Se le smagliature sono rosa
È il momento migliore per trattarle: i segni rosei indicano che la pelle è infiammata e sta subendo un forte stress, ma ancora non si è “strappata” in profondità. «A questo stadio, se non sono comparse da più di 4-6 settimane, le smagliature si possono ancora riparare» spiega Elisabetta Sorbellini, dermatologa. «È fondamentale l’utilizzo, 2 o anche 3 volte al giorno, di creme idratanti e nutrienti a base di acido ialuronico, elastina, burro di karité e oli vegetali. Così, si aiuta la pelle a superare la tensione a cui è sottoposta, limitando i danni. Per un trattamento più mirato, uno specialista potrà prescrivere una crema a base di retinoidi che stimolano la produzione di nuove fibre elastiche». Un tip in più: appena compaiono i segni sulla pelle, prima di applicare la crema, fai tutti i giorni spugnature fredde sulla zona per dare una sferzata alla circolazione e stimolare così la riparazione dei tessuti.
Se sono rosse
In questa fase, l’infiammazione cutanea raggiunge il massimo livello e si manifesta con striature rosso-violacee. Occorre intervenire al più presto per limitare i danni. Come? «Si può procedere per step: prima a casa, applicando creme specifiche per ridurre l’infiammazione e stimolare la pelle a produrre nuovo collagene. Poi, dal medico, che potrà intervenire con peeling o altri trattamenti. La dermoforesi, per esempio, sfrutta un apparecchio che emette una debole corrente e fa penetrare in profondità principi attivi dall’azione rigenerante, come i fattori di crescita» spiega la dottoressa Sorbellini. Il trattamento completo può durare intorno a i 5-6 mesi, con sedute ogni 30 giorni (circa 250 euro l’una). « A casa, per mantenere i risultati, vanno applicati con costanza prodotti elasticizzanti a base di collagene, acido boswelico, asiatico e vitamine» suggerisce Vittorio Crobeddu, dermatologo.
Se le smagliature sono bianche
Sono le più difficili: il colore bianco perlaceo indica che la cicatrizzazione degli strati cutanei ormai è avvenuta. Il sangue non circola più in quella zona e la pelle “cede”, formando i tipici solchi. Ma, se la lesione non supera i 3-4 mm di ampiezza, ridurre il danno è ancora possibile. «Di solito si utilizza il laser frazionale CO2, che effettuando migliaia di forellini negli strati più superficiali, stimola la produzione di collagene che ricompatta la pelle e riduce la smagliatura» spiega il dottor Crobeddu. In genere, si consigliano 3 trattamenti a distanza di un mese (250 euro circa l’uno). Sono da fare però in inverno, perché provocano micro lesioni cutanee che, con il sole, possono lasciare macchie scure. «Tra una seduta e l’altra» conclude l’esperto «sono utili infiltrazioni sottocutanee di sostanze biostimolanti, come enzimi o acido ialuronico, così i tessuti si riparano più rapidamente».
Parti dalle buone abitudini
Niente indumenti stretti (ostacolano la circolazione), niente lunghi bagni in acqua calda (rilassano i tessuti). Bene la palestra: sui muscoli sodi le smagliature si notano meno. Ma senza esagerare: fare troppo sport produce in gran quantità radicali liberi che riducono l’elasticità della pelle. E occhio all’ansia: diversi studi hanno dimostrato una relazione diretta tra la comparsa delle striature e il cortisolo, ormone prodotto sotto stress che tende a indebolire le fibre elastiche.