Il primo “ritocchino” non si scorda mai. In seguito, nonostante la familiarità con il campo, i futuri incontri con la medicina estetica generano sempre un carico emotivo elevato. In gioco c’è il fatidico risultato che, tra speranze e timori, orienta la decisione di ricorrere nuovamente al filler o al botox. O, al contrario di lasciar perdere.
Inchiesta sulla medicina estetica a prova di pentimento
Eppure la tentazione di riprovarci con filler e botox resta, come ci raccontano le nostre intervistate dai 30 anni agli over 60(vedi paragrafo “testimonianze” in basso). Da ex pentite delle punturine si sono trasformate in soddisfatte di ritorno, grazie a un approccio più naturale della medicina estetica. Del resto, le tendenze attuali riguardano sempre più la personalizzazione dei trattamenti.
Fortunatamente, le soluzioni ai risultati estetici venuti male, o che non piacciono, esistono: basta informarsi sui trattamenti che non alterano i lineamenti. Con l’aiuto di vari esperti abbiamo indagato su cosa fare per evitare di incorrere in disastri. E poi abbiamo raccolto le testimonianze di alcune lettrici che ci hanno raccontato le loro esperienze con il ritocchino.
Pentirsi della medicina estetica: una questione di identità
Proprio intorno al filone pentimento si sta aggregando un esercito di pentite che da Hollywood ha lanciato i primi moniti: “Sì a filler e botox purché non sfigurino il viso”. Ricordi Nicole Kidman e Courteney Cox? Sono gli esempi più eclatanti di attrici che in passato hanno dichiarato più volte di non essere state scritturate a causa di un’espressività facciale azzerata dai troppi interventi. Ma poi hanno ripreso a bussare alla porta del medico estetico con più soddisfazione.
E se per le celeb la questione è in apparenza solo di immagine, per chi vive lontano dai riflettori diventa un fatto di identità. La potenziale etichetta di “rifatta” rischia di far smarrire il senso più intimo di riconoscimento in se stesse (e non solo di fronte allo specchio). Inoltre, può scoraggiare chi vorrebbe avvicinarsi alla medicina estetica, ma tentenna perché teme di trasformarsi in una maschera di gomma. Eppure, come vedremo, i risultati naturali di filler e botox sono sempre più una realtà.
I risultati della medicina estetica sono SEMPRE temporanei
Il dato da tenere a mente è che dalla medicina estetica si torna sempre indietro: gli effetti sono per antonomasia a breve durata. È la chirurgia plastica (tagliare e cucire in anestesia sotto i ferri) che, invece, dà risultati definitivi.
Chi ha il viso sfigurato è perché ha esagerato (volutamente?) con i ritocchini, quindi nel tempo si crea un effetto “sommazione” (come ha ammesso l’attrice Melanie Griffith). Oppure, è purtroppo vittima di infiltrazioni di prodotti non più legali, come ad esempio il silicone, ma sono casi seri e non poi così frequenti.
La tendenza del filler dissolving
Oggi dalla medicina estetica si chiede un risultato naturale, quello che…”gli altri non devono accorgersene”. ll bisogno di recupero delle proprie sembianze è talmente attuale che dall’America, culla delle novità in ambito estetico, arriva la tendenza del filler dissolving di cui si parla sempre più nei congressi. «Si chiama così perché indica la possibilità di sciogliere l’acido ialuronico attraverso la ialuronidasi, l’enzima preposto al suo scioglimento» spiega il dottor Sergio Noviello, specialista in Microchirurgia sperimentale.
«Dopo 15 anni di uso massiccio di filler riempitivi, sempre più donne americane stanno chiedendo di poter tornare a com’erano una volta. Anche in Italia stiamo ricevendo richieste simili, in quanto si sta finalmente comprendendo che l’eccesso di acido ialuronico comporta effetti poco gradevoli. In primis, altera le proporzioni dei lineamenti, e poi non fa sembrare più giovani, anzi. In alcuni casi, può rendere il viso più mascolino, poiché allarga la mascella».
Come ottenere risultati naturali in medicina estetica
La soluzione a dubbi e timori di vedersi trasformate consiste in un uso moderato dei filler, ma in realtà è la concezione della medicina estetica che deve cambiare: da trasformativa a migliorativa. «Si desidera solo mantenere la propria bellezza? Le nuove metodiche ci permettono di farlo, ma la confusione alimenta paure infondate» precisa il dottor Giorgio Astolfi, medico estetico. «Un esempio su tutti è l’avversione al botox, quanto in realtà è il troppo acido ialuronico ad alterare il viso. La tossina botulinica è un farmaco sicuro e approvato, il cui effetto è completamente reversibile nel giro di qualche mese».
