Capelli

Dopo aver analizzato gli abiti non possiamo che passare ai capelli e mettere sotto la lente, le acconciature più stravaganti viste sul palco dell’Ariston Acconciature Sanremo I vestiti sono importanti e lo sappiamo bene visto che abbiamo analizzato quelli delle vallette delle scorse edizioni di Sanremo e anche quelli delle nuove conduttrici, o affiancatrici, di Carlo Conti, Madalina Ghenea e Virginia Raffaele. Ma anche trucco e parrucco meritano un minimo di attenzione e con un’occasione ghiotta come quella di Sanremo, impossibile esimersi dal desiderio di (criticare…) valutare, come si sono conciati i personaggi famosi saliti sul palco. %(gallery 17304)% Sanremo 2016, tutti i vestiti più belli e più brutti Acconciature Sanremo: belle e brutte Abbiamo visto delle acconciature interessanti che hanno conferito glamour a chi le portava ed altre invece che hanno reso disastroso, un look che poteva andare, oppure l’ultima opzione, la peggiore, quella che nessuna donna mai vorrebbe toccasse a lei : hanno dato il colpo apoclettico all’abito già orrendo. Deborah Iurato a Sanremo, lo stilista rinnega l’abito Scherzi a parte, a chi non è capitato almeno una volta, di andare dalla parrucchiera chiedendo un’acconciatura di tendenza per un evento o un matrimonio, ed uscire invece come una Venere botticelliana, che di Venere aveva solo tutte e 4 le stagioni sulla testa, più che un campo fiorito, una natura morta. Senza contare quel “faccio io” che ci ha viste uscire con improbabili teste anni ’80 con tanto di cotonatura alla Tina Turner? Insomma, non possiamo essere spietate (o forse sì), del resto ammettere che anche le grandi sbagliano, anche chi passa ore con il proprio hairstylist e truccatore possa toppare in eurovisione, ci fa sentire meno sole nelle nostre disavventure, e meno sfigate quando, al grido di “tanto non li fa nessuno come dico io”, compriamo il buono per lo shatush su Groupon, con lezione di trucco e depilazione delle sopracciglia inclusi. Il parrucchiere dei Vip Senza andare troppo il là nel tempo, perché sarebbe uno stillicidio, ricordiamo alcuni dei momenti salienti delle acconciature che si sono alternate sul palco di Sanremo. La rasatura in stile mohicano Ok, Rihanna aveva lanciato questo orrendo trend della rasatura laterale e noi, pensando di essere fighe abbiamo deciso di toglierci una parte di capelli con un risultato disastroso. Ma il peggio viene dopo, prima di poter rivedere l’altra parte del pianeta nuca ricoprirsi di capelli al pari dell’altra parte incontaminata, serviranno mesi, per non dire anni se la vostra ricrescita è di 0.01 cm al mese. Ne sanno qualcosa Emma Marrone e Giusy Ferreri. No comment. Il toupée o top-mort Adorare Nina Zilli è facile, ora ci chiediamo perché invece il suo hairstylist la odi così tanto da farla uscire con un toupée neanche troppo minimal sulla testa, considerando che ha anche dei capelli naturali bellissimi. Vada per il look retrò, per lo stile da diva di altri tempi, per l’omaggio al blues, ma quando è troppo è topo. Modello Nosferatu L’acconciatura sfoggiata da Patty Pravo era un mix tra lo chignon di un lottatore di Sumo e la capigliatura del principe delle tenebre Nosferatu. Insomma, da mandare i bambini a letto per evitare che facciamo incubi. Stile Avatar Anna Oxa è sempre stata avanti, ha sempre osato con i suoi look ed il make-up andando contro corrente e lanciando nuove mode. Ma quando ha deciso di trasformarsi di un abitante del sistema stellare Alfa Centauri di Avatar, il film di James Cameron, ha decisamente osato troppo, o dobbiamo aspettare il 2154 per arrivare a comprendere il suo look. A volte c’è glamour Ci sono fortunatamente anche dei casi in cui, i capelli vengono valorizzati. Sempre glamour le onde in stile Anita Ekberg, perfette su Laetizia Casta e Belen Rodriguez, ma anche il capello liscissimo con shatush, quando era ancora in voga, di Bianca Balti. Molto bene anche gli accessori che brillano, come i cerchietti o le piccole spille a tenere un raccolto, tempestate di Swarovski. Insomma, la semplicità e l’accuratezza, come sempre, vincono a mani basse, senza strafare.