Da qualche anno intorno ai prodotti anticellulite aleggiano diversi dubbi sulla presunta interferenza con il funzionamento della tiroide. Le perplessità riguardano soprattutto le creme anticellulite che contengono gli ormoni tiroidei. E in misura minora, anche i prodotti che contengono alghe o odio.

In particolare si teme che questa tipologia di anticellulite possa alterare le quantità ormonali che nelle donne con livelli nella norma. Oppure inficiare la terapia sostitutiva in coloro che assumono levotiroxina di sintesi per curare l’ipotiroidismo.

Le creme anticellulite possono influenzare la tiroide?

In realtà, gli studi più recenti confermano che le creme anticellulite a base di ormoni tiroidei non influenzano in alcun modo la funzionalità della tiroide. Né alterano le quantità fisiologiche degli ormoni prodotti dalla tiroide stessa o quelli assunti per via orale attraverso i farmaci sostitutivi.

Per fare chiarezza su questa materia controversa abbiamo chiesto delucidazioni al Prof. Enzo Berardesca, autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche di dermatologia.

«Innanzitutto, è bene specificare che le creme anticellulite contenenti l’ormone tiroideo sono a tutti gli effetti farmaci, i quali vanno, quindi, distinti dai cosmetici». Non a caso sulla confezione riportano sempre il bollino dell’automedicazione, in quanto sono dispositivi medici autorizzati dal Ministero della Salute.

«I farmaci topici, cioè che si applicano localmente, curano la cellulite, intervenendo sulle cause. I cosmetici anticellulite, invece, cioè le creme che si trovano in profumeria e farmacia, senza bollino dell’automedicazione, trattano gli inestetismi cutanei migliorando l’aspetto esteriore della pelle» Un grande ruolo lo gioca anche il massaggio che si può effettuare per esempio con le coppette.

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Differenza tra cosmetici e farmaci anticellulite a uso topico

La differenza tra i due prodotti anticellulite consiste nel fatto che i farmaci bloccano il meccanismo che instaura la formazione della cellulite. I cosmetici, invece, intervengono solo sul miglioramento estetico della pelle. In quest’ultimo caso, l’effetto è solo superficiale, anche se apprezzabile.

Per legge le confezioni dei “semplici” cosmetici anticellulite devono riportare la dicitura che migliorano solo gli inestetismi, il che è diverso dal dichiarare che la curano.

Come funzionano le creme anticellulite

Per capire come i farmaci anticellulite curano la cellulite dobbiamo fare un rapidissimo cenno alle cause della stessa cellulite. «L’accumulo di liquido interstiziale nel derma, dovuto al rallentamento del microcircolo, provoca ritenzione idrica che comporta uno stato infiammatorio. Quest’ultimo induce gli adipociti (le cellule adipose del grasso sottocutaneo) ad aumentare di volume e numero» prosegue Berardesca. Così la pelle comincia letteralmente a deformarsi nel tipico aspetto a buccia d’arancia.

«Negli stadi più avanzati dell’infiammazione della cellulite, il collagene viene prodotto in maggiore quantità fino a creare noduli e tessuto fibroso». Siamo nel campo della cosiddetta pelle a materasso.

E come funzionano i farmaci anticellulite in crema

Ecco che il farmaco anticellulite deve impedire tutto ciò, in particolare sciogliere i grassi, inibire l’eccessiva produzione di collagene, responsabile degli stati fibrosi della cellulite, e ridurre la formazione di acido ialuronico (nelle zone trattate), che invece contribuisce al ristagno di liquidi.

Per il momento il principale principio attivo farmacologico in grado di intervenire sulle cause delle cellulite è la levotiroxina (da non confondere con la tirosina che invece è un enzima). Per correttezza di informazione, specifichiamo che si tratta dello stesso ormone tiroideo che si assume per via orale, con la differenza che nelle creme anticellulite è inserito sotto forma di sale sodico.

anticellulite e tiroide

Le creme anticellulite con ormoni tiroidei sono sicure?

«Sì, i prodotti anticellulite con ormoni tiroidi non influenzano il funzionamento della tiroide» rassicura il prof. Berardesca. «La levotiroxina ad uso topico agisce solo localmente, non “facendo in tempo” a entrare nei capillari nella forma attiva». Lo dimostra, in particolare una ricerca dell’Università di Pisa pubblicata su The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism.

«Secondo lo studio, la pelle ha un suo metabolismo che trasforma l’ormone tiroideo in una molecola inattiva, cioè che non interferisce sui meccanismi della tiroide. Ciò avviene una volta che la molecola della crema anticellulite ha espletato la sua funzione a livello della pelle.

In un certo senso, è come se la pelle fungesse da “filtro” contro l’assorbimento dell’ormone tiroideo da parte dell’organismo. Nel frattempo, però, tale molecola ha agito nel derma laddove serve».

Gli ormoni tiroidei delle creme anticellulite non sono pericolosi

Come eliminiamo gli ormoni tiroidei delle creme anticellulite? «Attraverso le urine, dove – sempre secondo gli studi – non sono state evidenziate tracce di ormoni tiroidei attivi».

Ci sono ulteriori garanzie a riprova della sicurezza per la tiroide delle creme anticellulite? «Presso le Università di Milano sono stati condotti diversi studi scientifici, che comparano i risultati su due gruppi di donne. Il primo gruppo ha fatto uso di creme placebo, il secondo, invece, ha fatto uso di farmaci topici anticellulite.

Ebbene, le evidenze non solo hanno rilevato l’efficacia dei farmaci topici per la cellulite, ma non hanno documentato nessuna alterazione dei livelli degli ormoni FT3 e FT4 nel sangue, ovvero quelli che indicano un malfunzionamento della tiroide. Né viene intaccato il valore del TSH, cioè l’ormone prodotto dall’ipofisi collegato alla secrezione degli ormoni tiroidei».

Questi risultato dimostrano anche che l‘applicazione topica di creme a base di levotiroxina non interferisce con l’eventuale terapia per l’ipotiroidismo. I farmaci per aumentare la funzionalità della tiroide vengono assorbiti dall’organismo attraverso meccanismi completamente diversi (sistemici) che nulla hanno a che vedere con quelli dermatologici» conclude Berardesca.

Fonti:

Santini F. et al Role for inner ring deiodination preventivo transcutanous passage of Thyroxine. The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism

Galbiati G. et al. – Studio clinico, in doppio cieco di un preparato topico versus placebo in donne con panniculopatia edematofibrosa localizzata alle cosce, Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia