1/6 – Introduzione
Anche l’uomo più macho e virile, può venir meno di fronte a certi fattori che contribuiscono, specie con l’avanzare dell’età, ad una forte diminuzione della libidio. Ciò accade specie alla soglia dei sorpassati ”anta”, in cui il desiderio maschile tende a venir meno. Quest’ultimo viene messo a rischio, secondo studi condotti dall’Università di medicina della sessualità e andrologia dell’azienda ospedaliero-universitaria Careggi a Firenze, in base a 5 nemici principali di cui parleremo in questo post.
2/6 – L’età del partner
Se la propria partner ha la stessa età o per giunta è più grande di lui, il desiderio svanisce perché con l’insorgere dell’avanzare dell’età, i primi ”acciacchi” e l’aspetto esteriore non più quello di un tempo, la libido tende a scomparire perdendo qualunque attrazione fisica di lei.
3/6 – Depressione
Se si parla di un uomo impegnato da un punto di vista lavorativo, o alle prese con problemi familiari o da tutti i giorni, lo stress tende ad incombere su di lui per poi sfociare gradualmente nella malinconia, tristezza fino ad arrivare a quella che è la depressione. Una delle peggiori alleate del sesso.
4/6 – Farmaci
stress o depressione? Ecco che l’unico rimedio al quale si può pensare è senz’altro ricorrere a farmaci che possano risolvere questi problemi. Ma alcuni di loro come gli antidepressivi ad esempio, che fanno svanire qualunque desiderio di fare l’amore.
5/6 – Calo del testosterone
Ecco un altro nemico al desiderio maschile: il calo del testosterone. Quest’ultimo è un ormone sessuale tipicamente maschile che viene secreto dai testicoli, esso è anche presente nelle donne in quantità inferiore dove viene secreto dalle ovaie. Si parla di testosterone basso quando, con una analisi mirata a determinarne i livelli di concentrazione, si riscontrano livelli inferiori rispetto a quelli ritenuti fisiologici. In termini più specialistici, questo fenomeno si chiama: ipogonadismo. A livello sessuale, ciò comporta una diminuzione del desiderio sessuale e problemi di erezione nella maturità e l’infertilità provocata dalle compressioni degli spermatozoi.
6/6 – Prolattina alta
Ultimo nemico ma non per meno importanza, è di certo la prolattina alta. Nell’uomo i sintomi principali dell’iperprolattinemia riguardano l’apparato sessuale e soprattutto abbiamo: un’ ipogonadismo e riduzione dei livelli del testosterone, la riduzione della libidio, impotenza, disfunzione erettile, ridotto volume eiaculatorio Un’altra conseguenza a cui può portare l’aumento di quest’ormone, è l’infertilità maschile. Tuttavia ancora non è bene chiaro il suo ruolo nell’uomo né come si possono determinare questi disturbi.