1/9 – Introduzione
A meno che non si tratti di un professionista che conosce i metalli e che ci lavora per altri motivi, spesso è facile lasciarsi ingannare dal cartello certificato di garanzia oppure “vero argento2, per poi tornare magari a casa con un pezzo di latta tra le mani e che abbiamo purtroppo anche anche pagato a caro prezzo. Quindi vediamo assieme qualche consiglio su come riconoscere l’argento e per essere un po’ più tranquilli durante i nostri futuri “affari”.
2/9 Occorrente
- Aglio
- Ghiaccio
- Magnete
3/9 – La punzonatura
Per prima cosa nell’argento è d’obbligo la punzonatura che significa imprimere sul metallo un identificativo, ossia una sorta di carta d’identità della lega. In Italia e nella comunità europea, esiste l’obbligo di legge che prevede la punzonatura, che riporti il titolo in millesimi (es. 925) inoltre il marchio deve avere una specifica forma geometrica.
4/9 – Il trucco con l’aglio
Gli esperti di gioielleria utilizzano dei solfuri per testare l’autenticità dell’argento. L’impiego di queste sostanze, provoca sulla superficie una leggera macchia scura, che ne garantisce l’originalità ed è molto più affidabile di qualsiasi certificato di garanzia.
Ovviamente è quasi impossibile girare per i mercatini con sostanze simili, anche perché oltre ad essere scomode da portare, i commercianti potrebbero reagire in malomodo se vi mettete a fare il piccolo chimico sulla loro bancarella.
Per i più temerari però esiste un test molto semplice ma ugualmente efficace, che consiste nel prendere la parte tagliata di uno spicchio di aglio e avvicinarla all’oggetto che volete controllare, se è un falso la superficie che entrerà in contatto con l’aglio, diventerà scura.
5/9 – Il trucco del magnete
Se volete testare sul campo l’autenticità di un oggetto in argento, ma non volete che le vostre mani sappiano di aglio, in alternativa potete usare una il trucco del magnete, che però deve essere abbastanza potente per riconoscere correttamente l’argento.
Infatti tra le caratteristiche dell’argento, c’è anche la debolezza della carica magnetica. In sostanza, un oggetto in argento non può essere attratto con facilità rispetto ad uno di ferro o uno che contiene piombo e alluminio, perciò il magnete non riuscirà ad attirarlo a se o farà fatica. In caso contrario non è argento, ma semplice latta.
6/9 – Il trucco del ghiaccio
Un altro metodo è quello di utilizzare un cubetto di ghiaccio sull’argento che se puro lo scioglierà in brevissimo tempo. Ovviamente è un test che non si può effettuare sui i gioielli, ma con quelli oggetti che presentano una superficie sufficiente sulla quale posare appunto il ghiaccio.
7/9 – Il trucco della “nonna”
Se siete dotati di buon orecchio le nonne usavano dire che l’argento “parla” o meglio emette suoni striduli. Se picchiettato con un altro metallo si sentirà un suono simile a uno scampanellio. Quando invece la presenza di argento è minima o inesistente il suono sarà grave, completamente diverso.
8/9 – Per ultimo…
E se ancora non siete convinti o se non avete a disposizione aglio, ghiaccio e non siete particolarmente sensibili di orecchio, ricordate sempre che l’argento è del tutto inodore. Se annusando un oggetto percepite un odore intenso, e pungente, significa che c’è troppo rame per essere argento.