C’è chi ci crede come in una religione, e chi è scettico. Gli integratori alimentari sono un po’ come i messaggi vocali su WhatsApp, sono cioè un argomento divisivo. Dividono i consumatori e, in alcuni casi, gli addetti ai lavori. Tuttavia, tra chi pensa che c’entri il marketing e chi “se mangi bene non servono”, il terzo gode: la scienza! Dietro quella pastiglia che (non) ingeriamo per i motivi più disparati, c’è sempre una ricerca scientifica, frutto di anni di studi.
Integratori alimentari, tra ossessione e scetticismo
Dato che è estate, e vorremmo tutti abbronzarci senza scottarci, abbiamo posto la questione sull’utilità o meno degli integratori solari a un dermatologo esperto che ne studia i principi attivi, e che collabora in modo indipendente alla formulazione degli stessi.
E poi ci sono altre questioni da sapere: modalità di assunzione, gravidanza, eventuali controndicazioni o interazioni farmacologiche ecc. Perché se c’è chi non crede più di tanto negli integratori, c’è anche il fenomeno opposto – tutto americano – caratterizzato da un’ossessione che porta a diventare addicted.
Gli integratori solari funzionano?
Perché in estate conviene prendere gli integratori solari? «In molti casi, non è una prescrizione medica come per i farmaci, ma è un suggerimento (sempre medico), perché si è notato che gli integratori favoriscono la riparazione dei danni causati dal sole sulle cellule della pelle che sono state appunto irradiate per un periodo più o meno lungo» spiega il dottor Edoardo Zattra, dermatologo, responsabile di branca della dermatologia dell’Azienda Sanitaria ULSS 6 (Padova e provincia).
Ci sono prove scientifiche sull’efficacia degli integratori solari? «Ce ne sono diverse, ma uno degli ultimi ambiti di ricerca a cui ho partecipato riguarda un follow up di un anno all’Università di Boston, dove abbiamo studiato il polypodium leucotomos, un principio attivo derivato dalla felce. Ebbene, l’analisi istologica (del tessuto della pelle ndr) ha rilevato una effettiva riparazione del danno solare» prosegue il dermatologo.
Come agiscono gli integratori per il sole?
Sulle confezioni si legge spesso che gli integratori solari proteggono il DNA: cosa vuol dire di preciso? «Alcuni principi attivi allungano i telomeri, ovvero dei pezzi di DNA che si trovano agli estremi dei cromosomi, che a loro volta sono situati all’interno delle cellule e contengono i nostri geni. Per spiegare in termini semplici, potremmo dire che alcuni principi attivi di recente formulazione mettono una sorta di “cappuccio” a tali estremi dei cromosomi, in modo che restino stabili di fronte all’attacco dei raggi UV.
In estrema sintesi, quindi, gli integratori per il sole sono dei protettori della stabilità del materiale genetico. Se il materiale genetico è stabile si ha meno probabilità di sviluppare tumori della pelle a causa del sole, ma anche meno invecchiamento per gli stessi motivi» spiega il dottor Zattra.
Un altro meccanismo con cui agiscono gli integratori solari è che “spazzano” i radicali liberi che si formano durante l’esposizione al sole, e per questo sono definiti antiossidanti. Possiamo dire, pertanto che questi supplementi alimentari sono alleati della longevità.
Sostanze da integrare per difendersi dal sole
Esempi di sostanze da assumere per bocca prima di esporsi al sole? «Oltre al già citato polypodium leucotomos, si può ricorrere agli antiossidanti appartenenti alla famiglia dei carotenoidi, come: il licopene, la luteina, l’astaxantina e il buon “vecchio” betacarotene, passato un po’ di moda, ma pur sempre efficace. L’integrazione alimentare non è esente dalla circolarità delle mode (senza dare al fenomeno alcuna connotazione negativa). Tuttavia, sarebbe un peccato disdegnare una sostanza che ha dimostrato la sua efficacia contro i danni del sole, perdendo così un’opportunità importante di salute. Discorso a parte se si è forti fumatori.
Utili, inoltre, le sostanze che mantengono l’elasticità della cute, come lo zinco, la vitamina E, il Co-enzima Q10, il picnogenolo da assumere anche come sostanze riparatrici dopo l’esposizione solare. E poi va sempre bene la versatilissima Vitamina C che, oltre a essere un antiossidante, interviene nella formazione di nuovo collagene. E poi è importante il rame che interviene nel processo della pigmentazione fisiologica della pelle.
Betacarotene, sconsigliato ai fumatori
È stato rilevato che nei fumatori l’assunzione di alti dosaggi di betacarotene può aumentare il rischio di sviluppare il cancro ai polmoni. Per questo, se ne sconsiglia l’uso. Nessun pericolo per i non fumatori.
Ma gli integratori proteggono o abbronzano?
Sulle confezioni degli integratori solari si legge spesso che favoriscono l’abbronzatura: c’è una differenza con quelli che proteggono? «Sì, c’è una differenza sottile. Entrambi proteggono, nel senso che difendono dal danno solare a lungo termine, e non dalle scottature! Però i prodotti più orientati all’abbronzatura di solito contengono tirosina, un enzima che interviene nella sintesi di melanina. Molte volte però l’effetto abbronzatura intensa è dato dal betacarotene e da tutti gli antiossidanti della famiglia dei carotenoidi, poiché pigmentano la pelle, seppure superficialmente» precisa il dottor Zattra.
Chi ha le macchie deve assumere integratori specifici?
E poi c’è il capitolo macchie. «Se una persona ha il viso con discromie, melasma o macchie da iperpigmentazione cutanea deve prestare attenzione agli integratori che stimolano la sintesi di melanina, come la tirosina, anche perché sarebbe un controsenso» chiarisce il dottor Zattra.
