritmo dei due respiri inizierà a coincidere».
E così quei pochi meravigliosi istanti finali possono diventare una lunghissima estasi.