1/5 – Introduzione

L’ametista è una pietra semi-preziosa da sempre molto amata dai collezionisti e dalle donne per il suo colore viola intenso. La pietra tra l’altro ha origini antichissime; infatti, era presente già nel 3000 A.C in alcune zone del pianeta come ad esempio in Egitto, in Sudafrica e in località della Mesopotamia ed era molto utilizzata per abbellire gioielli ed intarsi. In linea generale le ametiste sono delle gemme poco costose, pertanto il rischio di imbattersi in un falso è relativamente basso. Tuttavia alcune per forma, taglio e lavorazione potrebbero anche avere dei costi maggiori, per cui nei passi successivi della presente guida vi forniremo alcuni suggerimenti su come riconoscere un ametista.

2/5 Occorrente

  • Luce
  • Lente d’ingrendimento

3/5 – Verificare il colore dell’ametista

Oggi sono piuttosto rari i casi di ametiste sintetiche spacciate per autentiche o di pietre di bassa qualità vendute a prezzi esorbitanti, soprattutto quando si acquistano presso le bancarelle. Per questo motivo risulta pertanto importante conoscere le sue caratteristiche principali, così da poter distinguere una pietra pura da una falsa. La prima da verificare è il colore: il viola, derivante dalla presenza di minerali come ferro e manganese deve essere vivace e intenso. Inoltre prestate attenzione anche alle sfumature, poiché se notate dei riflessi dalle nuance calde come giallo, marrone o arancio, vuol dire che l’ametista è stata esposta ad alte temperature ossia 400-500 gradi, procedimento che viene usato per trasformare l’ametista in un’altra pietra come il citrino.

4/5 – Esporre la pietra alla luce

Alcune ametiste possono anche avere inclusioni giallo-arancio, ed in questo caso si parla di ametrino. Le sfumature caratteristiche di una pietra pura sono porpora-bianco o porpora-viola per cui scegliete sempre una gemma che presenti una distribuzione uniforme di colore su tutta la superficie. Fatta quest’altra importante premessa in merito alla struttura di un’ametista, un secondo modo per riconoscerne una originale al cospetto di una falsa consiste nell’esporla alla luce. Quando quest’ultima filtra attraverso un’ametista vera, crea un effetto prismatico che non avviene con quella sintetica. Una pietra pura deve avere una forma sfaccettata a scalini caratteristica che le conferisce una luce e una purezza che difficilmente si notano in un falso. Tenete comunque presente che le gemme autentiche presentano delle imperfezioni: solo quelle false sono senza difetti. Inoltre, le pietre vere sono molto fredde al tatto: appoggiate l’ametista alla fronte se rimane fredda significa che è vera, se si scalda è sicuramente un falso. Potete anche sottoporla alla prova del graffio: una pietra autentica sfregata sul vetro lo graffia e lascia una traccia senza danneggiarsi.

5/5 – Osservare l’ametista in trasparenza

In un’ametista anche la trasparenza è molto importante, in quanto ne denota la purezza; infatti, più è trasparente e più sarà preziosa. Se quindi vi trovate di fronte ad un’ametista sbiadita, vuol dire che è stata esposta per troppo tempo alla luce: la gemma infatti, è molto sensibile all’esposizione solare e, se conservata male, perde le sue naturali caratteristiche. Osservare la pietra in trasparenza magari con una lente d’ingrandimento, è dunque importante per verificare se è autentica, per cui in presenza di sottili striature solitamente ne denota l’autenticità, mentre eventuali bollicine ne palesano in modo inequivocabile la falsità.