Ho buttato il cuore oltre l’ostacolo. Lo fanno in tante, perché io no? Parlandone con amiche e conoscenti ho scoperto che ero rimasta tra le pochissime a non aver fatto ricorso a questo prodigio tecnologico. «Avrei dovuto pensarci prima. Adesso è tardi» mi dicevo. E invece no. Non è mai tardi per eliminare una seccatura. Certo, la seccatura in oggetto è figlia di una cultura maschile e maschilista a cui dovremmo ribellarci. Certo, con l’età il problema si attenua anche se, a ben guardare, tende talvolta a migrare dagli arti al viso con conseguenze estetiche incresciose.

Peli superflui bye bye

Ho deciso e adesso sono sdraiata su un lettino, in attesa. Guardo con ostentata fiducia la ragazza in camice che armeggia con il macchinario. Le sorrido amichevole, lei mi spara in faccia una luce bianca, accecante. Si avvicina e, con gesto sicuro, mi appoggia sopra il labbro superiore una lama. «Scusi, cosa sta facendo?» salto su. «Ti rado i baffetti con il rasoio» fa lei, come fosse normale.

Come eliminare definitivamente i peli superflui

Mi sento una cretina, autolesionista e criminale. Nella mia testa mi crocifiggo. Ho deciso di eliminare definitivamente i peli superflui con il laser. L’ho deciso senza riflettere né documentarmi, per dissennata fiducia verso il progresso al servizio della pelle liscia. L’ho deciso perché ero stufa di pinzette, cerette e altre torture che mi sono inflitta negli ultimi 40 anni. Mi sono detta che non occorre essere adolescenti per investire sulla guerra al pelo.

Perché mi escono i peli superflui sul viso?

Ma – mi chiedo mentre una sconosciuta sta facendo a me quello che i maschi della mia famiglia fanno a se stessi – perché iniziare proprio dal viso? Perché rischiare di deturparmi definitivamente la parte più esposta agli sguardi altrui? Perché non provare prima in angoli più reconditi – il cavo popliteo sarebbe stato un terreno di sperimentazione ideale – prima di trasformarmi irrimediabilmente nella versione baffuta di me? «Fatto!» commenta soddisfatta l’estetista posando il rasoio. «Adesso possiamo partire» mi fa indossare un paio di seducenti occhiali protettivi. «Se brucia devi avvisarmi. Se pizzica devi sopportare».

Perché le giovani non si depilano

Non brucia e il fastidio dura poco. Alla fine, in preda a sollievo ed entusiasmo, vorrei che si occupasse del 100% della mia superficie corporea e ne facesse terra libera dal superfluo. Per fortuna prevalgono buon senso e, soprattutto, un rapido calcolo economico. A mente lucida mantengo un approccio ambivalente su questo investimento. La parte deteriore di me mi sussurra all’orecchio che ormai è tardi e non ne vale più la pena. La parte gaudente (e quindi saggia) mi rassicura perché – dice – ogni momento della vita è buono per farsi un regalo, per stare bene e, soprattutto, per affrancarsi da inutili schiavitù, seppur autoinflitte. Nel frattempo la ragazza di mio figlio, a vent’anni, dei peli non si occupa. Perché lei è ben più libera di me e perché, come diceva la pediatra di famiglia, l’evoluzione è sempre in meglio.