Rimozione tatuaggi

Sempre più persone scelgono di rimuovere i tatuaggi, i motivi sono diversi: c’è chi lo fa per lavoro, chi vuole eliminare nomi o ricordi legati all’ex partner oppure chi desidera cancellare le tracce di un vecchio disegno ormai sbiadito. Ma prima di avventurarsi in questa procedura, bisogna sapere a cosa si va incontro. E magari pensarci quando ci si tatua, optando quando non si è sicure, per un bel tatuaggio all’henné, che va via da solo dopo qualche settimana!

Ecco le dieci cosa da sapere spiegate dagli esperti dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) :

  • La completa scomparsa non è sempre possibile. Luca Siliprandi, chirurgo plastico vice presidente di Aicpe, spiega:

Il laser non sempre cancella del tutto il tatuaggio, così come la gomma cancella il segno di una matita; l’efficacia del trattamento dipende da colore, profondità, densità e tipo di pigmento e dal fototipo del paziente, cioè dal colore della sua pelle (bianca, olivastra, nera)

  • Rivolgetevi solo a professionisti esperti del settore, in grado di proporre tecniche moderne. La tecnica più efficace è rappresentata dai laser q-switchati (laser Q-S), strumenti che producono un impulso laser di brevissima durata .Questo distrugge le cellule entro le quali sono accumulati i granuli di pigmento, spezzandoli in frammenti più piccoli che vengono smaltiti nei liquidi corporei o da cellule migranti nel corso dei giorni successivi. Ripetuti trattamenti consentono la spontanea rimozione dei pigmenti.
  • Calcolate bene i tempi, perché rimuovere un tatuaggio è un processo lungo: sono necessarie diverse sedute distanziate di circa 6-8 settimane.  Bisogna evitare l’esposizione al sole e alle lampade abbronzanti.
  • E’difficile sapere in anticipo quante sedute serviranno per rimuovere un tatuaggio. Nei casi più facili variano da 3 a 5, mentre in quelli più difficili si arriva a 8-12 sedute. Dipende da diversi fattori: il tipo di tatuaggio, il colore (il verde, l’azzurro e soprattutto il giallo, sono molto difficili (a volte impossibili) da rimuovere, mentre il rosso, in alcuni casi, può scurirsi, per effetto di eventuali materiali ferrosi presenti nel pigmento). I tatuaggi più vecchi sono più facili da eliminare perché il corpo ha già eliminato una parte del pigmento.
  • La durata di ogni singola seduta dipende dalla superficie del tatuaggio da rimuovere.
  • I tatuaggi cosmetici (sopracciglia, labbra, areole, camouflage di cicatrici) di colore rosa-marron-arancio, devono essere trattati con molta prudenza, in quanto contengono zinco e ossido di titanio e se trattati con il laser Q-S possono annerirsi
  • Il paziente può interrompere il trattamento di rimozione in qualsiasi momento
  • Il  trattamento  è doloroso. Per ridurre il dolore viene di norma applicata della crema anestetizzante.
  • La rimozione è più problematica per chi ha la pelle scura.  La rimozione è sconsigliata anche a chi ha la tendenza a sviluppare cicatrici ipertrofiche o cheloidee, a chi presenta infezioni attive della pelle. Attenzione invece a terapie farmacologiche o con farmaci foto sensibilizzanti.
  • Dopo il trattamento si formano sulla pelle delle bollicine. È indicato trattare la pelle con unguenti antibiotici e applicare una medicazione con garza.

Infine, si deve sapere che, in corrispondenza del tatuaggio rimosso, potrebbe rimanere una sorta di ombra chiamata “fantasma del tatuaggio”. Può durare alcuni anni o anche per sempre.