Da un residuo alimentare si può ottenere valore. Anzi, gli ingredienti di scarto non sono mai stati così preziosi: è l’upcycling beauty, la tendenza che trasforma sottoprodotti alimentari e vegetali in preziosi attivi per la pelle. Dalla polvere di caffè all’acqua di rose, dalle bucce di frutta alle piante, i cosmetici realizzati con risorse riciclate sono sostenibili, efficaci e riducono gli sprechi.

Cos’è l’upcycling beauty?

Il settore cosmetico può giocare un ruolo decisivo nel promuovere il riciclo e guidare un’evoluzione green. Purtroppo non possiamo includere gli ingredienti cosmetici in un “ciclo infinito” come potremmo ipoteticamente fare con gli imballaggi. Tuttavia, possiamo dare una seconda vita ai rifiuti prima che raggiungano la fine del loro ciclo. Questa è la filosofia alla base dell’upcycling: trasformare scarti in risorse, rendendo il beauty più sostenibile e circolare. Ma come funziona? Nuove tecniche di upcycling verranno scoperte nei prossimi anni, per ora ne esistono essenzialmente tre.

Le 3 tecniche di riciclo e trasformazione nella cosmetica

Nel primo caso, gli scarti vengono recuperati da fabbriche alimentari, da produttori locali o addirittura da mercati di fiori! Vengono quindi elaborati attraverso un’ampia varietà di metodi (dalla spremitura alla distillazione a vapore) per estrarre i composti utili per le formule cosmetiche. I composti estratti vengono quindi purificati per garantire che siano sicuri e efficaci.

La seconda opzione è la fermentazione. Questa operazione comporta la trasformazione di materie prime di scarto in ingredienti di riciclo grazie all’aggiunta di microrganismi specifici come batteri, lieviti e funghi. Attraverso questo processo le molecole complesse dei materiali di scarto si trasformano in molecole più semplici, dando vita a veri e propri principi attivi beauty. Questo processo può richiedere da poche ore a diversi giorni.

La terza e ultima tecnica per il riciclo di ingredienti, da alimentari/vegetali a cosmetici, è la bioconversione, nota anche come biotrasformazione. In questo caso si utilizza un’ampia gamma di agenti biologici (soprattutto gli enzimi) per trasformare una molecola in un qualcosa dotato di potenzialità farmaceutiche o cosmetiche, il tutto grazie alla coltivazione in vitro.

Quali sono i principali ingredienti upcycled?

Il cacao

Le bucce di fave di cacao si recuperano e diventano un principio attivo impiegabile nel settore cosmetico e nutraceutico. È la storia di due aziende torinesi, Ambadué e PigrecoTorino, che hanno recuperato e trasformato il residuo del cioccolato ottenendo un fitoestratto esclusivo. Maria Paola Merlo di Ambadué, assieme alla docente universitaria Daniela Gaudiello, ha addirittura dato vita a un progetto di neurocosmesi: utilizzare gli effetti del cacao non solo per il palato, ma anche per la pelle. «Si sa che la fava di cacao è ricca in aminoacidi, flavonoidi, tannini, sali minerali e vitamine – racconta la Prof.ssa Daniela Gaudiello – ma la sfida era quella di recuperare le stesse proprietà dallo scarto di lavorazione».

I cereali

Twelve Beauty è un beauty brand che basa le sue formulazioni su soli 12 ingredienti naturali, i più puri disponibili. I prodotti sono tutti vegani, cruelty free e in flaconi in alluminio riciclati al 100%. Pedro Catalá, Founder e CEO di Twelve Beauty, è stato un pioniere anche nell’upcycling: «Gli ingredienti di scarto o by-products ora si chiamano upcycling ma esistono da più di 25 anni. Quando io ero partito con la linea ero molto fiero di inserire questi ingredienti, ma ricevevo sempre sguardi strani quando lo spiegavo. Le mie formule non sono cambiate, ma ora quando parlo – anche con una nuova terminologia – gli sguardi strani diventano espressioni tipo “tu si che te ne intendi». Fra i 12 selezionatissimi attivi al cuore delle formule di Twelve Beauty c’è anche la Cera di cereali, ingrediente derivato dai residui di malto generati dall’industria della birra.

Fiori e frutti

E ancora, Ren Clean Skincare è nota per l’utilizzo di ingredienti upcycled, uno fra gli altri: l’estratto di fiori di sambuco, un sottoprodotto a zero rifiuti dell’industria francese dei profumi. Goovi, invece, nelle formule della linea Be My Berrynol usa il Peptilium, un attivo estratto dal mirtillo tramite un processo a freddo naturale, sostenibile e upcycling. Perennae Beauty cerca di utilizzare il più possibile ingredienti upcycled, fra cui fico e aloe vera.

Frutta e verdura

Il marchio indipendente Elelù ha messo a punto nuovi ingredienti derivazione di upcycling. Per farlo ha usato gli elementi più vari: scarti delle bucce di pomodoro coltivato in Italia ricche di licopene; linfa che fuoriesce dalla corteccia dei frassini coltivati sulle Madonie in Sicilia e lavorata attraverso una moderna tecnologia di iperfermentazione (che permette di potenziare il fitocomplesso della manna nelle sue componenti antiossidanti e amminoacidiche); e ancora uva, mela, limone e crusca di grano.

Sono solo pochi esempi di aziende già convertite al concetto di bellezza circolare e sempre di più quelle che scelgono pratiche responsabili. Mentre il settore della cosmetica continua a evolversi, l’upcycling si afferma come una delle risposte più concrete alle sfide ambientali e sociali del nostro tempo.

Upcycling beauty: i nostri prodotti preferiti