L’esempio negativo dei social sui cambiamenti estremi
A complicare le cose ci si mettono i social che ogni giorno mostrano cattivi esempi. L’esigenza di rivalutare l’aspetto etico della professione medica è talmente forte che da un’indagine Agorà giunge un appello da parte degli stessi medici: i mezzi digitali devono essere usati in modo più responsabile al solo scopo divulgativo. Il rischio è di mercificare l’atto medico sin quasi a sminuirlo.
«Bisogna guidare la paziente verso la ricerca del risultato più armonico. È normale che arrivi un po’ disorientata, ma sta a noi medici inquadrarla sotto il profilo psicologico per interpretarne i desideri. E da qui farle comprendere che si possono ottenere risultati eleganti e naturali» continua il dottor Astolfi.
I timori più comuni sulla medicina estetica + le soluzioni a prova di pentimenti
Spesso i dubbi sui trattamenti di medicina estetica provengono dagli esiti disastrosi che si vedono in giro e sui social, soprattutto in passato. Ecco i più comuni con le informazioni su come evitare di sembrare una maschera.
Paura di ritrovarsi con il viso gonfio dopo i filler
Zigomi pieni, troppo pieni. Guance paffute e ovale tondeggiante. Uno dei timori più diffusi di chi si avvicina alla medicina estetica è di ritrovarsi con una faccia di gomma. «Il rischio c’è, e dipende dalle quantità eccessive di acido ialuronico per riempire le rughe in maniera superficiale, senza trattare un problema della pelle più profondo, cioè i cedimenti, che rappresentano il vero problema dell’invecchiamento» precisa il dottor Astolfi.
Per esempio? «Quando si formano i solchi ai lati della bocca, vuol dire che i tessuti del viso all’altezza di guance e zigomi stanno cedendo. In molti visi, iniettare il filler nelle rughe naso-geniene determina un aumento di volume. Inoltre, ciò non risolve la causa che dà origine alle rughe problema». A ciò si aggiunge che la parte inferiore del viso è una zona soggetta alla forza di gravità.
La soluzione per evitare l’effetto fake dopo i filler
Per un risultato naturale con i filler , bisogna puntare su una tecnica che miri a riposizionare i tessuti al loro posto originario. «In gergo si chiama lifting medico o liquido, è un trattamento che “solleva” le guance in modo non chirurgico, ma solo tramite le sostanze iniettabili, liquide appunto. Contro i cedimenti cutanei è efficace l’idrossiapatite di calcio, una molecola naturale che compone il tessuto delle ossa e dei denti, e che ha la particolarità di non richiamare acqua, come invece fa l’acido ialuronico.
Iniettato in profondità e nei punti giusti del viso, l’idrossiapatite riesce a dare sostegno a quei tessuti che hanno ceduto o stanno per farlo. Nei mesi successivi stimola la produzione di collagene, rendendo la pelle più tonica e compatta. Solo dopo aver “frenato” la lassità si può procedere a rimpolpare le zone del viso che con l’età appaiono svuotate. E qui subentra l’acido ialuronico: i filler ultima generazione si integrano perfettamente nei tessuti, favorendo la naturalezza della mimica» precisa il dottor Asfolfi.
Il botox e la paura dello sguardo “stralunato”
Sguardo stralunato, sopracciglia mefistofeliche, occhi vitrei: sono solo alcune delle locuzioni che caratterizzano il pentimento del botox. «In realtà, oggi l’effetto paralisi è facilmente evitabile, poiché la tossina botulinica per uso estetico è pre-dosata in piccole quantità. In questo modo non blocca il muscolo, ma ne riduce solo la forza contrattile. Dopo il trattamento, si potrà continuare a muovere la fronte, aggrottare le sopracciglia o stringere gli occhi, con la differenza che i movimenti risulteranno indeboliti» spiega il dottor Massimo Renzi, chirurgo plastico.
«Alcune tecniche preservano ulteriormente l’espressività del volto perché prevedono la possibilità di diluizioni più mirate del farmaco. Servono a regolare con precisione l’effetto decontraente della tossina botulinica sul muscolo. Non dimentichiamo che un grande ruolo lo gioca la manualità del medico e non tanto il farmaco in sé. Per scongiurare il rischio delle asimmetrie è fondamentale l’analisi della mimica facciale, spesso inconsapevole alla paziente, sia a riposto che mentre parla».
La paura delle labbra a canotto, effetto papera
C’è chi si fa il giro degli ambulatori e chi ci rinuncia a priori, ma in segreto vorrebbe tentare un ritocchino sulle labbra. A dissuadere dall’idea è il timore delle labbra a papera, cioè la smorfia che si fa quando si sta per schioccare un bacio. «Per evitarla si deve iniettare l’acido ialuronico solo sulla mucosa senza mai toccare il prolabio (la parte di pelle sopra al labbro superiore ndr)» spiega il dottor Pierluigi Gigliofiorito, chirurgo plastico.
