Ci si può ammalare di benessere? In particolare, inseguendo la cura della pelle? Sì, anche se suona strano! È ciò che sta accadendo con l’ossessione per la skincare, ribattezzata dermorexia dalla giornalista americana Jessica De Fino, autrice della newsletter indipendente The Unpublishable (l’impubblicabile in fatto di beauty).
Da qualche tempo si subissa la pelle di così tanti cosmetici sino a soffocarla, o alterarne la barriera, per dirla in termini dermatologici. Ma l’aspetto patologico dell’ossessione per la skincare riguarda anche la mente: si provano incessantemente prodotti e ingredienti, mirando alla perfezione cutanea. Come se si fosse “affetti” da una mania quasi compulsiva a spalmarsi creme ed emulsioni, senza mai essere davvero contenti. La responsabilità è dei social o dell’industria di bellezza? Ne abbiamo parlato con gli esperti della pelle e della psiche.
![ossessione skincare dermorexia](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2025/02/Each-x-Other-ham-S18-004.jpg)
Che cos’è la dermorexia, l’ossessione per la skincare
Il termine dermorexia è un neologismo mutuato, nel significato e nell’assonanza, da ortoressia, il disturbo alimentare per cui si è ossessionati dal mangiar sano fino farne diventare una malattia. Ma c’è di più: «il suffisso -ressia in medicina indica rottura traumatica e profonda di un tessuto o di un organo» spiega il dottor Andrea Romani, dermatologo e docente al Master di Dermatologia Plastica dell’Università di Siena. Quindi, la dermoressia rimanda all’idea di alterazione della pelle. «Un eccesso di cosmetici non necessari – ma potremmo dire tranquillamente “eccesso di terapia” – manda la pelle in sofferenza» continua il dermatolo. «Oggi poi la pelle è troppo medicalizzata, soprattutto sui social quindi fuori dal contesto degli ambulatori di dermatologia. Il punto della dermorexia è proprio trattare la pelle come se avesse sempre un disturbo, da risolvere con pozioni magiche, quando invece, se è sana, va solo pulita e idratata (senza esagerare)».
Quindi oltre alla preoccupazione ossessiva, con la mania della skincare rischiamo di apportare dei danni alla pelle, anziché mantenerla in salute.
![skincare](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2025/02/enecta-cannabis-extracts-80wCkpt-IKE-unsplash.jpg)
Anatomia di una ossessione
L’ossessione per la skincare nasce da un cambiamento di paradigma a cui stiamo assistendo da pochi anni. Se da un lato si tende “patologizzare” la pelle, dall’altro lato la si desidera perfetta, leggi: tonica, compatta, senza rughe, pori o altri minimi difetti.
Così scatta la ricerca degli ingredienti, di cui chi è ossessionato dalla skincare ha una conoscenza enciclopedica, impensabile solo a qualche anno fa. «In realtà, molti ingredienti oggi popolari per la cura della pelle sono prescritti in contesti clinici, quando c’è un problema medico da affrontare, come ad esempio il benzoile perossido contro l’acne. Ma in realtà, il consumatore medio non ha bisogno di una cura dermatologica ogni giorno» spiega il dottor Romani.
L’ossessione per la skincare si nutre inoltre della confusione tra cure per la salute della pelle e cure per un fine estetico. Se si pensa che il termine curare contiene un significato intrinseco virtuoso, si comprende come si possa essere spinti a prestare la massima attenzione alla pelle, sentendosi virtuosi. Peccato però che a un certo punto il meccanismo sfugge, sfociando nella dermorexia.
![ossessione skincare dermorexia](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2025/02/Ferretti-bbt-S23-103.jpg)
Chi colpisce l’ossessione per la skincare?
«I più colpiti dalla ossessione per la skincare sono i giovani, compresi i pre-adolescenti under 14» rivela il dermatologo Romani. Si tratta del fenomeno delle Sephora Kids di cui si è tanto parlato nel 2024, che vede adolescenti usare creme anti age, destinate a un pubblico adulto. Molti ragazzi conoscono precocemente la paura di invecchiare, sconosciuta sino a soli 5 anni fa.
Tuttavia, non sono esenti dalle nuovi ossessioni verso i cosmetici per la pelle nemmeno donne over 50 che magari scoprono la skincare quando le rughe si sono già formate, e possono abusare del ritocchino.
![ossessione skincare](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2025/02/Delpozo-ham-F17-002-copia.jpg)
La colpa della skincare ossessiva è sempre dei social?
In gran parte l’ossessione per la skincare sembra nasca sui social con la pletora di video, post, card e video di sedicenti esperti. Un esempio è la conoscenza enciclopedica, inimmaginabile fino a qualche anno fa, degli ingredienti dei cosmetici. Oggi si abusa di un principio attivo anti rughe o anti acne come se fossero risolutivi.
Molto dipenda anche dai filtri dei social e dalle app di fotoritocco che offrono una versione più bella del nostro viso, ovvero: senza pori, senza età, senza segni o rughe. Si direbbe che molte persone ossessionate dalla skincare stiano cercando di assomigliare alle loro foto modificate con i filtri. Forse, non è tanto un’ossessione per l’anti age, quanto per l’emulazione nella vita reale dei loro avatar digitali. E le aziende cosmetiche cavalcano l’onda proponendo ogni mese sempre nuovi prodotti, dai pack instagrammabili, di cui non sempre abbiamo bisogno.
![ossessione skincare dermorexia](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2025/02/Auralee-m-bks-S25-037-copia.jpg)
I pericoli dell’ossessione della skincare
Il troppo stroppia. Se si usano prodotti sbagliati, la pelle si rovina. Un esempio è l’uso di prodotti cosmetici sgrassanti quando non si soffre di seborrea. La pelle se sgrassata in eccesso si impoverisce esponendosi a rischi di di eczema. Allo stesso modo, se la pelle è ipernutrita con prodotti molto idratanti non facciamo altro che occludere maggiormente i pori superficiali della pelle, aumentando l’apporto di sostanze grasse. E quindi possiamo favorire lo sviluppo di una seborrea, di un eccesso di produzione di sebo.
![](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2025/02/kelsey-curtis-kD9qprR6HBI-unsplash-copia.jpg)
Il parere dello psicologo
L’ossessione per la skincare ha qualcosa di compulsivo. Secondo lo psicoanalista Roberto Pani, docente di Psicologia Clinica all’Università di Bologna.-come se fosse «una dipendenza che si manifesta con automatismo impulsivo, non appena il piacere di spalmarsi creme e lozioni diventa una compensazione di troppe frustrazioni psicologiche. L’impulso ad applicare cosmetici su cosmetici (e a trovarne sempre di nuovi) assomiglia ad un comportamento bulimico, che prevede una voracità incontrollabile, costituita nei casi più gravi da attacchi ripetuti e improvvisi».