Il termine “oleolito” indica un macerato oleoso di derivazione vegetale, prevalentemente composto di elementi con proprietà liposolubili capaci di sciogliersi nei solventi grassi, come fiori, piante, spezie e ortaggi.
Oleolito: cos’è
Gli oleoliti si ottengono dalla macerazione di piante fresche o secche in olio d’oliva e di girasole. In genere, si utilizzano le foglie, le radici, i fiori, i semi, i frutti oppure parti di arbusti. Puoi acquistarli a prezzi modici in tutte le erboristerie oppure su internet nei negozi biologici. In alternativa, potrai preparare in casa queste soluzioni oleose, davvero miracolose. L’uso principale di un oleolito riguarda la sfera dei massaggi e costituisce l’ingrediente irrinunciabile per la creazione di un unguento o crema casalinga anche nell’ambito della cosmesi. Esistono molteplici oleoliti, ciascuno costituito da caratteristiche differenti: la scelta di quello adatto è discrezionale. Vediamo insieme alcune preparazioni
Come fare un oleolito al peperoncino
l peperoncino, come ben affermano tutti i nutrizionisti ha innumerevoli proprietà benefiche. Favorisce, infatti, la digestione, è ricco di vitamina C, E, di beta-carotene, è un potente antiossidante ed inoltre stimola e migliora la circolazione del sangue. Quindi cosa c’è di meglio di un oleolito al peperoncino per combattere ad esempio, la cellulite e la caduta dei capelli? Una volta fatto e provato nessuno se ne vorrà più separare! L’uso dell’oleolito al peperoncino sulla cute stimola la circolazione del sangue, quindi previene la caduta dei capelli e in più stimola la ricrescita, nel caso vengano spalmato sul capo, massaggiando il cuoio capelluto. Analogamente è un valido alleato contro la cellulite, che combatte e sconfigge, per la gioia di chi se ne vuole liberare. Viene adoperato inoltre contro l’acne e si tratta di un antibiotico naturale, che depura l’organismo dai germi in esso contenuti.
Ingredienti
- Peperoncino secco
- Olio extravergine di oliva
- Olio di riso
- Barattolo di vetro
- Imbuto
- Colino
Mischiare olio e peperoncino
Prepariamo un barattolo di vetro, che si possa chiudere ermeticamente. Se in casa ne abbiamo uno, già usato magari per la confettura, laviamolo accuratamente ed asciughiamolo, quindi usiamolo tranquillamente. Sul fondo del nostro contenitore poniamo abbondante peperoncino secco tritato e copriamolo con olio extravergine di oliva. In alternativa riempiamo il barattolo fino a metà con l’olio extravergine di oliva e completiamo il vaso con olio di riso. Il peperoncino è reperibile già essiccato, oppure possiamo coltivarlo e quindi essiccarlo al sole, dopo averlo mondato e pulito.
Lasciare macerare gli ingredienti
Ora, dopo avere chiuso ermeticamente il barattolo, agitiamolo con forza, in modo che il peperoncino e gli oli usati si amalgamino completamente. Poniamo il contenitore con il nostro prezioso prodotto alla luce solare o comunque al caldo e lasciamo macerare il composto per almeno un mese. Dopo che sarà trascorso questo tempo, ricopriamo il barattolo, con carta di alluminio e avvolgiamolo in modo che non possa passare il sole. Se l’oleolito è esposto alla luce, in questa fase, non si conserva. Mettiamolo quindi dentro ad un mobiletto al buio lontano dall’umidità per 15 giorni.
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Travasare l’olio
L’oleolito deve rimanere a riposo ed ogni giorno è indispensabile andare lì a scuoterlo così il peperoncino non si attacca alla base. Quando saranno trascorsi i quindici giorni prenderemo l’oleolito e lo travaseremo in una boccettina scura, dobbiamo assicurarci che la luce del sole non raggiunga il composto. Mentre travasiamo il prezioso unguento, passiamolo attraverso un colino, usando un imbuto per togliere il peperoncino. Il nostro oleolito al peperoncino fatto in casa è ora pronto per essere usato.
Come fare un oleolito al limone
L’oleolito al limone trova largo impiego come anticellulite e rinforzante per capelli. Inoltre, purifica la pelle, sbianca le unghie e le protegge. Un vero alleato di bellezza e benessere. Ecco quindi come procedere per farlo in casa.
Occorrente
- scorzetta di limoni preferibilmente biologici
- olio d’oliva e di girasole
- barattoli in vetro (di cui uno scuro)
- imbuto e colino
- carta alluminio
Reperire l’occorrente
Per preparare l’oleolito, procurati dei limoni profumati e preferibilmente biologici. Lavali accuratamente sotto il getto dell’acqua corrente ed asciugali. Togli la scorzetta di ciascun limone e lasciala seccare per qualche giorno su un panno all’aria aperta. In questo modo, l’acqua evapora e l’olio non si contamina. Successivamente, riempi un barattolo di vetro già sterilizzato in precedenza con le bucce. A questo punto, ricoprile per metà con olio d’oliva e la rimanente parte con olio di girasole. Poi sigilla bene il barattolo e ricoprirlo con carta alluminio.
