La domanda rientra tra le curiosità più gettonate sulla skincare, un settore che oggi sta riscontrando un grande successo (+13,8% secondo Cosmetica Italia). Se sei abituata a esfoliare il viso in inverno o a cicli periodici, è molto probabile che ti stia chiedendo se puoi usare gli esfolianti anche in estate.

Del resto, il bombardamento delle informazioni a carattere beauty alle quali siamo esposti, rischia di provocare una grande confusione. Ingredienti, prodotti, pratiche miracolose: oggi tutto sembra funzionare bene per tutti, dimenticando le conseguenze sulla pelle dell’eccesso di principi attivi. Motivo per cui spesso si sente l’esigenza di adottare una skincare essenziale (trend dello skinimalism).

Quanta confusione intorno agli esfolianti

Esfoliare la pelle è senz’altro un bene, ma a volte si esagera o si utilizzano acidi inadatti alla propria tipologia epidermica, come spiega bene il fenomeno delle Sephora Kids e l’ossessione per la skincare da parte delle adolescenti con annessa preoccupazione premature dell’aging cutaneo. A contatto con i principi attivi sbagliati, la pelle può reagire ribellandosi con sfoghi o irritazioni.

Insomma, gli esfolianti non sono certo esenti a questo “magma” confuso di notizie. Per mettere ordine nella giungla delle informazioni sul tema esfoliazione abbiamo chiesto alla dermatologa quali acidi esfolianti si possono usare in estate, in vista di una maggiore esposizione solare, anche involontaria.

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Esfolianti in estate: sì o no?

La risposta corretta sull’uso degli esfolianti in estate è sì, ma con attenzione. Innanzitutto, specifichiamo che qui si parla di esfoliazione chimica, quella effettuata con gli acidi esfolianti, e non di scrub meccanico con microgranuli, che in genere non comporta il rischio di fotosensibilizzazione, anche se è bene non “strattonare” mai la pelle.

La cautela sull’esfoliazione estiva riguarda proprio la possibilità di rendere più vulnerabile la pelle ai raggi UV, che può reagire con irritazioni e iperpigmentazioni post-infiammatorie. Se si pensa che il motivo per cui spesso si usano gli esfolianti sono proprio le macchie, si comprende bene l’incongruenza con l’uso degli stessi in estate. Quali usare, quindi per non irritare o macchiare ulteriormente la pelle?

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Perché in estate è meglio usare gli esfolianti con cautela?

«Gli agenti esfolianti comprendono diverse sostanze che agiscono in modo diverso» dice la dottoressa Stefania Guida, dermatologa e ricercatrice presso il San Raffaele di Milano, vincitrice del premio della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia e delle Malattie Sessualmente Trasmesse) per la miglior pubblicazione nel biennio 2023-24.

In particolare, si distinguono:

  • gli alfa-idrossiacidi, acidi idrosolubili derivati dalla frutta, utilizzati per esfoliare la pelle, in particolare nei soggetti con rosacea e tendenza allo sviluppo di rugosità (ad esempio: acido mandelico, acido glicolico, acido lattico, acido citrico);
  • i beta-idrossiacidi, acidi solubili in olio che muovono la crescita di nuove cellule della pelle esfoliandone lo strato superiore, molto impiegati nella cura dell’acne grazie alla liposolubilità e alla loro azione in sede follicolare (un esempio è l’acido salicilico);
  • i polidrossiacidi, la cui attività specifica è meno nota, ma ha un minore potere irritante e per questo sono più adatti all’estate (per esempio: gluconolattone e acido lattobionico)

«Alcuni acidi possono provocare fotosensibilizzazione, aumentano cioè la sensibilità della pelle alla luce, che può manifestarsi in irritazione, gonfiore e macchie. Ad essere precisi, l’attività fotosensibilizzante dell’acido acido glicolico e di altri acidi derivati dalla frutta (AHA) è dibattuta nella comunità scientifica, ma la letteratura ne mostra comunque gli effetti di sensibilizzazione. Pertanto, meglio evitare alte concentrazioni dei suddetti agenti esfoliante nei mesi estivi» raccomanda la dottoressa Guida.

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Quali esfolianti usare in estate?

Sì ad alcuni acidi esfoliante in estate, purché a basse concentrazioni. «È il caso dell’acido glicolico e dell’acido salicilico che in estate sono tollerati a concentrazioni intorno al 2 %» continua la dermatologa.

