1/7 – Introduzione
L’argento è un metallo che viene spesso utilizzato per realizzare tanti tipi di oggetti. I più richiesti sono i gioielli. In passato esisteva l’equivalenza tra argento lavorato e moneta corrente, essendo questa realizzata in argento ed il suo valore proporzionale al peso ed al titolo del metallo utilizzato. L’argento è molto raro e non viene estratto direttamente dal suo minerale. Ma, si ottiene dalla lavorazione di minerali di altri metalli. Questo viene preceduto da pochi altri elementi chimici come oro, platino e metalli del suo gruppo, selenio, bismuto, tellurio e renio Con oro e rame, è tra i metalli noti ed utilizzati dall’uomo da alcuni millenni. La sua rarità in natura in forma elementare ne ha tuttavia ritardato l’uso rispetto all’oro di alcuni secoli. Nella seguente guida vi spiego come riconoscere un gioiello d’argento.
2/7 Occorrente
- Acido solforico
- Osservazione
3/7 – Analizzare il gioiello
La prima cosa che dovete fare per riconoscere un gioiello d’argento, è quella di analizzarlo. Quindi, prendetelo e controllate il numero di tre cifre, che viene posto sopra. Qui troverete una targhetta che identificherete in questo modo. Per legge il titolo deve risultare indicato entro un ovale. Inoltre, porta impressa anche la sigla ed un numero corrispondente del fabbricante. Potete anche trovare il 950 o 925, molto popolari sul mercato. Anche la denominazione 800/100 si considera argento autentico. Su collane e bracciali è possibile trovare la timbratura sulla fibbia, su anelli è più probabile all’interno.
4/7 – Verificare la presenza di odori e la superficie
A questo punto, esaminate l’oggetto. Osservando in modo accurato i bordi o dove si consuma di più. Il metallo base brillerà dove è usato. Dopodiché, annusate il pezzo. L’argento 925 non ha un odore rilevabile. Se sentite odore di rame o ottone, allora c’è una buona probabilità che non è vero argento 925. Osservate la durezza del suo aspetto. L’argento è di un bianco perfetto ed ha una consistenza molto liscia e levigata, diventerà di un bianco grigiastro o persino nero dopo essere stato ossidato. La sua durezza in scala Mohs è 2,7.
5/7 – Utilizzare l’acido solforico
Una prova molto importante per verificare l’argento è quella che viene fatta con gli “acidi”. Si tratta di grattare (o in termini più tecnici – saggiare) il metallo prelevandone un campione su una particolare pietra (pietra di paragone per l’appunto) e di bagnare il tutto con qualche goccia dell’acido. Più precisamente parliamo di acido solforico. In questo modo l’argento, se veramente tale, subirà una reazione diventando “rossastro” senza che il saggio sparisca dalla pietra. Tutti gli altri metalli, invece, spariranno immediatamente oppure assumeranno colorazioni differenti dal “rosso”.
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7/7 Consigli
- Non su tutti i gioielli c’è il 925, ma se hanno quel timbro, si può essere certi che si tratta di un 925 vero.