«Risultati naturali si ottengono con una tecnica verticale che valorizza la forma “originaria” delle labbra, e che al massimo definisce il contorno. In questo modo, si ha un’eversione del labbro superiore, un concetto ben diverso dalla proiezione in avanti che caratterizza invece le labbra a papera. Cosa vuol dire? Che le labbra mantengono la loro “posizione”, ma sono leggermente sollevate verso l’alto. È un risultato, quello dell’eversione, che si comprende meglio se si guarda la paziente di profilo: la bocca resta la stessa di partenza, ma ha acquisito più volume».
Il rinofiller può correggere una rinoplastica che non piace
Intervento al naso riuscito, funzionalità respiratoria recuperata, ma qualcosa non convince. Spesso è la punta del naso che, nonostante la correzione chirurgica, tende ancora verso il basso. «Prima di ricorrere a una seconda rinoplastica si può tentare il rinofiller, anche se per sicurezza è meglio riservarlo ai nasi che non sono mai stati operati» puntualizza il dottor Salvatore Artiano, medico estetico.
Il rinofiller nasce per livellare lievi gobbe sul dorso, le quali spariscono otticamente grazie a iniezioni di acido ialuronico a monte e a valle del gibbo. «La rotazione della punta verso l’alto invece è reale, poiché avviene in seguito a un innesto di prodotto sulla columella (la parete che separa le narici ndr): per una legge della fisica, la punta del naso automaticamente si solleva.
Se si desidera restringere la punta del naso, occorre una seconda iniezione sulla parte superiore della punta, proprio dove viene colpita dalla luce: in questo modo si crea un piccolo accumulo di acido ialuronico dà tridimensionalità. E il naso sembra alla francese. Va precisato però che il rinofiller non è adatto a nasi molto grandi o con difetti rilevanti. Tra questi rientrano anche le narici larghe o lunghe che possono essere corrette solo con la chirurgia».
Le testimonianze positive delle pazienti di medicina estetica dopo un brutto risultato
Quattro lettrici dai 30 anni agli over 60 raccontano le loro esperienze dal medico estetico. C’è chi ci ha voluto riprovare nonostante un brutto risultato, chi temeva le labbra a canotto e chi ha tergiversato perché aveva paura di un effetto finto.
Il filler labbra naturale è possibile
Federica, 31 anni, segretaria
Un po’ di anni fa ho fatto il mio primo filler alle labbra, ma il risultato è stato disastroso. Mi son ritrovata con le famigerate labbra a paperina che tanto spopolano sul web sotto la voce “medicina estetica venuta male”. Inoltre, l’acido ialuronico è migrato verso l’alto causandomi un rigonfiamento dell’area tra naso e labbra. Così ho deciso di eliminare tutto tramite delle iniezioni di ialuronidasi, una sostanza che scioglie l’acido ialuronico.
Però, dopo qualche mese desideravo riprovarci. Dopo lunghe ricerche, ho bussato alla porta di un nuovo medico che ha saputo finalmente eseguire il ritocco ideale per me. Risultato? Labbra più piene, più definite, in una parola più belle! Il tutto con naturalezza. Io partivo dalla classica sproporzione con labbro superiore sottilissimo. All’inizio mi son vista un po’ gonfia, ma poi dopo una settimana le labbra si sono “assestate” nel loro nuovo turgore. Insomma, è un bell’effetto che a me dura oltre 6 mesi, anche se ho l’impressione che la forma non è più tornata quella di una volta.
Mi spiego meglio: io non avevo l’agognato arco di Cupido, ma adesso magicamente c’è. E non mi dispiace. Sarò stata fortunata? Forse! In ogni caso, temevo di imbattermi in un nuovo insuccesso e invece da 3 anni mi sottopongo alle sedute di filler labbra con entusiasmo. In più, la certezza della crema anestetica molto potente mi fa superare la fobia degli aghi.
Il full face per correggere i segni dell’età con la medicina estetica
Cecilia, 67 anni, biologa
Dal medico estetico mi son sottoposta a quello che chiamano full face, tanti “ritocchi” su tutta la faccia. Detta così fa un po’ specie, ma forse mi procurò più impressione la diagnosi da parte di un chirurgo plastico a cui mi rivolsi anni fa per un consulto. «Signora, alla sua età deve fare solo il lifting chirurgico, i filler non servono più a nulla». Avevo 62 anni, ci credetti.