Semaforo verde anche per l’acido mandelico. «Nella concentrazione dal 2 al 5%, questo acido derivato dalle mandorle amare determina una blanda esfoliazione ma efficace, ben tollerata anche dalle pelli sottili e delicate. Nel dubbio, meglio chiedere un parere al dermatologo che saprà senz’altro consigliare gli attivi più utili in base al tipo di pelle. Oltre che spiegare le modalità di utilizzo». Un esempio? «Mai associare più prodotti esfolianti all’interno della stessa giornata: esempio tonico + crema da notte, un suggerimento valido tutto l’anno ancor più in estate» suggerisce la dottoressa.

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Si può fare il peeling professionale in estate?

La raccomandazione più frequente è quella di non effettuare il peeling chimico dal dermatologo o dall’estetista durante i mesi estivi. In realtà, ci sono alcune tipologie che non creano irritazione o iperpigmentazione infiammatoria, poiché sono formulati per avere un alto grado di tollerabilità in ogni condizione dell’anno. «Si tratta di un peeling bifasico con funzione biostimolante della pelle. Oltre a rinnovare lo strato corneo, stimolano, cioè, la produzione di nuovo collagene da parte delle cellule preposte (fibroblasti).

Questi peeling biostimolanti sono composti da una soluzione bifasica a pH modulato. La componente idrofila è composta da acidi esfolianti (come acido tricloroacetico, acido salicilico, acido tartarico e acido lattobionico) mixati ad amminoacidi, presenti nel collagene umano, e a vitamine antiossidanti. La componente lipofila, invece, ha un’azione stabilizzante e rigenerate del film idrolipidico, necessaria dopo l’esfoliazione chimica.

Una volta applicato sulla pelle (in ambulatorio), questo tipo di peeling produce una reazione a cascata che determina la sintesi di nuovo collagene. Inoltre, non è un peeling che procura disagio come bruciori o pizzicori (il fatidico effetto frost dei peeling medio-profondi) poiché ha un pH regolato, quindi è ben tollerato. Può, quindi, essere fatto anche in estate. Certo, non a ridosso di una vacanza al mare o in montagna» precisa la dottoressa Guida.

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Esfoliazione sempre abbinata alla protezione solare

E siamo al dubbio principale in materia di esfoliazione: ci si può esporre al sole? Sì e no. «Nelle settimane di vacanza è meglio lasciare a casa l’esfoliante, qualunque prodotto sia: tonico, siero, crema, soluzione liquida ecc. poiché la pelle subirà un surplus di raggi UV. Concesso solo l’eventuale detergente a base di AHA o BHA» suggerisce la dottoressa.

Durante l’uso di prodotti esfolianti usa creme protettive solari con ampio spettro di protezione da UVA e UVB e possibilmente da luce blu, tanto più in estate.

Leggi le etichette dei solari per comprenderne il potere filtrante dai raggi.

Per quanto riguarda l’uso, meglio relegare gli esfolianti alla sera. E di giorno optare per creme idratanti al mattino a base di acido ialuronico. Un ingrediente che aiuta a tollerare l’esfoliazione chimica? La niacinamide, che ha un’azione lenitiva. Lo si trova combinato anche ad alcune creme solari» conclude la dottoressa Guida.

Prodotti esfolianti che si possono usare in estate

Enzyme Peel O2 Masque, maschera 2 in 1, dall’azione esfoliante enzimatica e ossigenante. La sua texture innovativa è un gel che si trasforma in una mousse attiva che rinnova la pelle del viso senza effetti irritativi. Formulata con papaina (enzima esfoliante), aminoacidi e fattori idratanti di MIAMO (49 euro).

BHA Liquid Exfoliant 2%, esfoliante liquido, si applica sulla pelle come un tonico e si lascia agire senza risciacquo. Contiene acido salicilico incapsulato al 2% eacidi bioattivi della frutta derivati dal caviale di lime australiano, adatto alla pelle a tendenza impura, di Naturium (22 euro da Douglas).

Alfacall, siero rinnovatore illuminante, contiene il 10% di complesso rinnovatore (Acido Glicolico 2%, Acido Piruvico 0,25%, Acido Lattobionico 1,5%), da usare la sera di MyCli (59 euro).