Cheratina, keratina, stiratura chimica, vegetale, ricostruzione del capello, con o senza formaldeide…quanta confusione sul trattamento alla cheratina per capelli! Nelle prossime righe sciogliamo i dubbi più comuni insieme agli esperti.
Trattamento alla cheratina: i dubbi
Oggi per trattamento alla cheratina si intende un servizio in salone che si occupa di rendere i capelli più belli, agendo come “cura ricostituente” della cheratina contenuta nei capelli stessi. Ma è proprio qui che sorgono i fraintendimenti. Da un lato la cheratina è la principale proteina che costituisce la fibra capillare, dall’altro lato l’omonimo trattamento negli anni ha subito vari cambiamenti non senza vicende controverse.
La cheratina dal parrucchiere nasce come stiratura chimica, viene poi bandita dal mercato per il contenuto di formaldeide, finché si converte al mondo vegetale cambiando radicalmente la sua origine. «Il trattamento alla cheratina in salone sorge più di 20 anni fa in Brasile, principalmente per stirare i capelli in modo permanente. Infatti ancor oggi viene spesso associato alla “stiratura chimica”. Per questo motivo era un servizio dedicato ai capelli ricci e crespi che difficilmente si lisciano con la sola piastra» spiega Emanuele Didier, hair stylist de I Didier di Bologna.
Ben presto, gli enti di salute mondiale hanno rilevato la pericolosità della formaldeide, un composto chimico contenuto nei prodotti liscianti. E hanno così deciso così di vietarli dal mercato europeo a partire dal 2010. Da qui lo sviluppo di altre molecole di origine vegetale, molto più sicure.
C’è ancora la formaldeide?
«Inizialmente i prodotti per la stiratura chimica dei capelli contenevano la formaldeide grazie alla sua capacità di mantenere il liscio in modo permanente, e di fissare la cheratina nel fusto. Per legge nei cosmetici ne è consentita una minima quantità (pari allo 0,2%), ma nei prodotti liscianti il suo contenuto superava di 30-40 volte le concentrazioni ammesse. E così diventava nociva per la salute.
Nonostante il divieto in Europa di commercializzazione, la cheratina con formaldeide non è del tutto scomparsa da alcuni saloni» dice la professoressa Bianca Maria Piraccini, docente di dermatologia all’Università di Bologna.
I rischi per la salute riguardano soprattutto i parrucchieri, che vi entrano in contatto di frequente. «L’esposizione prolungata aumenta il rischio di cancro, e poi è fortemente irritante e allergizzante. Questo non vuol dire che ci si può sottoporre al trattamento con frequenza: l’accumulo di formaldeide può dare origine a problemi, anche abbastanza seri» avverte la dermatologa.
A ciò si aggiunge un altro svantaggio. «Il trattamento con cheratina “vecchio stampo”, cioè la stiratura alla brasiliana rovina il capello, perché rompe i ponti di solfuro, cioè le catene che legano la struttura dei capelli, per poi ricomporle con l’aiuto della piastra a temperatura bollente. È questo il motivo per cui quel tipo di stiratura era capace di cambiare la natura del capello da riccio a liscio. Ma in questo modo, nel lungo periodo lo rovinava inesorabilmente, anche se all’inizio l’effetto era senz’altro stupendo!» spiega l’hair stylist Didier.
Cheratina senza formaldeide
Negli ultimi anni i trattamenti ricostruttori contengono quasi sempre cheratina di derivazione vegetale, proveniente per esempio da riso, quinoa, germe di grano, lupino. In altri casi, la cheratina può derivare dalle proteine del latte. A cambiare è anche il nome della molecola: la si può trovare scritta con keratina o cheratina idrolizzata. Ciò indica il fatto che gli aminoacidi del prodotto hanno subito una particolare lavorazione per renderlo più simile alla struttura del capello. Dopo un trattamento di questo tipo i capelli sono più morbidi e sani.
Come capire che la cheratina è senza formaldeide?
