In primavera il ciclo fisiologico del corpo cambia, con una riduzione della produzione di melatonina, che influisce sulla crescita del capello. Ciò provoca un aumento della caduta dei capelli, sia per gli uomini sia per le donne.

Perdere capelli è un fenomeno biologico naturale. Ogni giorno, infatti, cadono in media dai 50 ai 100 capelli in base alla quantità di follicoli piliferi ancora attivi. Questi numeri oscillano a seconda dell’età, del sesso (i maschi tendono a perdere più capelli delle donne durante la giornata) e della salute individuale.

Quando la caduta dei capelli deve preoccupare?

«Si parla ad esempio di telogen effluvium quando si fa riferimento a una caduta di capelli anomala sia in termini di qualità che di quantità, la quale risulta decisamente superiore alla media giornaliera naturale» spiega il dottor Jonatann Gatti medico chirurgo estetico e tricologo presso Kiba Istituto Medico a Milano.

«Spesso, questa perdita di capelli più abbondante del solito coincide con il cambio di stagione, pertanto, è più frequente in autunno e in primavera. Oltre alla quantità di capelli persi, va valutato anche l’aspetto dei capelli stessi e la durata del fenomeno: l’effluvium ha una durata media che oscilla tra due o tre settimane e un paio di mesi. Nel caso in cui, però, la perdita di capelli sia superiore ai due mesi o si prolunghi per troppo tempo, si consiglia di consultare un esperto che sia in grado di fare una diagnosi accurata sulle cause» precisa il tricologo Gatti.

caduta capelli

Perché i capelli cadono in primavera?

Per capire perché si va incontro a questo fenomeno è importante conoscere il ciclo di vita dei capelli, che è caratterizzato da tre fasi:

  • Anagen, il periodo di crescita in cui vi è la piena attività di proliferazione del capello
  • Catagen, in cui le funzioni vitali diminuiscono e la crescita rallenta
  • Telogen, o fase terminale del capello, in cui il follicolo non è più in attività

In primavera, l’allungamento delle ore di luce agisce direttamente sulla produzione di melatonina, modificando il ciclo di vita del capello stesso. Il corpo produce una quantità maggiore di serotonina, l’ormone del benessere, e riduce la produzione di melatonina, che, tra le altre funzioni, stimola l’attività del follicolo pilifero e quindi la fase anagen. Ebbene, si comprende che una diminuzione di melatonina in primavera comporta l’aumento della caduta dei capelli.

Quando è utile la visita tricologica?

Si consiglia un consulto con il tricologo anche solo quando si avvertono fastidi “importanti” alla cute. «Il tricologo di solito riscontra una alta percentuale di problemi di cute e capelli secchi, grassi, forfora, dermatite seborroica, follicolite, psoriasi e alopecia. Attraverso la visita tricologica, il medico potrà valutare le anomalie della cute che possono essere alla base della caduta dei capelli, per poi prescrivere la giusta terapia da seguire. La visita tricologica viene effettuata per mezzo di un esame microscopico dei capelli e del cuoio capelluto» spiega il dottor Gatti.

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Cosa fare in caso di una forte caduta di capelli?

Se la perdita dei capelli è consistente, ci si può rivolgere presso centri specializzati per la cura e il trattamento dell’alopecia e della calvizie in cui sottoporsi a test specifici. Queste strutture dispongono di strumenti diagnostici sofisticati che rivelano nel dettaglio i motivi organici che generano diradamento e caduta dei capelli.

Alcuni centri tricologici a cui rivolgersi? Le sedi, presenti in tutta Italia, dell’Istituto Helvetico Sanders, di HairAid, di Tricologia Medica, di Insparya, e presso il Kiba Istituto Medico di Milano. Per maggiori informazioni sui centri di tricologia vicini alla propria città si può consultare il sito della SITRI, Società Italiana di Tricologia Italiana.

In seguito alle analisi del capello, si valuta se la perdita e il diradamento sono temporanei e fisiologici o se è il caso di intervenire con un trattamento rinforzante e stimolante dell’attività del follicolo.

