Instagram e TikTok sono la nuova culla delle tendenze sociali, comprese quelle sull’approccio alla bellezza e alla medicina estetica. L’ultima riguarda il baby botox, un trend controverso non scevro da confusioni. Se da un lato rimanda all’idea di iniettare tossina botulinica nei giovanissimi, dall’altro lato fa pensare ai cosmetici botox like usati da Kate Middleton. In realtà, il baby botox non è nulla di tutto questo, ma è una tecnica ben precisa a base di botulino che sta prendendo piede per i suoi effetti decisamente poco invasivi. E sicuri.
Del resto, i dati parlano chiaro. In Italia nel 2022 sono stati effettuati quasi 130mila trattamenti con tossina botulinica, che si è classificata al secondo posto delle pratiche non chirurgiche per il viso. Il primato va ai filler (fonte ISAPS, International Society of Aesthetic Plastic Surgery). Le statistiche rilevano, inoltre, una preferenza del botulino accordata da parte degli uomini, che lo richiedono principalmente per “spianare” le rughe sulla fronte e intorno agli occhi. Le donne, invece, sceglierebbero con maggior frequenza il filler di acido ialuronico. La fascia di età principale? Dai 40 ai 60 anni, egualmente distribuita tra uomini e donne.
Baby botox, attenzione ai social
Tuttavia, a causa del bombardamento social su baby botox & affini, il rischio di informazioni fuorvianti è molto alto. Un tema sul quale le scuole di medicina estetica, riconosciute dal Ministero della Salute (SIME di Roma, Agorà di Milano e Valet di Bologna), si stanno battendo a gran voce. Secondo i docenti, le foto ritoccate con i filtri Instagram e i video di live injection come se si fosse dall’estetista, rischiano di banalizzare la professione medica, mercificando i trattamenti. Che però non sono esenti da rischi e complicanze.
Il danno è soprattutto a carico dei pazienti che rischiano di essere confusi o spinti a ritocchini di cui non hanno bisogno. E il baby botox con l’hashtag omonimo non fa eccezione. A ciò si aggiunge il rischio – concreto – di rivolgersi a personale non qualificato pur di ottenere il risultato tanto sponsorizzato sui social.
A tal proposito, il prof. Alberto Massirone, presidente Agorà rammenta «l’importanza di una comunicazione ai pazienti corretta e trasparente, invitando i pazienti a rivolgersi esclusivamente a medici estetici qualificati che operano all’interno di strutture sanitarie autorizzate», come si legge in una recente mozione al Governo affinché la professione del medico estetico venga regolamentata in una specialistica a tutto tondo, come avviene per le altre branche della medicina.
Che cos’è il baby botox
«Il baby botox non va confuso con la tendenza, molto frequente in America, a iniettare la tossina botulinica in pazienti giovani (al di sotto dei 30 anni) a scopo preventivo, cioè per evitare che compaiano le rughe. L’origine del fraintendimento dipende proprio dal termine “baby” che in gergo è usato impropriamente per indicare l‘utilizzo di una dose ridotta di tossina botulinica rispetto a quella riportata sulle indicazioni autorizzate per la medicina estetica» – precisa la dottoressa Stefania Belletti, chirurga vascolare e medico estetico.
Un esempio? «Se le fiale di tossina botulinica autorizzate dall’AIFA (Agenzia Italiana per il Farmaco) contengono 50 e 100 unità, il baby botox prevede l’uso di metà unità. Prima del trattamento, si diluisce la tossina botulinica con la soluzione fisiologica, come si fa normalmente, ma nel caso del baby botox la diluizione sarà maggiore. La metà rimanente può essere riutilizzata senza rischi, poiché è racchiusa in una fiala sterile» spiega la dottoressa Belletti.
Perché fare il baby botox
Il vantaggio del baby botox è che regala risultati più naturali rispetto al botox tradizionale. Il motivo? «Le quantità inferiori di tossina botulinica allentano la contrazione dei muscoli mimici il cui movimento continuo e involontario genera le rughe di espressione. Ciò vuol dire che i muscoli non vengono “bloccati” del tutto, ma solo resi più deboli. Così si contraggono con meno forza, e di conseguenza generano meno rughe di espressione. L’espressività del volto resta, e anche la capacità di muovere il viso per parlare o manifestare le proprie emozioni» continua l’esperta.
Dove si effettua?
«Sul terzo medio superiore del viso, cioè l’area che va dalla parte alta della fronte sino all’area attorno agli occhi. La tossina botulinica “colpisce” i muscoli con cui corrughiamo la fronte, stringiamo gli occhi e aggrottiamo le sopracciglia».
Per chi è indicato?
«Per pazienti dai 35-40 anni in poi, che presentano rughe lievi sulla fronte e attorno agli occhi. Ma, in genere, il baby botox è un trattamento indicato per tutti coloro che desiderano un aspetto fresco e riposato senza pericolo di alterare l’espressività del viso. Sia le donne che gli uomini rispondo bene al trattamento.
Non è consigliabile su pazienti più giovani, a meno che non presentino già rughe evidenti. In ogni caso, il medico estetico deve educare le persone a non esagerare con i trattamenti: se qualcuno avanza richieste eccessive, bisogna avere il coraggio di rifiutarsi di esaudire ogni desiderio. Così come bisogna far capire che non tutti i trattamenti sono indicati per gli under 30» avverte la dottoressa.