«Forse è più facile rispondere al contrario: se durante l’applicazione si sprigiona un odore pungente e sgradevole, molto probabilmente si tratta di un prodotto con formaldeide. Deve insospettire, inoltre, il fatto che l’operatore indossa una mascherina solo per quel servizio, per poi toglierla per le altre attività del salone, come colorazioni, messe in pieghe ecc.» spiega la dottoressa Piraccini.
Ricostruzione o cheratina?
Un altro dubbio sulla cheratina riguarda la confusione tra i servizi di riparazione profonda della fibra e quelli di lisciatura. «Entrambi fanno bene ai capelli, ed entrambi sfruttano il calore (anche sotto forma di vapore), per far penetrare meglio i principi attivi benefici. La differenza consiste negli ingredienti: la ricostruzione fa uso di principi attivi rinforzanti, la cheratina o keratina, invece, mira a levigare la fibra, e quindi sfrutta sostanze specifiche anti crespo» precisa l’hair stylist Didier.
In sintesi, la ricostruzione va bene per i capelli danneggiati o sfibrati, la cheratina, invece, è per i capelli cosiddetti “ingestibili”.
A cosa serve il trattamento alla cheratina
I trattamenti alla cheratina rendono i capelli più morbidi e idratati. Sono infatti indicati per capelli secchi, rovinati e stopposi. «In realtà, questo è solo uno dei benefici del trattamento che può essere calibrato su misura in base alle condizioni capello di partenza. Per ogni forma di capello – liscia, mossa o riccia – c’è un formula diversa, studiata per renderlo più bello, ma mai liscio come spaghetto, come la stiratura di una volta.
Oggi i nuovi prodotti permettono di lasciare la forma originaria del capello, eliminando il crespo che a casa diventa difficile da gestire» spiega Didier.
In sintesi, quindi, il concetto di lisciante per il trattamento alla cheratina va più inteso come levigante della fibra capillare, anziché come “stirante”. I capelli vengono sì lisciati, ma in modo soft, conservandone la struttura di partenza.
A chi è indicato?
Alle donne con capelli lisci ma doppi e spessi, che si gonfiano facilmente, ma anche ai capelli mossi “impossibili” da mettere in piega da sole. La cheratina idrolizzata è ideale anche per i capelli ricci e afro, poiché toglie il crespo, valorizzando la forma a truciolo. Questo vuol dire che le nuove cheratine rispettano la struttura del capello, rendendolo molto più bello. I lisci diventano seta e i ricci più definiti. Nel mezzo ci sono i capelli ondulati che acquisiscono effetti quasi da cinema. Insomma, è possibile stabilire il giusto grado di stiratura – ripetiamo, non chimica – per i capelli.
È il caso di Keratin Plus di Jean Paul Mynè, di K-Respect di Milk_Shake o di Goldwell Kerasilk Control, solo per citare i trattamenti riparatori più nuovi. Nutrono in profondità, e proteggono la chioma dall’umidità, permettendo di mantenere lo styling anche quando pioggia e vento si mettono contro.
Quando farlo
Si può ricorrere a un trattamento alla cheratina quando in caso di capelli crespi e difficili da disciplinare con i normali prodotti liscianti domiciliari. O quando si impiega troppo tempo a metterli in piega che in fondo non è mai soddisfacente. Adatta a tutte le forme di capelli, eccetto quelli già lisci e setosi per natura, che non ne hanno bisogno. Va benissimo sui capelli lisci, doppi e spessi.
Tempi e durata
La durata del trattamento alla cheratina varia in base al capello, ma in genere va dai 3 ai 5 mesi.
Costi
A partire dai 60 euro. Il costo varia in base alla quantità e lunghezza dei capelli, al salone e alla città.
Il mantenimento a casa
Per mantenere i risultati ottenuti dal parrucchiere, è bene usare prodotti a base di cheratina. Si va dallo shampoo alla maschera, passando per balsami e prodotti leave-in. Il consiglio in più? La cheratina è una sostanza che si attiva con il calore. Quindi, una maschera funziona meglio se, durante la posa, avvolgi i capelli in un asciugamano riscaldato dal phon. Perfetto, inoltre, lo spray da vaporizzare sui capelli umidi prima della piega. Ecco la nostra selezione.