Le novità in caso di caduta consistente di capelli

La ricerca Sanders ha messo a punto una linea avanzata di trattamenti specifici (Fisio-Complex), composta da formulazioni dermocorrettive e dermostimolanti che agiscono al livello del substrato cutaneo. In questo modo, penetrano direttamente all’interno dell’unià pilo-sebacea avendo come obiettivo di normalizzare l’attività del follicolo, per contrastare la caduta e rinforzare di conseguenza i capelli.

Contro la caduta consistente dei capelli c’è la mesoterapia, una delle tecniche messe a punto dal Gruppo Insparya. Si chiama MesoHAir+ ed è un trattamento di biostimolazione e nutrizione che stimola la produzione di capelli forti e ne previene la caduta. Come spiega la dottoressa Misino, «si tratta di una procedura rapida, non invasiva e di facile esecuzione. Consiste nella somministrazione intradermica di un preparato che attiva biologicamente le cellule delle unità follicolari, favorendo la produzione di capelli che avranno maggior qualità e resistenza».

Photo courtesy: Insparya - la mesoterapia
Photo courtesy: Insparya – la mesoterapia

La terapia autologa rigenerativa contro la caduta dei capelli

In caso di alopecia androgenetica, diradamento dei capelli e ampie zone vuote della cute, una novità assoluta riguarda le tecnica della medicina autologa. Si chiama Seffihair ed è un trattamento brevettato che sfrutta le capacità riparatrici delle cellule del proprio tessuto adiposo allo scopo di far nascere nuovi capelli.

«Per mezzo di un dispositivo medico brevettato, si preleva il tessuto adiposo del paziente, contenente naturalmente preziose cellule – in particolare le progenitrici staminali e le vasculo stromali – capaci di produrre numerosi fattori di crescita» spiega il chirurgo plastico Alessandro Gennai. «Poi si prosegue con l’innesto del tessuto prelevato nel cuoio capelluto, dove donerà nuova energia per coadiuvare la ricrescita del capello». Ma attenzione, pur prevedendo prelievi e innesti di cellule, questa non è una tecnica di chirurgia plastica, bensì di medicina estetica, quindi mini-invasiva.

«Questa tecnica promuove la più potente azione rigenerativa cellulare ad oggi dimostrata nella medicina estetica: favorisce la ricrescita naturale dei capelli agendo sui follicoli non atrofici ma attualmente in fase di miniaturizzazione, che diventano ricettivi alla stimolazione. Molti studi hanno dimostrato che le cellule staminali di origine adiposa stimolano la funzione del bulbo, stimolando le cellule staminali del follicolo pilifero» prosegue il dottor Gennai.

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I prodotti per coaudiuvare le terapie anticaduta

Oltre ai trattamenti più strong (e per molti versi definitivi), ci sono i metodi classici per contrastare la caduta dei capelli, utili quando non è così abbondante da richiedere un intervento medico. In molti casi, possono coaudiuvare le varie terapie, allo scopo di rendere i capelli più forti.

Le lozioni anticaduta


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Scalp Revival Serum di Gold Collagen
Trattamento serale del cuoio capelluto che rafforza e attiva i follicoli piliferi dalla radice, avviando il ciclo di crescita dei capelli (29 euro).

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Siero Fortificante di Yves Rocher
Specifico per la caduta occasionale che può essere dovuta a stress, cambi di stagione o scompensi ormonali (16,95 euro).

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Adiuva di Keramos
Lozione coadiuvante nella prevenzione dell’indebolimento dei capelli (55 euro).

Gli integratori per capelli e unghie


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Metionina e Biotina retard Capelli di MATT è un integratore alimentare a base di Metionina, Vitamine e Minerali a rilascio prolungato (azione retard)

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Trico Complex, integratore alimentare che agisce contro l’indebolimento e la perdita dei capelli, formulato dai laboratori dell’Istituto Sanders.

Le fiale per la ricrescita


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Tricostrong® fiale d’urto capelli di STANARTIS
Contengono tra l’altro Mela Annurca e Cammelia, potenti attivatori del bulbo pilifero (110 euro 30 fiale).

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Morphosis Densifying per cute sensibile di FRAMESI
Mira a rinforzare sia i capelli che il cuoio capelluto. La box contiene 1 shampoo e 12 fiale (69 euro anziché 104).