Il successo planetario del k-pop, unito alla crescita economica sorprendente e alla riscoperta delle tradizioni locali, hanno portato Seoul al centro del mondo. K-music, k-diet e k-beauty sono tra i trend più in voga sui social, in particolare l’ultimo che vede al suo centro una routine di bellezza completamente diversa da quella europea.
La skincare coreana è entrata a far parte delle nostre vite con le prime maschere in tessuto, per poi ottenere il vero successo con la diffusione delle BB cream (dove BB sta per “beauty balm”, si tratta di creme che rendono la pelle più luminosa). Ma non basta più importare i singoli prodotti. In Corea la skincare è un vero e proprio rito e per ottenere i risultati ottimali bisogna immergersi nella cultura. Il brand che ha attuato questa rivoluzione in Europa, a partire dal 2020, è Yepoda.
Yepoda: il brand di k-beauty
Fondato da Sander van Bladel (coreano da parte di madre) e Veronika Strotmann a Berlino, Yepoda (che in coreano si traduce con “carina”) nasce con l’obiettivo di diffondere nel mondo la tradizione cosmetica coreana e le sue innovazioni. Non solo: mira a semplificare le fasi da cui è costituita senza rinunciare a tutti i suoi benefici. Un programma decisamente audace: per scoprire tutti i segreti di questo brand unico, abbiamo parlato direttamente con i fondatori. L’occasione è arrivata proprio con l’apertura del primo store nel mondo, qui a Milano.
«Io viaggio spesso per visitare la mia famiglia e tutte le volte che portavo Veronika gli amici ci chiedevano di tornare con prodotti di bellezza» racconta Sander. «Siamo arrivati a dover portare valigie extra solo per i regali. Allora ci siamo chiesti: perché non portare la bellezza coreana direttamente in Europa?» .
Cosa rende speciali i prodotti Yepoda
Del loro brand su Tiktok si parla tantissimo: basta digitare il loro nome per vedere fazioni agguerritissime di influencers che promettono recensioni sincere. Si filmano step by step e raccontano le loro esperienze a consumatrici in potenza. I prodotti, infatti, hanno un costo più alto della norma e molti si chiedono se ne valga la pena.
«La skincare coreana tradizionalmente è più naturale di quella europea, ma per noi gli ingredienti sostenibili sono una vera priorità» spiegano i fondatori. «Ogni nostro prodotto deve avere 5 caratteristiche: essere coreano, naturale, sostenibile, efficace e divertente. Molte di queste cose non vanno di pari passo, ma non vogliamo scendere a compromessi. Per questo ci mettiamo tantissimo per realizzare ogni prodotto, lo lanciamo solo quando possiamo barrare tutte le caselle».
Per esempio, dal 7 dicembre al 14 febbraio, nello store con ogni acquisto verrà regalata una maschera (“The Milano Moment”) la cui lavorazione è durata più di un anno. «In Corea quando si va a comprare prodotti di bellezza in realtà si porta a casa molto più di quello che si è acquistato. In tutti i negozi fanno regali extra» racconta Veronika. «Abbiamo pensato di regalare anche noi la stessa esperienza, ma in stile Yepoda! Non solo la maschera è riciclabile, ma anche il packaging è completamente biodegradabile. È stata pensata proprio per rappresentare Milano e i suoi cittadini». La sheet mask infatti è letteralmente immersa nel caffè: risveglia la pelle e mostra quanto sia notoria la frenesia meneghina.
L’idea per lo store Yepoda
È la prima volta che Yepoda lavora offline e quindi la creazione dello store è stata vissuta come una vera missione: deve rappresentare il brand al meglio, offrire un’esperienza diretta ai consumatori, ma anche portare un po’ di Corea in Europa. Il verdetto è 10 e Lode, perché in Via Palermo 21 bastano pochi metri quadrati per spuntare tutte queste caselle.
All’entrata dello store c’è una macchina face analyser, che permette di studiare i tipi di pelle e dunque capire di quale prodotto ci sia più bisogno. Sulla base dunque dei propri pregi e difetti, si comincia il giro step by step provando ogni tester e si arriva alla fine del percorso pronti per andare alla cassa con l’intera skincare.
K-beauty e k-style: lo store Yepoda
«Per i coreani la routine di bellezza è un rito fatto di moltissime fasi che vengono ripetute con costanza» racconta Sander. «Per voi qui è molto importante la moda, scegliete i brand giusti e volete che i vostri vestiti vi presentino. In Corea la pelle è vista come un vestito che si porta per tutta la vita: bisogna prendersene cura o diventa un pessimo bisglietto da visita».
Il giro infatti non termina con l’acquisto, ma con le fototessere coreane: nello store è presente un Photobooth immerso in specchi e luci neon come un vero angolo dell’affollatissima Seoul. Se si viene con le amiche è obbligatorio scattarsi una foto ricordo: preparatevi le pose, acconciature e outfit, ma non dimenticate la skincare per far brillare il dettaglio più importante.