In America la chiamano “wedding surgery”. La tendenza di ricorrere al ritocchino prima del matrimonio è sempre più frequente anche in Italia. Un’abitudine talmente radicata da aver spinto le scuole riconosciute di medicina estetica (SIME di Roma e Agorà di Milano) a fare un appello al Governo affinché regolamenti un campo in cui vige troppa confusione, a danno dei pazienti. A partire dall’errata credenza che chirurgo estetico e medico estetico siano sinonimi.
A quanto pare, le imminenti nozze rappresentano un’occasione in cui si rischiano brutte sorprese, proprio per l’alto numero del ritocchino prima del sì. «La ricerca di medici estetici avviene troppo spesso tramite Instagram, dove il criterio di selezione è affidato ai follower anziché alla reale competenza. Oppure ci si lascia incantare dai filtri irrealistici.
E così la neo-sposa rischia di imbattersi in personale poco qualificato che non ha i titoli necessari per svolgere la professione di medicina estetica. E invece, è importante rivolgersi a medici che hanno svolto un percorso formativo adeguato, riconosciuto dal Ministero della Salute» avverte il professor Emanuele Bartoletti, Direttore della Scuola Internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Fatebenefratelli di Roma.
Ritocchino pre-matrimonio, non solo per la sposa
Prima del matrimonio, la sposa non è l’unica a pensare al fatidico ritocchino. Oltre a lei, c’è la mamma, la sorella, la testimone e, a sorpresa, lo sposo: secondo l’Osservatorio di Agorà, in 10 anni la richiesta di medicina estetica da parte degli uomini è aumentata del 25%. Non mancano all’appello nemmeno gli invitati al matrimonio, i quali colgono l’occasione della cerimonia per regalarsi un filler o un peeling medicale.
«L’obiettivo del fotografo, che immortala attimi preziosi, è impietoso e rivela anche la minima imperfezione. Ecco perché sempre più spose (e invitate) scelgono di affrontare un percorso di preparazione per arrivare al grande giorno al meglio di sé» conferma la dottoressa Claudia Ceccaroni, medico estetico.
Si tratta di un fenomeno sul quale ha senz’altro influito il dilagare dei social. Ma, a ben guardare, il desiderio di vivere un grande giorno da favola da sempre caratterizza la maggior parte delle donne. «Oggi poi ci si sposa sempre più tardi (i dati Istat parlano di una media di 33 anni ndr). Non è raro, quindi, che si arriva all’altare con qualche segno di troppo che si vorrebbe cancellare. Almeno per quel giorno. Inoltre, non esistono solo le rughe, ma anche le macchie o il colorito spento» prosegue la dottoressa Ceccaroni.
Quanto tempo prima del matrimonio sottoporsi al ritocchino
Prima di pianificare un trattamento di medicina estetica nell’anno del matrimonio, è bene pensare ai tempi in cui fissare l’appuntamento per il fatidico ritocchino. «L’ideale sarebbe chiedere una consultazione circa 6 mesi prima del grande giorno, ma se anche fossero tre o quattro mesi, non sarebbe un dramma. L’essenziale è non ricordarsi all’ultimo minuto o nel mese del matrimonio. A quel punto, non ci sarebbero i tempi necessari per un’eventuale correzione in caso di pentimento. E poi si rischierebbe di arrivare all’altare con qualche gonfiore o livido: perché dare adito a chiacchiere?»
A proposito di chiacchiere, una delle richieste principali della neo-sposa è che la mano del medico non si deve vedere. «Per quanto il ritocchino sia ormai sdoganato, siamo immersi pur sempre in una cultura in cui si teme il giudizio degli altri, soprattutto nel giorno del matrimonio. Un giorno in cui si avrà addosso gli occhi di tutti anche per questioni estetiche. Se ieri si guardava l’acconciatura della sposa, oggi si rischia di soffermarsi sul suo volto a caccia del ritocchino. Proprio ciò che le spose di tutte le età temono in assoluto».
Il desiderio è, quindi, sì del ritocchino, purché sia soft. «La mano del medico estetico deve migliorare quel difettuccio che spesso nota sola la protagonista, in modo che si senta più a suo agio tra fotografi, parenti e curiosi. Una volta uscita dall’ambulatorio, la futura sposa deve potersi riconoscere. Ma anche farsi riconoscere dal futuro marito» ironizza la dottoressa.
I trattamenti di medicina estetica più richiesti
Complice la mania dell’incarnato di porcellana in stile giapponese, fra i trattamenti più richiesti prima del matrimonio, troviamo quelli per avere un aspetto fresco e luminoso del viso, una pelle senza imperfezioni e priva di segni di stanchezza.