Semaforo giallo, inoltre, per il rame. «Se assunto in dosi eccessive, potrebbe ostacolare la remissione delle iperpigmentazioni, proprio perché interviene nella sintesi della melanina. Nel dubbio sempre meglio chiedere al dermatologo.
Un principio attivo molto utile per chi la tendenza a sviluppare macchie cutanee è il picnogenolo, estratto dalla corteccia del pino marittimo: contribuirebbe a ridurne la formazione, ma ciò non vuol dire che le fa scomparire (purtroppo, aggiungiamo noi).
Controindicazioni e avvertenze
Gli integratori solari possono essere assunti da tutti? «Tendenzialmente sì, ma è bene evitare l’assunzione di carotenoidi in gravidanza e se si sta cercando un bimbo, poiché sono precursori della vitamina A, che possono provocare malformazioni al nascituro (un po’ come accade per alcune terapie per l’acne)» puntualizza il dottor Zattra.
«Ci sono poi patologie rare, come il morbo di Wilson, a cui è sconsigliata l’integrazione di rame. Inoltre, è bene avvisare il medico o il farmacista se si soffre di qualche patologia che richiede una terapia farmacologica quotidiana a vita».
Si può essere allergici?
Alcuni principi attivi derivano dall’estrazione di piante, vegetali e frutti vari: si possono assumere se si è allergici alla sostanza di origine? «Se parliamo di allergia ai pini (da cui deriva il picnogenolo) o alle felci ( polypodium leucotomos), in linea di massima non ci sono problemi perché l’estratto è talmente lavorato e purificato che viene privato della sua allergenicità, ma in realtà si è allergici ai pollini di queste piante.
Stesso discorso per il licopene, per esempio, che in natura è contenuto nel pomodoro, ma che negli integratori diventa un principio attivo puro che non dà problemi a chi è allergico all’ortaggio rosso.
Ciò a cui bisogna fare attenzione è l‘eventuale ipersensibilità al principio attivo specifico, più che all’ortaggio di provenienza, ma nel dubbio sempre meglio chiedere al medico o al farmacista.
Tempi, dosaggi e altre cose da sapere
È vero che bisogna prepararsi al sole con 2 mesi di integrazione? «A meno che non si appartenga al fototipo I, due mesi sono un po’ tanti: male non fa, ma poi bisognerebbe calcolare i tempi in cui smettere l’integrazione solare, o meglio: variarne le sostanze funzionali».
Un esempio? «Se per tutta l’estate è stato il turno delle sostanze per abbronzarsi meglio, dopo 3 mesi è bene passare a quelle per recuperare l’elasticità cutanea (come la vitamina E, il selenio, il co-enzima Q10.) Il motivo? Evitare il rischio di ipervitaminosi». Insomma, bisogna sospendere e variare.
Quanto ai tempi, «sono sufficienti 15 giorni prima dell’esposizione diretta al sole. Meglio a stomaco pieno, poiché eventuali metalli contenuti in alcuni prodotti (rame e zinco) possono determinare piccoli dolori addominali. Si raccomanda di non superare le dosi quotidiane indicate nella confezione.
E soprattutto è importante ricordarsi che gli integratori solari non sostituiscono l’alimentazione antiossidante e nemmeno la crema solare. Il filtro SPF deve sempre restare il miglior alleato della pelle in estate» conclude il dottor Zattra.
Una selezione di integratori alimentari per la pelle al sole
Global Defense, contiene i-OxBarrier Technology®, esclusivo complesso brevettato a base di Polypodium leucotomos e Larix decidua. Completano la formula la vitamina C e la niacinamide, Ceramol (30 compresse – 28,50 € in farmacia).
Heliocare 360° capsule, con Fernblock®, un complesso brevettato a base di Polypodium leucotomos, estratto dalla felce, una pianta acquatica che si è adattata alla vita terrestre: questo cambiamento ha fatto sì che siano sopravvissute solo le piante con meccanismi protettivi contro le radiazioni UV, di Cantabria Labs (30 capsule – 34 € in farmacia).
Sunissime Capsule Preparatrici, prima, durante e dopo l’esposizione solare. Contengono Vitamina E, selenio, la giusta quantità di Betacarotene e olio di borragine dall’azione rigenerante, Lierac (30 capsule x 2 – 26,90 € in farmacia).
Carovit, integratore alimentare con tirosina, cistina e rame, sostanze coinvolte nella sintesi della melanina, VIATRIS Company (20 capsule – 21 € in farmacia).
Bone Promoter Q10, integratore alimentare con Vitamine A, D3, E, K2 e Coenzima Q10, Biomoleucular Diagnostic (180 compresse – 69 € su Healthypromoter.com).
Phito Pino contiene Pycnogenol®, una miscela standardizzata di proantocianidine oligomeriche (OPC), ottenuta dalla corteccia di Pino marittimo francese (Pinus pinaster Aiton). Contrasta l’iperpigmentazione e blocca l’azione degli enzimi che degradano collagene e acido Ialuronico, di Pavaglione Cosmetics, il brand di integratori e cosmetici dei laboratori della storica Farmacia del Pavaglione di Bologna (30 compresse – 23,80 € su Pavaglionecosmetics.it).
Multi Carotene Naturale, una miscela di beta-carotene, alfa-carotene e luteina e zeaxantina, provenienti da tre fonti naturali: alga Dunaliella salina, olio di palma (Elaeis guineensis) e calendula africana (Tagetes erecta), Nutrilite (90 capsule – 36,70 € su Amway.it).