Se non foste ancora del tutto convint* di quanto lo spettro armonico faccia parte delle nostre vite vi ricrederete tra poco. Cosa comporta la ricezione di suoni sul nostro corpo? Ripercussioni fisiche, spirituali ed energetiche grazie al potere rigenerativo delle vibrazioni, che sono sfruttate nei bagni sonori per riequilibrare il nostro quadro esistenziale.
Ne sono interessate le parti che decidiamo coinvolgere: quella sensoriale o emozionale. Il bilanciamento delle energie passa attraverso l’ascolto di particolari suoni vibranti, che stimola un processo di avvicinamento alla stabilità generale. Specifici strumenti, ma soprattutto il gong, sono in grado di avvolgerci completamente e trasportarci in una dimensione caratterizzata dal totale rilassamento. Vale quindi la pena immergersi in questo viaggio etereo.
La genealogia dei bagni sonori
L’origine della terminologia è legata al fatto che la persona è posta al centro del trattamento, ed è circondata da sonorità vibranti, emesse da strumenti ancestrali e sacri, non convenzionali, che ricordano il legame con gli elementi naturali come terra, aria, fuoco e acqua.
Questa “esecuzione poliarmonica” è il prodotto di diverse tradizioni, utilizzate durante riti, cerimonie o per celebrare occasioni significative. Chi è beneficiari* della terapia si trova avvolt* da atmosfere eteree, frutto della fusione tra diverse discipline come lo yoga e la meditazione, tutte sfruttate nelle loro peculiarità al fine di condurre questa pratica al raggiungimento del riequilibrio energetico e del rilassamento.
I benefici dei bagni sonori
Questo genere di attività può condurre a un profondo stato meditativo e, benchè si tratti di una pratica statica a differenza dello yoga che prevede invece posizioni ed esercizi fisici, porta svariati benefici sia per il corpo che per la psiche.
Raggiungendo il rilassamento infatti contribuisce ad eliminare ogni tensione dal corpo, con una conseguente distensione muscolare che aiuta anche a migliorare l’umore. I bagni sonori stimolano l’energia, incrementano forza, senso di leggerezza e pace col mondo, andando a regolarizzare la respirazione.
I trattamenti consentono benefici quali rilascio di blocchi e tensioni del corpo, senso di armonia, gioia, purificazione e pace. Aiutano a riappropriarsi del contatto con sé stess*, trasferendo maggior sicurezza e determinazione grazie alla riduzione del carico di stress quotidiano e delle situazioni di ansia. Il genere di suono riprodotto è in grado di bilanciare la mente, regolare il sistema ghiandolare e favorire la rigenerazione del sistema nervoso.
Strumenti necessari e pratica
I bagni sonori vengono eseguiti con uno o più strumenti da chi guida la pratica, mentre chi riceve il trattamento resta comodamente disteso su un tappetino con gli occhi chiusi. Il gong è il dispositivo più comunemente utilizzato, viene dall’Asia ed è uno strumento a percussione: il risultato è molto armonico e può essere accompagnato da campane tibetane, arpa angelica, cimbali, shruti box, kalimbe, sonagli e semi, conchiglie, koshi, tamburi armonici e oceanici.
Tutti insieme producono una vibrazione e melodia poliarmonica che viene considerata molto distensiva e in grado di arrivare a “toccare” le parti più interne e sensibili del nostro corpo. La terapia si svolge all’interno di un ambiente tranquillizzante e pulito, silenzioso e accogliente. Ci si stende su un materassino assumendo una posizione confortevole, che faciliti il completo rilassamento psicofisico. Ci si dota di abbigliamento comodo e, qualora lo si ritenesse necessario, di una coperta morbida e calda, un cuscino (da posizionare eventualmente sotto le ginocchia) e di una bottiglietta d’acqua per reidratarsi.
Come funziona
Questa pratica meditativa risulta eccellente per gestire lo stress e in generale per alleggerire la dimensione fisica ed emozionale da tutte le tensioni e sensazioni negative accumulate.
La lezione però comporta un processo non banale di graduale avvicinamento e conquista della calma e di progressivo allontanamento dalle distrazioni e dai pensieri ansiogeni: per questa ragione per praticarlo è fondamentale affidarsi a specialisti esperti che sappiano guidarci correttamente.
Il terapista gestisce il trattamento utilizzando note ripetute a diverse frequenze, utili per distogliere l’attenzione da qualsiasi pensiero, sfruttando per lo più gong, piatti, ciotole e campane tibetane. Ogni strumento riproduce una diversa frequenza che vibra attraversa il nostro corpo, permettendogli di raggiungere lo stato meditativo pieno.
Il principio di risonanza
Ai trattamenti che si basano sul suono si applica il principio di risonanza, cioè un sistema che permette alla vibrazione di diffondersi, andando a generare onde sonore all’interno dell’ambiente circostante. Una sorta di effetto Doppler in termini di propagazione armonica in grado di modificare le frequenze, attivare le onde cerebrali e aumentare i livelli di consapevolezza.
L’aspetto curioso è che la stessa riproduzione richiama sensazioni diverse da persona a persona, perché ognuno di noi vibra ad una sua specifica frequenza a seconda del suo vissuto che l* caratterizza nella sua unicità, trasformandoci così in protagonist* e soggett* pronti ad una trasformazione evolutiva. Ogni volta è un approccio nuovo e differente, perché l’armonia reagisce in modo difforme rispetto all’energia emanata da ciascun*.
La relativizzazione del tempo e il rallentamento del ritmo aiutano ad assumere uno sguardo sulle cose molto più lucido rispetto alla nostra consueta percezione. Ed è per ciò che il potere terapeutico dei bagni sonori sia molto ricercato ultimamente e la pratica divenuta piuttosto diffusa: d’altro canto, di good vibes, ce n’è sempre più bisogno.