Stai pensando di fare un salto dal medico estetico per una punturina che rallenti i segni del tempo? Fai bene. Persino Gwyneth Paltrow, storica paladina dello healthy style, non rinuncia a piccoli, selezionati ritocchi che, come ha confessato ai tabloid, «rendono il viso meno imbronciato». E ha ragione. Ci sono trattamenti estetici leggeri (per alcuni addirittura basta il tempo di una pausa pranzo) che possono fare la differenza anche dai 50 anni in su. Qui abbiamo selezionato metodiche classiche e novità interessanti. Studiale e pensaci. Non troppo a lungo, però: il momento giusto è adesso, fra autunno e inverno.
Vedi che l’ovale è ceduto
Per un profilo ben definito, oggi, puoi affidarti a trattamenti estetici soft come quella appena presentata al Congresso di Medicina Estetica dell’Agorà di Milano. Si chiama Multi Layer Technique 3.1 e migliora sia i volumi sia la tonicità della parte bassa del viso, iniettando a profondità differenti tre diversi filler all’acido ialuronico. «Il primo, volumizzante e statico, serve a ridare sostegno, ridurre i cedimenti e dare una solida base d’appoggio. Su questa si inietta un secondo filler di tipo dinamico e più morbido. Il terzo, che resta appena sotto la superficie, è un acido ialuronico molto fluido, un biorivitalizzante che ridensifica e ricompatta la pelle» spiega il chirurgo estetico Giuseppe Sito. Il costo: 1.200 euro per la prima seduta, 350 euro per i richiami dei filler superficiali (uno ogni 2-3 mesi circa).
Evitare gli aghi si può: non ci sono solo le punturine. Se vuoi un effetto analogo che ridefinisca i lineamenti, funzionano bene anche gli ultrasuoni microfocalizzati HIFU. «Si tratta di onde acustiche ad alta frequenza e intensità che lavorano sotto pelle a diversi millimetri di profondità (da,1,5 mm a 4.5 mm), fino a raggiungere le fibre muscolari. In questo modo, si stimola la formazione di nuovo collagene: la pelle apparirà gradualmente ridensificata dall’interno e, allo stesso tempo, si vede risollevare immediatamente l’ovale» spiega la dottoressa Bucci. Di solito è sufficiente una seduta per mantenere la pelle soda per circa 9 mesi. Costo: 600-700 euro.
Trattamenti estetici per risollevare le palpebre
Nel tempo i muscoli perdono tono e una delle conseguenze è anche la “caduta” delle palpebre. Per correggerle con un effetto simile a quello di una blefaroplastica delicata, puoi provare un protocollo che combina due tecnologie: Plasma e laser. «Si comincia usando un dispositivo particolare che, con un gas ionizzato (Plasma), provoca micro scariche elettriche in grado di vaporizzare i tessuti ed eliminare la pelle in eccesso. Nella stessa seduta si abbina un laser CO2 frazionato dai molteplici effetti: stimola il collagene, tende la pelle, rialza le sopracciglia e leviga le zampe di gallina» spiega la dermatologa Bucci. Il trattamento provoca un lieve rossore o gonfiore, che scomparirà nel giro di 2-3 giorni. Il numero di sedute dipende da quanto sono appesantite le palpebre. Costo: 400 euro a seduta.
C’è un’altra soluzione valida che il medico può proporti per risollevare lo sguardo: il micro-radio bisturi, un dispositivo dotato di una punta sottile che pratica micro scottature ultraprecise. «Il calore elimina lo strato più superficiale della pelle senza toccare i tessuti sottostanti, levigando e, anche in questo caso, vaporizzando i tessuti di troppo» spiega Sito. L’effetto è subito visibile e la crosticina che resta sulle palpebre guarirà in qualche giorno. Dovrai solo lavare la zona con un sapone apposito consigliato dal medico e proteggerla dai raggi UVA. Bastano un paio di sedute. Costo: 400 euro l’una.
Non ti piacciono le tue guance svuotate
Quando la pelle scende verso il basso, tende a provocare dei “vuoti” o delle depressioni, dovuti al graduale impoverimento generale a livello di epidermide, derma, tessuto adiposo, persino osseo. «Puoi restituire i volumi svuotati dall’età con una tecnica che, grazie a un innovativo dispositivo medico a ciclo chiuso, miscela una speciale formulazione di acido ialuronico con plasma ricco di piastrine (PRP) ad altissima concentrazione di fattori di crescita (si ottengono con un piccolo prelievo di sangue del paziente). Il trattamento, da eseguire solo in ambulatori autorizzati, aiuta da un lato a “riempire” le zone svuotate, dall’altromodula il rilascio dei fattori di crescita da parte delle piastrine, con un effetto tensore e ricompattante estremamente rapido. Occorrono due appuntamenti e richiami ogni sei mesi» spiega il professor Sito. Costo: la prima seduta 500 euro. I richiami 400 euro.
Altra tecnica innovativa di medicina rigenerativa è la biorigenerazione PRP dell’innesto di cellule staminali autologhe (cioè proprie del paziente). «In anestesia locale, con una micro-cannula, il chirurgo estetico preleva una piccola quantità di tessuto adiposo, per esempio, dalla pancia, lo emulsiona in uno speciale dispositivo per fluidificarlo e poi lo utilizza come un filler nei punti in cui il viso appare troppo svuotato. L’effetto è molto naturale e si nota già dopo 24 ore, sebbene l’azione rigenerante e riempitiva raggiunga l’apice dopo circa 2-4 mesi. Il tutto senza il rischio di “gonfiare” in modo eccessivo la zona trattata, come a volte può succedere con l’acido ialuronico che richiama acqua nei tessuti» dice il chirurgo estetico Sito. Costo: da 800 euro circa la seduta, da ripetere dopo sei mesi.
Non solo trattamenti estetici: i cosmetici must have
Con la drastica riduzione degli estrogeni, i fibroblasti non riescono più a sostenere i tessuti e l’architettura cutanea si impoverisce. Per stimolarla, cambiare ciclicamente i prodotti di skincare aiuta a mantenere alto il metabolismo. Un esempio? Nell’arco della settimana, alterna tre diverse maschere: rassodante, idratante e detox. Per la routine quotidiana, usa creme e sieri specifici per la menopausa che, oltre ai principi attivi idratanti e antiossidanti (polifenoli e vitamine), contengano anche sostanze ridensificanti ed elasticizzanti. «Gli ingredienti amici sono i fitoestrogeni (come quelli della soia), il calcio (che sprona il metabolismo cutaneo), i burri vegetali antiaridità e i peptidi che stimolano collagene ed elastina» consiglia la dermatologa Bucci. Fondamentali poi le formule con ingredienti che uniformano e mimimizzano le macchie, come la niacinamide e il picnogenolo (un mix antiossidante estratto dalla corteccia del pino marittimo). Oltre alla classica e ben nota vitamina C.