Siamo ormai arrivati al secondo appuntamento con una Milano Fashion Week all’insegna del “new normal”. Phygital è un termine che ormai ci siamo abituati a conoscere e frequentare, già a partire dalla scorsa stagione. Una nuova normalità che ci impone di ripensare i modelli di consumo del sistema moda – e di tutto quel che vi ruota attorno -, correggendo il tiro di quello che ormai non poteva più essere sostenibile e aprendo nuovi scenari. Anche grazie alla tecnologia che diventa sempre più parte integrante dello show in senso stretto.
Questa Milano Fashion Week Autunno Inverno 2021-22 è una nuova occasione per ripensare cosa significa la bellezza oggi, includendo realmente tutte le avvisaglie che già avevamo intravisto gli scorsi anni. Si tratta di andare oltre le singole tendenze capelli e make up, per afferrare una visione di bellezza che è molto più dell’insieme delle sue parti. Abbiamo lasciato andare gli orpelli e le maschere: oggi più che mai, la bellezza è la comunicazione di chi siamo e di cosa vogliamo essere.
L’importanza della texture
La texture dei capelli come protagonista assoluta dell’hairlook. Un concetto caro agli hair stylist nelle ultime stagioni, e in particolare a Guido Palau che per lo show di Prada ha proposto le sue inconfondibili geometrie, con un effetto wet che mette in risalto proprio la texture. Effetto bagnato e texture protagonista anche per l’hairlook firmato da Wella per Antonio Marras, dove la tendenza viene però proposta con un feel destrutturato. L’hairlook diventa anch’esso una storia da raccontare, inserendosi in maniera organica nel mood della collezione ispirata al Decameron di Boccaccio.
Il minimalismo (chic) come nuova necessità
Un ritorno all’essenziale: è forse questa la tendenza maggiore che pervade tutto il mondo della bellezza, con un trionfo del nude look e dello skinimalism. Per il beauty look di Fendi il make up artist Peter Philips ha voluto dare un messaggio forte in questo senso, con un “no make up” make up davvero minimalista e monocromatico che vede il grande ritorno del taupe. Voglia di understatement anche da Alberta Ferretti, dove gli hairlook Wella raccontano un’esigenza di tornare all’essenzialità: via libera quindi a caschetti iper-naturali e shag, fino a una ponytail bassa davvero minimal chic.
L’esaltazione della bellezza individuale (autentica)
Il messaggio che arriva dai backstage beauty è ormai da anni sempre e solo uno: è arrivato il momento di abbandonare gli stereotipi legati ai modelli di bellezza (così spesso imposti invece sui social). Dobbiamo avere il coraggio di riappropriarci della nostra autenticità, perché la bellezza non è altro se non l’esaltazione naturale di ciò che siamo.
La bellezza è la nostra voglia di libertà, il messaggio che vogliamo comunicare al mondo. Così, questa stagione vediamo sfilare per Fendi hairlook dalle treccine afro firmate Guido Palau scevre da ogni manierismo, ma come affermazione orgogliosa della propria identità. La voglia di liberarsi da imposizioni si respira anche da Max Mara con una frangia lunga e piena, da abbinare a caschetti destrutturati. N21 esalta la bellezza di andare controcorrente, portando in primo piano il mullet (il look è curato da Toni&Guy).
Da Etro Sam McKnight per Wella riporta in auge tutta la libertà della cultura hippie, con i grandi classici Seventies, dai capelli lunghi con frangia alle treccine ai lati del viso. Libertà e una femminilità decisa anche per le amazzoni contemporanee di Elisabetta Franchi. Il look creato da Giovanni Iovino, Global Creative Director Cotril, si ispira proprio al mondo dell’equitazione, con una ponytail intrecciata come quelle che adornano i cavalli.
Revenge make up: eyeliner bold e rossetto rosso
E mentre noi non vediamo l’ora di poter tornare a sfoggiare il nostro amatissimo rossetto, molti make up artist parlano ormai di revenge make up, la speranza e la voglia di tornare alla libertà urlando la nostra gioia di vivere attraverso il make up. Un ritorno e una celebrazione della massima espressione della femminilità per Moschino, che ha riunito le sue muse e le più grandi icone della bellezza (una su tutte, Dita Von Teese), con un beauty look in stile anni ’50 creato da Kabuki per MAC Cosmetics: il più classico flick di eyeliner, rossetto rosso e unghie laccate in tinta.
Anche per Giorgio Armani il make up riveste un ruolo salvifico, all’insegna di una sobria eleganza capace di farci sentire bene nei nostri panni. La versione migliore di noi stesse, ma sempre riconoscibili, dove il focus è tutto sullo sguardo: ciglia extra long iperfemminili e eyeliner sfumato, un omaggio contemporaneo alla bellezza degli anni ’60.
Lo sguardo è il protagonista anche dei beauty look N21 e Max Mara, con una marcatura decisamente bold e in colori scuri sulle palpebre, un’affermazione di personalità forte che non lascia spazio a compromessi.