Attendere la macerazione
Conserva il contenitore in un luogo pulito, asciutto e lontano dai raggi solari (magari un mobiletto). Lascia macerare per un almeno un mese. Nel frattempo, agita l’oleolito al limone ogni giorno. Trascorso il tempo indicato, il prodotto acquisirà un colore giallo molto vivace e concentrato. Procedi quindi con il primo filtraggio. Procurati un altro barattolo di uguale capacità del precedente ed un imbuto con un passino. Versa pertanto l’oleolito al limone e pressa con un cucchiaio le bucce. Completata questa fase, chiudi ermeticamente il contenitore in vetro. Riponilo nuovamente in un luogo fresco ed asciutto e lascia riposare per un altro giorno.
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Secondo filtraggio
Procedi poi con un secondo filtraggio per eliminare completamente i residui dalle bucce di limone. Stavolta, procurati un barattolo di vetro scuro sul quale posizionerai l’imbuto foderato con un panno pulito. Lentamente versa l’oleolito al limone facendo attenzione alle ultime gocce “contaminate”. Potrai impiegare la tua soluzione oleosa in diversi ambiti. È utile per il trattamento delle unghie, dei capelli secchi e sciupati nonché per attenuare la cellulite. Se conservato bene, l’oleolito al limone si mantiene inalterato anche per un anno. In ogni caso, bisogna sempre controllarne l’odore, la consistenza ed il colore.
Come fare un oleolito alla cannella
Anche la cannella è un ottimo ingrediente per la preparazione di un oleolito. Il procedimento per realizzarlo è praticamente identico a quelli illustrati nei paragrafi precedenti.
Ingredienti
- Bacche di cannella (q.b.)
- Olio di mandorle dolci, di jojoba o d’oliva (q.b.)
- 2 Barattoli di vetro con chiusura ermetica
- Un Panno
- Elastico resistente, adatto al diametro di uno dei due barattoli
Procedimento
Come prima cosa lava e asciuga accuratamente un recipiente di vetro a chiusura ermetica; al suo interno introduci le bacche di cannella, maggiore sarà la dose, maggiore sarà l’intensità dell’oleolito. Successivamente versa all’interno del contenitore una quantità dell’olio prescelto, tale da riempire l’intero barattolo affinché l’aria in esso contenuta non sia annullata. Colloca poi il vasetto in un luogo al riparo da fonti di luce, calore e umidità per un mese, ricordandoti di mescolare il composto un paio di volte a settimana con delle scosse energiche. L’ultimo passo da compiere è il filtraggio. Fissa quindi con un elastico, resistente e del giusto diametro, un panno pulito sulla “bocca” del recipiente ed esercita una leggera pressione al centro per conferire al tessuto una forma concava (simile a un imbuto). Travasa il composto lentamente e con cautela per evitare che parte del contenuto si disperda. Ricorda sempre che per evitare che l’olio si irrancidisca precocemente, devi aggiungere un terzo o un quarto di olio di jojoba al preparato, sfruttando le sue proprietà antiossidanti, tenendo sempre che questo non è un conservante.
Ricetta dell’oleolito di arnica
L’arnica montana o semplicemente arnica, è una pianta medicinale succulenta perenne con fusto eretto, e dai fiori completamente gialli. Totalmente ignorata nell’antichità poiché cresce solo in alta montagna, si è iniziato a trattarla sfruttandone i benefici solo intorno all’anno 1000 d. C. Le sue proprietà si estraggono dalla macerazione dei petali dei suoi fiori, detti anche capollini, ottenendo un oleolito o olio utilizzato in fitoterapia e particolarmente indicato per la risoluzione di dolori, traumi muscolari ed ecchimosi, date le sue potenti proprietà antiinfiammatorie ed analgesiche. In varie percentuali di concentrazione esso è un unguento molto diffuso in farmacie ed erboristeria sotto forma di pomate o gel.
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Occorrente
- Capolini di arnica
- Olio d’oliva
- Olio di mandorle dolci
Procedimento
Procurati una buona quantità di fiori di arnica, raccolti nel periodo più caldo dell’estate, quando il sole fornisce il massimo del suo calore e il loro colore giallo-arancione è più acceso. Falli essiccare per qualche giorno e poi mettili dentro barattolo, riempendolo fino a 3/4. Procedi aggiungendo gli oli fino a coprire completamente i fiori essiccati, versando olio di mandorle dolci fino alla metà del loro livello e l’altra metà completala con olio di oliva.
Se non hai la fortuna di raccogliere personalmente i fiori, li puoi acquistare comodamente in erboristeria. Ricopri il barattolo interamente con della carta di alluminio e mettilo a riposare in un luogo fresco e buio per circa un mese. Trascorso il tempo necessario, preleva il barattolo e procedi al primo filtraggio. Prendi un altro barattolo e, coperta l’imboccatura con un colino, inizia a versarci dentro l’oleolito in modo da eliminare i capolini. Mentre effettui questa operazione, con un cucchiaio spremi quanto più possibile i capolini al fine di estrarre la massima concentrazione di principi attivi. Lascia riposare il barattolo per una notte in credenza, assicurandoti di chiuderlo ermeticamente. Per ottenere un olio ancora più puro, bisognerà procedere ad un secondo filtraggio. Prendi una garza di cotone e mettetela su un nuovo barattolo, versaci dentro il composto. Le fibre della garza cattureranno gli ultimi residui e avrai un olio trasparente e benefico. Potrai massaggiarlo sulle zone infiammate o doloranti.