Nota anche come circolar beauty, la cosmesi upcycling si riferisce ai metodi produttivi dei cosmetici. Che puntano sempre più alla sostenibilità. Dai pack alle materie prime, i prodotti di bellezza upcycling sono realizzati con materie di scarto, provenienti generalmente dall’agricoltura.

Che cos’è l’upcycling beauty

Più che una tendenza, l’upcycling beauty è un movimento che abbraccia la salvaguardia ambientale, l’economia circolare e l’ecologia industriale. In che modo? Promuovendo il riciclo e l’estrazione di principi attivi da scarti di frutta e verdura. Questi scarti, spesso ricchi di principi attivi come gli antociani (le sostanze che conferiscono colore ai vegetali), agiscono come potenti antiossidanti.

Upcycling Beauty
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Le principali materie prime della cosmetica upcycling

Le potenziali materie prime provenienti dai rifiuti alimentari sono molteplici: dai residui dell’olio d’oliva a quelli degli agrumi (come bucce di arancia e limone), fino al cacao, ai fondi di caffè e al tè. Gli esempi includono anche l’uso dei noccioli di frutta come alternative naturali alle microplastiche negli scrub, vietate per legge dal 2020.

Oltre agli scrub, gli scarti dei semi di frutta secca possono essere sfruttati per estrarre preziosi oli vegetali, come quelli ricchi di vitamina E e vitamina A dai semi di pesca, fondamentali per contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo. Allo stesso modo, gli scarti della barbabietola da zucchero possono fornire betaina, un idratante e umettante efficace, ben tollerato anche dalle pelli sensibili.

Non manca il licopene del pomodoro, che offre protezione dai danni del sole e può essere incorporato in creme antirughe e solari. Anche gli scarti di carciofi possono essere utilizzati per le pelli grasse ed impure grazie alle loro proprietà detox e lenitive.

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I dati della cosmetica circolare

I cosmetici eco-friendly stanno guadagnando terreno a grandi passi. Secondo i dati del centro studi di Cosmetica Italia, le vendite di prodotti green sono aumentate del 12,6%, raggiungendo i 2,7 miliardi di euro, equivalente a un quarto del mercato cosmetico complessivo. Ma non è solo il volume delle vendite a crescere; anche le tecnologie alla base della cosmetica green stanno evolvendo rapidamente. Concetti come “waterless” e “upcycling” sono diventate le nuove parole d’ordine nel settore, evidenziando un impegno verso pratiche zero waste e a impatto zero, a sostegno della transizione ecologica.

Per ridurre l’impatto ambientale, numerose imprese stanno rivoluzionando i propri processi produttivi e i prodotti stessi. L’obiettivo è quello di minimizzare il danno ecologico, spingendo verso soluzioni più sostenibili e rispettose dell’ambiente.

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Dall’upcycling cosmetico al riciclo dei pack

Un campo interessante è quello che unisce l’upcycling alle formule waterless, riducendo gli sprechi d’acqua e sostituendola con liquidi derivati dalla frutta. Questa pratica non solo riduce il consumo d’acqua, ma sfrutta liquidi ricchi di ingredienti funzionali.

In conclusione, qualsiasi scarto dell’industria alimentare contenente principi attivi cosmetici può essere teoricamente riciclato, offrendo infinite possibilità per innovare nel settore cosmetico e ridurre l’impatto ambientale.