Perché non farlo
Il baby botox è sconsigliato a tutte quelle persone che hanno un’ipercontrattilità dei muscoli della fronte o attorno agli occhi. Cioè quelle persone che, a prescindere dall’età, hanno un’espressione perennemente contratta del viso che fa sì abbiano rughe marcate. Ciò vuol dire che potrebbero necessitare di un trattamento con tossina botulinica in dosi maggiori, cioè pari a quelle del botox “classico”. Ma ogni caso è a sé.
Botox “classico” e baby botox: le differenze
La differenza tra il botox tradizionale e il baby botox consiste unicamente nelle quantità di tossina botulinica da iniettare. Va precisato che tale riduzione riguarda una dose del botulino autorizzato dal 2004 all’uso sul viso. «Quindi, non c’è niente – per così dire – di cautelativo: il baby botox riguarda solo una pratica con cui ottenere risultati più lievi, ma ugualmente gradevoli. Se non di più. Molti pazienti chiedono naturalezza e mantenimento della propria espressività, tutti risultati possibili con le nuove tecniche in cui rientra appunto il baby botox.
Anche la durata è la stessa rispetto al botox tradizionale. La tossina botulinica sparisce completamente nel giro di 5-6 mesi, senza lasciare tracce» dice la dottoressa Belletti.
Microbotox e baby botox sono la stessa cosa?
Un’altra confusione riguarda il termine microbotox che può essere scambiato con il baby botox. «C’è una sottile area di confine tra questi termini, che a loro volta si riferiscono a trattamenti ben distinti. Il microbotox, al pari del baby botox, prevede l’uso di una dose ridotta del botulino, con la differenza che la diluizione è ancora maggiore. Anziché essere la metà, può arrivare sino a un quarto della diluizione standard.
Inoltre, differisce anche la tecnica di inoculazione del farmaco, che è molto più superficiale. Non più nel muscolo, ma al livello epidermico, come nella mesoterapia. Per questo motivo il microbotox può essere definito anche mesobotox» spiega il dottor Stefano Santoro, chirurgo plastico e medico estetico.
A cosa serve il microbox?
A cambiare è, inoltre, l’area di iniezione rispetto al baby botox o botox classico. «Il microbotox si inietta principalmente sulla parte centrale e inferiore del viso, zone in cui la tossina botulinica nelle dosi standard e iniezioni intramuscolo sarebbe eccessiva.
Il microbotox serve a distendere la microrugosità in quelle pelli molto avvizzite che magari hanno preso molto sole o sono soggette a una mimica facciale importante. Spesso in questi casi, i filler di acido ialuronico da solo non bastano o, se si esagera, rischiano di gonfiare il viso.
Nelle persone molto giovani, invece, il microbotulino è utile per ridurre la secrezione delle ghiandole sebacee e sudoripare che, quando lavorano in eccesso, danno origine alla pelle grassa e oleosa. Inoltre, riduce i pori e migliora la grana della pelle, rendendola più levigata.
In questi casi, il microbotox è un trattamento adatto a pazienti giovani sui 25-30 anni, ma non certo come preventivo per le rughe! La tossina botulinica iperdiluita è insufficiente a decontrarre i muscoli facciali al punto tda renderli meno responsabili della formazione delle rughe. Anzi, il viso conserva un aspetto estremamente naturale, ma con una pelle più bella. E poi dura molto meno rispetto al botox classico o baby botox: circa 3-4 mesi» spiega Santoro.
I trattamenti con tossina botulinica possono essere eseguiti sempre?
La reversibilità degli esiti della tossina botulinica pone il problema della ripresa del trattamento, qualora negli anni si desiderasse un aspetto fresco e riposato.
«In realtà, il trattamento con tossina botulinica, a qualsiasi concentrazione, può essere ripetuto più volte nel tempo, perché un farmaco sicuro che nel lungo termine non genera problemi di alcun tipo. Mai superare, però, le tre sedute all’anno. E su questo bisogna essere categorici!
L’unico rischio possibile è che, ripetendo continuamente la tossina botulinica, una persona potrebbe sviluppare la produzione di anticorpi agli additivi che compongono la formulazione del farmaco. Si tratta di proteine accessorie che vengono aggiunte per proteggere la molecola della tossina botulinica, ma gli studi scientifici hanno evidenziato che non sono necessarie» spiega la dottoressa Belletti.
Cosa vuol dire diventare resistenti?
«Che la tossina botulinica non sortirebbe alcun effetto, nemmeno in dosi massicce». C’è un modo per evitare questo rischio? «Sì, c’è un tipo di tossina botulinica pura, cioè priva di proteine accessorie, composta dal solo principio attivo. Si chiama incobutulinumtoxin A e, ad oggi, ed è l’unica formulazione che assicura la riuscita del trattamento anche se ripetuto più volte, poiché non rischia di sviluppare resistenze» continua l’esperta.
Il baby botox è un botox naturale?
Scambiare per sinonimi le due espressioni, baby botox e botox naturale, è concettualmente sbagliato. Il fatto che il baby botox dia risultati naturali non vuol dire che sia un trattamento naturale, come ad esempio quello usato da Kate Middleton, di cui si è tanto parlato nelle settimane scorse. In realtà nel caso della principessa del Galles si parla di cosmetici botox-like, che mimano cioè l’effetto del botulino ma non hanno nulla a che vedere con il trattamento di medicina estetica.