Gennaio è il momento dell’anno nel quale cerchiamo di mettere in pratica i nostri buoni propositi. Le iscrizioni in palestra aumentano, c’è chi cerca un nuovo lavoro, chi si mette a dieta. Negli ultimi sei anni, questo periodo è stato segnato anche da “Januhairy“, un’iniziativa che sfida le donne a mettere a riposo i rasoi e non depilarsi.
Nonostante il nome, il messaggio è sempreverde. L’account Instagram ufficiale della campagna pubblica immagini di donne che celebrano i loro peli del corpo tutto l’anno nel tentativo di normalizzarli.
Perché non depilarsi è liberatorio
“Januhairy è liberatorio in quanto ti fa pensare al modo in cui tratti il tuo corpo e perché”, ha spiegato la fondatrice del movimento, Laura Jackson, al quotidiano britannico Metro. Ha aggiunto: “Forse presto arriveremo al punto in cui le persone potranno semplicemente fare ciò che vogliono in relazione ai peli del corpo e non avremo nemmeno bisogno di parlarne. Sarebbe già qualcosa”.
Come è nata l’ossessione per i peli
Ci sono prove che gli antichi egizi, i romani e gli europei dell’era rinascimentale praticavano la depilazione. Ma le donne in Occidente hanno iniziato a essere ossessionate dai peli sotto le ascelle, sulle gambe, lungo le linee del bikini e sopra le labbra dopo che gli uomini della prima guerra mondiale tornarono a casa con rasoi usa e getta.
Anche le mode stavano cambiando, con capi che rivelavano più pelle: top senza maniche che rivelavano le ascelle, per esempio, e orli più alti che mostravano le gambe. Il produttore di rasoi Gillette vide un’occasione d’oro e, nel 1915, lanciò la “Milady Decolette”. Varie pubblicità dell’epoca lo descrivono come la soluzione della donna “ben curata” a “un imbarazzante problema personale”.
Questo marketing è coinciso con l’ascesa della fotografia di moda nelle riviste. Le immagini dei nuovi standard di bellezza si sono diffuse a macchia d’olio. Un secolo dopo, i peli del corpo femminile rimangono tabù per molti, anche nelle società che celebrano i benefici di tutto ciò che è “naturale” altrove, dai cosmetici al cibo.
I giovani sono più propensi a non depilarsi
Nel 2021, uno studio della società di ricerche di mercato YouGov ha rilevato che il 59% dei britannici considera i peli delle ascelle femminili “poco attraenti”. In particolare, uomini e donne che condividono in gran parte la stessa opinione, rispettivamente al 57% e al 61%.
Ma la ricerca ha anche scoperto che si tratta di atteggiamenti generazionali: le persone più giovani hanno meno probabilità di trovare poco attraenti i peli del corpo o del viso femminili. Le donne più giovani, in particolare, accettano di più i peli del corpo femminile.
Sempre più donne sposano il body hair positive
Certamente, i peli del corpo sono sempre più visibili negli ambienti mainstream: l’hashtag #bodyhairpositivity ha oltre 214 milioni di visualizzazioni su TikTok. Il marchio di rasoi Billie mostra i peli del corpo sulle sue modelle. Un prodotto di bellezza chiamato Fur Oil è disponibile per chiunque voglia ammorbidire i peli pubici o ascellari. Tuttavia, il quadro generale racconta una storia meno progressista.
Il 92% delle donne si depila
Secondo una ricerca, tra il 92 e il 99% delle donne negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Australia, in Nuova Zelanda e in gran parte dell’Europa occidentale rimuove regolarmente i peli delle gambe e delle ascelle.
Nonostante l’attivismo per i peli del corpo sia più visibile e iniziative come Januhairy stiano guadagnando terreno, I tassi di conformità alla depilazione del corpo restano incredibilmente alti. Non è un caso che i commenti più negativi contro le ragazze che mostrano i loro peli sui social arrivano proprio da donne.
In particolare, a essere etichettati come i più disgustosi o difficili da tollerare sono i peli sotto le ascelle.
Le attiviste di Januhairy consigliano a chi vuole seguire il loro esempio di non curarsi delle critiche. Anche perché, lasciare che i peli del corpo crescano, può aiutarci a mettere in discussione le idee sulla bellezza e su come ci sentiamo veramente con il nostro corpo. Una cosa da sperimentare almeno una volta nella vita.