Pare sia ormai tendenza diffusa, tra le varie case di moda, quella di inserire collezioni plus-size all’interno delle loro linee di abbigliamento.
La necessità del momento di proporre un’alternativa immediata alle modelle scheletriche che ci hanno perseguitato per anni – soprattutto visto il forte aumento di disturbi alimentari legati, secondo il parere degli psicologi, a canoni di bellezza impossibili imposti dai media – ha risvegliato nei maggiori marchi dell’industria tessile un senso di coscienza quasi simultaneo!
INTERVISTA AD ALICE PASTI, MODELLA CURVY ITALIANA
L’inclinazione ad optare per figure più morbide è stata vista sin dall’inizio come una nota di merito da conferire a tutte quelle case d’abbigliamento che si erano distinte per questa importante scelta. Peccato che l’ondata di buoni propositi abbia stranamente invaso tutti i marchi quasi contemporaneamente, il che ha fatto perlomeno sospettare che l’eccessiva magnanimità nei confronti delle taglie forti fosse quasi una “moda nella moda”. Malfidati? Chi lo sa…
Fatto sta che dopo le “matroniche” curve di Jennie Runk che hanno arricchito la linea costumi di H&M la scorsa estate, e quelle meno giunoniche ma altrettanto generose di Beyoncè, sempre per la stessa collezione, molte altre case di moda si sono accodate sfornando, una dietro l’altra, modelle cosiddette curvy e rilanciando le ormai trapassate taglie comode, riservate fino allo scorso anno solo alle nonne.
Tanto di guadagnato, penseranno in molte, in fondo il modello “cadavere” caratterizzato da ossa in vista e occhiaie marcate, tanto in voga negli ultimi vent’anni, non era mai stato troppo simpatico a nessuno, pertanto nessuno ne sentirà la mancanza.
BENVENUTE FORME! H&M RILANCIA LA MODA CURVY
Peccato che lo stesso concetto di curvy, molto battuto in questo momento e costantemente sbattuto a caratteri cubitali sulle pagine dei nuovi cataloghi, sia stato completamente frainteso, o perlomeno distorto.
Così si vedono foto di modelle marchiate come curvy ma che in realtà rasentano la 42. D’accordo, sono sicuramente più grasse delle ragazze che vediamo sfilare in passerella durante la settimana della moda, ma da lì a definirle plus-size troppo ce ne passa.
Emma Igelström, ex nuotatrice professionista svedese con un passato di bulimia nervosa alle spalle che l’ha costretta ad abbandonare le vasche, ha raccontato su un quotidiano nazionale la sua indignazione verso quei marchi, come H&M, che dopo aver acquistato punti inserendo delle linee più morbide all’interno delle proprie collezioni, ha poi sminuito il nobile gesto nelle campagne pubblicitarie, presentando l’abbigliamento curvy attraverso testimonial palesemente longilinee.
“La modella in questione si presenta come una ragazza del tutto normale, persino magra. Io sono più grassa di lei, e indosso una media di H&M” ha affermato la campionessa rivolgendosi ad una loro pubblicità.
BEYONCE’: DONNE, CHIEDETE PARI OPPORTUNITA’
Poi ha aggiunto “H&M deve assumersi le sue responsabilità per questa cosa. È lo sponsor del team svedese che parteciperà alle Olimpiadi, e chiamando queste modelle plus-size non fa che rafforzare l’idea che il super skinny è la normalità“.
Dello stesso parere è la stilista Steffany Allen che parla di “definizione universale” del termine plus-size: “Le industrie della moda definiscono modelle plus-size anche quelle che indossano la 42-44, che è la taglia della donna media americana”, e poi spiega “la vera plus-size inizia con la 50, per questo, come donna plus-size, questi modelli proposti non mi rappresentano affatto”.
La Allen infine conclude “Fino a quando non ci sarà un incontro di menti tra il settore della moda e il mondo reale, le donne continueranno a ricevere messaggi contrastanti” e a vivere in un costante stato di confusione, aggiungiamo noi.
Che la moda plus-size sia dunque davvero per le donne formose e non per le normopeso in crisi di identità. Perché, non ci stancheremo mai di dirlo, Curvy, quello vero, è bello, e non perché fa moda o perché lo dice H&M, ma perché da che mondo è mondo, come diceva sempre mia nonna, la donna deve essere formosa o all’uomo che gli rimane da toccà!