Però, avendo esperienza di operazioni chirurgiche delicate, non avevo voglia di tornare sotto i ferri per motivi “frivoli”. Così mi rassegnai alla mia solita beauty routine composta da creme giorno-notte e ai massaggi sul viso dall’estetista.
Finché quest’estate una mia nipote molto informata mi ha aperto gli occhi. «Zia, i medici che sistemano il viso delle over 60 senza chirurgia esistono, bisogna solo trovare quello giusto!». Tempo 1 mese e mi sono ritrovata nello studio di una figura altamente professionale e di grande sensibilità sotto il profilo umano. Dopo essermi sentita un caso senza speranza, il fattore umano in un dottore lo noti ancora di più!
Addio guance cascanti e rughe con naturalezza
Qual era il mio problema? Guance cascanti, rughe sulla fronte e attorno agli occhi, codice a barre sulle labbra, insomma cose classiche dell’età. La prima seduta è stata un “delirio “di punturine, so che ha usato di tutto: acido ialuronico, tossina botulinica e una nuova sostanza chiamata idrossiapatite di calcio. Sono rimasta esterrefatta dai risultati, e sono sicura che se avessi iniziato dieci anni fa avrei avuto un effetto ancora più bello. Non desideravo sconvolgimenti, ma solo miglioramenti. In due sedute le rughe verticali sulle labbra sono scomparse, quelle sulla fronte si sono attenuate, sulle palpebre ci vorrà qualche altro ritocco.
Qualcuno se n’è accorto? No, ma non ho problemi a dichiarare lo zampino del medico. Eppure, appena mi trucco giusto un po’ tutti mi dicono ho un viso riposato. Alle altre consiglio: non fermatevi alla prima campana, andate oltre! Una volta trovato il professionista competente, è meglio lasciarsi consigliare. Dimenticavo: la mia prima motivatrice è mia figlia di 26 anni che è più contenta di me!
Botulino? No all’effetto paralisi
Mirella, 52 anni, impiegata
Sarò fuori dal coro, ma la mia esperienza con il botulino è molto positiva. In circa 10 anni di trattamenti su fronte e sguardo, non ho mai riscontrato la temuta paralisi di cui tanto si parla. E dire che ho cambiato 2 medici. Certo, ammetto che all’inizio avevo dubbi anch’io, ma poi son tutti spariti insieme alle rughe! In realtà, ciò che mi piace del botulino è quella capacità di regalarti un aspetto riposato che rimane impresso sulla faccia nonostante lo stress. Intendiamoci: il viso continua a muoversi e a esprimere le sue emozioni, ma è quell’espressione un po’ corrucciata, quasi arrabbiata, che sparisce. E a me questo piace molto. In fondo, si resta se stesse. Non si cambia, si appare solo un po’ più serene.
Però ho visto amiche che, dopo il botox, si son ritrovate con un occhio più alto dell’altro oppure con strane asimmetrie sulla fronte, che si evidenziavano soprattutto durante i movimenti della mimica facciale. Avranno sbagliato medici? Non so dirlo, so solo che il mio ha una mano precisissima. E poi è molto rigoroso nei tempi di ripetizione: mai prima dei 6 mesi. Mi ha spiegato che non serve esagerare, e che è meglio rispettare le indicazioni, del resto parliamo sempre di un farmaco. Intanto, io mi accorgo che l’effetto sta scemando quando le sopracciglia cominciano ad abbassarsi, e se mi faccio i calcoli è quasi ora!
Con una punturina al naso mi vedo meglio
Luana, 35 anni, imprenditrice
Non so come dire, ma per me il rinofiller ha qualcosa di magico. Se pensiamo che, pur inserendo una sostanza, il naso si restringe mi sembra assurdo, eppure accade. Il mio non è un naso enorme da intervento chirurgico, però è “a patata”, e non mi piace. Sono circa 4 anni che vado dal medico per farmi sollevare la punta e farla sembrare più sottile. E ci ritorno ogni 10-12 mesi, visto che gli effetti sono davvero molto duraturi. Con il naso all’insù mi vedo più bella, ma non diversa. E anche i miei amici hanno confermato questa sensazione, cioè che sono sempre io. Con la mia faccia.
Se consiglio il rinofiller? Certo, soprattutto a chi è indeciso sulla rinoplastica, visto che col rinofiller si può tornare indietro facilmente. E poi non fa male né procura lividi o gonfiori. È fondamentale però rivolgersi a medici specializzati in questa pratica per non incorrere in brutte sorprese. Inoltre, meglio non badare a spese, visto che si affida la propria salute a un’altra persona. D’accordo, non parliamo di problemi respiratori, ma è pur sempre una zona delicata che necessita di alta competenza.