«Stanchezza, segni dell’età e grigiore si eliminano velocemente con i nuovi peeling medicali, che sono sempre più delicati sulla pelle del viso. E permettono di uscire dallo studio senza pellicine o scottature, come invece accadeva una volta. Il merito è delle formulazioni bifasiche in cui gli acidi esfolianti sono “avvolti” in soluzioni idratanti e lenitive, studiate per annullare i tipici disagi del peeling. E così, si può applicare senza rischi un acido esfoliante molto potente (come ad esempio l’acido tricloroacetico al 33%) anche poche settimane prima del matrimonio» spiega il dottor Giorgio Astolfi, medico estetico e docente presso varie scuole di medicina estetica.
Filler labbra prima del matrimonio
Prima del matrimonio, molto richiesti sono poi i filler labbra, che oggi vengono eseguiti con la tecnica zero dolore con l’obiettivo non solo di aumentarne il volume ma anche di correggere proiezione, contorno e forma. «Con l’età l’arco di Cupido può perdere definizione: è sufficiente qualche piccola iniezione di acido ialuronico molto fluido, e in minime quantità, per restituire alla bocca la bellezza di un tempo. Senza che gli altri apostrofino la sposa con un commento spiacevole del tipo “ha la bocca rifatta!”» precisa la dottoressa Ceccaroni.
Acido ialuronico e biorivitalizzante
«Se la sposa non è più giovanissima, si interviene sulle microrugosità con la Blanching Technique, un trattamento iniettivo a base di filler di acido ialuronico dalla tecnologia particolarmente coesiva che si integra nei tessuti» dice Astolfi. L’obiettivo è quello di rendere più tonica e morbida la pelle, con un risultato estremamente naturale a prova di servizio fotografico.
A tutte le età, il viso può accusare una forte disidratazione che fa sembrare il colorito spento e opaco. Si può ritrovare freschezza con qualche iniezione di biorivitalizzante, a base di acido ialuronico, vitamine e peptidi bio-mimetici, in grado di dare un forte refresh alla pelle.
Il trucco sposa sarà più bello e verrà meglio in foto. Hai presente i segni di cipria e fondotinta che si infilano nei pori? Con un trattamento di biorivitalizzazione puoi dire addio!
Botox prima del matrimonio
Per le mamme, invece, ma anche per le spose che hanno superato i 40 anni, efficace è il trattamento con tossina botulinica. «A seconda delle concentrazioni, dona semplicemente un aspetto fresco e riposato al viso oppure agisce sulle rughe più profonde con un effetto lisciante. Oggi ci sono varie tecniche di botox che ci permettono di intervenire sulle linee di espressione, mantenendo la naturale mimica facciale. Il resto del viso, invece, acquista in luminosità» spiega la dottoressa Mariarosa Romeo, chirurgo plastico.
«Alcune donne corrugano la fronte senza accorgersene, rischiando di mostrare uno sguardo preoccupato e arrabbiato anche quando non lo sono. Perché sembrare poco serene proprio il giorno del matrimonio?
A volte, invece, sono le sopracciglia “abbassate” a dare un aspetto stanco o triste al viso. Basta qualche iniezione mirata di botulino per sollevarle delicatamente, e mettere in luce la bellezza degli occhi. I tempi? 15-20 giorni prima delle nozze.
La nuova parola chiave della tossina botulinica è modulazione, per la precisione “neuromodulazione estetica”, cioè dosare la mano e le quantità con cui iniettare il farmaco. A tutto vantaggio della naturalezza» precisa la dottoressa Romeo.
Esigenze di correzione in vista del matrimonio
Finora abbiamo parlato di pelle & affini. Ma se fosse il naso a non piacere? «Con il rinofiller si può correggere la gobbetta che non piace o sollevare la punta, a patto che l’inestetismo sia veramente lieve. Altrimenti nessuna punturina di acido ialuronico, per quanto ben eseguita, può dare un risultato soddisfacente» precisa Astolfi.
Piuttosto, spesso è la proiezione del mento, un elemento che andrebbe “attenzionato”, per dirla nel linguaggio caro ai medici. Spesso non ci si fa caso, ma è proprio l‘angolo mento-mascella (in inglese jawline) a decidere della fotogenia di un volto, soprattutto di profilo o a tre quarti.
A volte, se si interviene sul mento, alcuni nasi possono sembrare più corti In altri casi, i visi possono sembrare più snelli.
Come si interviene? «Iniettando un filler molto duttile che permette, in un certo senso, di “costruire” il mento laddove sia sfuggente. Si tratta dell’idrossiapatite di calcio, una sostanza naturale presente nelle ossa e nei denti che aggiunge volume in modo misurato, senza cioè gonfiare i tessuti (come invece accade per l’acido ialuronico che richiama acqua per eccellenza). Con questo filler si può rimodellare la mascella che nelle spose over 40 può aver perso di definizione, soprattutto se hanno il viso tondeggiante. E poi, l’idrossiapatite di calcio, nei mesi successivi al filler, stimola la produzione di nuovo collagene, donando compattezza e luminosità alla pelle.
Basta un ritocchino mini-invasivo qui e lì, e il viso diventa più armonico. Senza snaturarsi. Per la buona riuscita del servizio fotografico. E della cerimonia» conclude il dottor Astolfi.