Acne tardiva
In America l’hanno ribattezzata “acne delle donne manager”, in quanto compare in seguito a stress: è l’acne tardiva, cioè quella non adolescenziale. Secondo le statistiche, ne è colpita quasi la metà delle donne europee tra i 30 e i 49 anni.
«Il meccanismo alla base dei brufoli in età adulta è lo stesso dell’acne giovanile: un’iperproduzione di sebo che favorisce lo sviluppo, all’interno del follicolo ostruito, del batterio Probionibacterium Acnes, responsabile dell’infiammazione – spiega la dottoressa Rossana Capezzera, dermatologa dell’associazione Donne dermatologhe italiane. Dopo i 30 anni, però, l’acne tardiva si presenta in genere in modo diverso: con comedoni chiusi (punti neri), papule (cioè rilievi) arrossati e, molto più raramente, con le classiche pustole piene di pus, frequenti invece negli adolescenti. Ma, soprattutto, sono diverse le cause che la scatenano.
Le cause dell’acne tardiva
Tra le cause dell’acne tardiva figurano l’ansia e lo stress, tipici di chi deve gestire molte responsabilità. Il motivo? Una vita con il piede sempre spinto sull’acceleratore favorisce la produzione di ormoni androgeni, che a loro volta stimolano le ghiandole sebacee a lavorare di più e a produrre più sebo» spiega la dermatologa. Inoltre, si instaura un circolo vizioso: a causa dell’acne ci si vede brutte, cosa che crea nervosismo e i brufoli peggiorano».
Diversi studi hanno dimostrato, inoltre, la stretta relazione tra acne tardiva e fumo: secondo una ricerca italiana condotta su mille donne e pubblicata sul British journal of dermatology, l’acne si manifesta nel 41% di chi fuma contro il 10% delle non fumatrici. La causa scatenante è la nicotina, che fa ispessire lo strato cutaneo più superficiale, quello corneo, provocando la formazione di punti neri e microcisti.
Un’altra causa dell’acne tardiva è costituita dall’eccesso di esposizione solare e senza una protezione SPF adeguata: i raggi ultravioletti a lungo andare provocano un ispessimento dello strato corneo, creando un terreno favorevole allo sviluppo dell’acne.
Il ruolo dell’alimentazione nella comparsa dell’acne tardiva
Secondo molti ricercatori, una dieta troppo ricca di carboidrati raffinati (pasta, pane, dolci prodotti con farine bianche), può favorire l’acne. Colpa dell’insulina, che l’organismo produce in grande quantità quando si assumono molti zuccheri. Si crea infatti un’alterazione ormonale che porta alla formazione di brufoli. La colpa dell’acne tardiva non è certo da imputare a cioccolato, fritti e insaccati, come comunemente si crede!
I rimedi all’acne tardiva
Se la pelle non migliora con i prodotti da farmacia e profumeria per eliminare i brufoli, è bene rivolgersi al dermatologo che prescriverà la cura più idonea. In alcuni casi, potrà suggerire di indagare l’eventuale presenza di squilibri ormonali, soprattutto in ambito ginecologico.
A volte i prodotti classici per la cura dell’acne, come gli antibiotici o le creme con derivati della vitamina A (come i retinoidi) non sono adatti per e forme tardive. «Dopo i 40 anni, la pelle diventa più fragile e sottile e usare prodotti aggressivi, spesso per mesi, può addirittura essere controproducente» spiega la dottoressa.
Negli adulti affetti da acne funziona meglio la fototerapia led. Il paziente si espone per 20-30 minuti davanti a una lampada che emette particolari lunghezze d’onda. Questa luce, che può essere di colore blu o rosso a seconda della profondità delle lesioni, ha la capacità di distruggere il batterio responsabile dell’infiammazione. La cura con la luce non richiede l’uso di farmaci (per questo si può utilizzare anche in gravidanza) ed è indolore. Nel giro di qualche giorno i brufoli si “asciugano”.