Solo qualche decennio fa era prerogativa di marinai, fuorilegge e rampanti motociclisti mentre oggi è considerata una necessità per molti. E un simbolo per tanti. E così ancore, teschi e ‘segni’ di guerra sono stati rimpiazzati da farfalle, fiori, stelle e scritte romantiche. Sono tantissime le persone che hanno trovato il modo di esprimersi attraverso un tatuaggio e se anche tu stai considerando l’idea di farti un tattoo, ecco cinque cose che devi considerare. E sappi che la sicurezza viene prima di tutto!
1.Scegli un professionista
Un tatuatore affermato ha alle spalle una carriera costruita negli anni attraverso collaborazioni in studi di colleghi italiani e internazionali. In genere dispone di un book di opere eseguite (su pelle e non) in modo che i clienti possano avere un quadro completo delle capacità dell’artista che hanno di fronte.
Tatuare significa prima di tutto entrare in contatto intimo con le persone, con le loro storie vissute. Un professionista serio si riconosce dalla quantità di disegni che mette a disposizione, dalla sua disponibilità e dal tempo che dedica a ogni cliente. Oltre che dalla fama che lo precede.
2. Pulizia e sicurezza
Da cosa si capisce che sei in un posto dove non rischi la salute? Il metro di giudizio è lo stesso che possiamo avere entrando a casa di una persona. Lo studio deve essere ordinato, curato, pulito. Già questo è una garanzia di sicurezza.
3. Gli step più importanti
Fino a qualche anno fa c’era la necessità di sterilizzare i tubi e gli aghi, cioè gli strumenti a contatto col sangue. Oggi invece è tutto monouso: entrambi sono confezionati singolarmente in buste sterili. L’inchiostro invece, altro elemento che può veicolare infezioni, viene versato in appositi tappi che una volta finito il lavoro vengono buttati insieme all’inchiostro avanzato.
Il tatuatore infine deve usare guanti monouso e cambiarli se ha necessità di allontanarsi dalla pelle per toccare altro.
4. Quando fare il tattoo
Non esiste un periodo dell’anno in cui è più opportuno tatuarsi. Bisogna solo tenere presente che il tattoo necessita di un periodo di guarigione di qualche settimana (due o, in alcuni casi, anche tre) e in questo periodo è bene evitare bagni prolungati (vasca, mare e piscina) e fare attenzione a non prendere il sole. Questa seconda regola vale anche se il tatuaggio è guarito: le radiazioni sbiadiscono il colore, che diventa lattiginoso e opaco. Quindi in spiaggia meglio usare sempre uno schermo totale da rinnovare più volte.
5. Un tatuaggio è per sempre (quasi sempre)
Il tatuaggio è una sorta di graffio e quindi il dolore c’è. A seconda delle parti del corpo può essere sopportabile o intenso. Di solito le parti più delicate sono quelle in cui la pelle è più sottile, come la pancia o in corrispondenza delle ossa, la caviglia o la testa. Ma è tutto molto soggettivo.
La medicina estetica, negli ultimi anni, ha sviluppato nuove tecnologie di rimozione e si può intervenire con il laser per cancellarlo con risultati abbastanza soddisfacenti. Ma se il tatuaggio è ben fatto, diventerà il tuo tratto distintivo… e non vorrai separartene più perché è parte di te.
E ora non ti resta che scegliere il simbolo più adatto a te!