Ambire al meglio in ogni campo della vita, raggiungere la perfezione a tutti i costi, inseguire un ideale di realizzazione personale e professionale che la società sembra imporci ogni giorno, può essere deleterio per il nostro benessere psicofisico. La perfezione non è un traguardo da raggiungere e le persone perfette, parafrasando una frase di Aristotele «non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono». Accettare l’imperfezione della vita può essere la chiave di volta per raggiungere la serenità.
Un modo per comprendere che è fisiologico avere momenti di up&down è che i periodi bui, gli sbagli, i fallimenti, i piani andati a monte fanno semplicemente parte della vita, ed è giusto così. Nella ricerca smodata della perfezione nella vita di coppia, nella famiglia, nel lavoro, aggiungiamo molta ansia e pressione alle nostre vite già di per sé stressanti. E tutto questo non fa che contribuire ad aumentare un sottile malessere latente che si amplifica sempre di più distruggendoci dal punto di vista mentale e fisico. Ecco perché è giunto il momento di accettare l’imperfezione della vita e come farlo in maniera serena e consapevole.
L’imperfezione non è sconfitta
Il tran tran della vita quotidiana, i ritmi frenetici del lavoro e delle attività di tutti giorni portano la maggior parte di noi a non potersi concedere il lusso di fermarsi a riflettere sulla propria esistenza e su ciò che vogliono davvero. Siamo costantemente bombardati da messaggi sbagliati. Messaggi veicolati da una società che ci induce al consumismo, al lavoro forsennato e all’accettazione di uno stress che è diventato la normalità nella vita di ognuno di noi. Ma che normale non è. Abbiamo perso di vista i veri valori della vita.
Il piacere dell’andamento calmo e tranquillo dei ritmi lenti, della riflessione, dei momenti dedicati al pensiero e alla comprensione di ciò che davvero siamo e di ciò che davvero desideriamo per noi stessi. In questo caos orientato al raggiungimento di standard d’eccellenza imposti da una società che non ha a cuore i bisogni reali delle persone, ci siamo trasformati in pedine educate alla produzione e all’inseguimento di ideali di perfezione sbagliati, di standard spesso impossibili da raggiungere. In questo panorama, ogni volta che cadiamo, ogni volta che non raggiungiamo un obiettivo, pensiamo di aver fallito.
L’imperfezione diventa una vera e propria sconfitta e ci fa sprofondare nell’oblio della tristezza e del senso di colpa. Ma l’imperfezione non è una sconfitta. Accettarla vuol dire liberarsi finalmente di quei pesi inutili e dannosi imposti da una società avida, che non hanno nulla a che vedere con i nostri reali interessi, obiettivi e ideali. Accettare l’imperfezione vuol dire semplicemente tornare a respirare e vivere la vita in maniera totalizzante, senza timori.
Le emozioni negative fanno parte della vita
Il mondo dei social ha contribuito a far evolvere un fenomeno che sta impattando negativamente sulla vita di milioni di persone. Scorrendo i profili delle influencer veniamo catalizzate in una quotidianità fatta di ordine, bellezza e perfezione, che però di perfetto ha ben poco. Una vetrina virtuale costruita ad hoc per gli utenti, che propone un modello basato su una quotidianità patinata costruito proprio per attirare l’attenzione del popolo del web. Un popolo che alla vista di quelle immagini e di quei video, prova la frustrazione di non avere una vita all’altezza di quella proposta da celeb e volti noti, online.
Ma tutto ciò di reale ha poco o nulla. I social rappresentano un lavoro per tante persone. I content creator spesso propongono una vita da copertina che non è altro che un set ricreato per vendere un’immagine vincente che porta a un guadagno sostanzioso, ma che non corrisponde alla vita quotidiana reale che queste persone affrontano proprio come tutti noi.
Una vita fatta di rabbia, di frustrazione, di momenti bui, di angosce e ansie che non guardano certo al portafoglio o al conto in banca e che hanno bisogno di essere accettate e abbracciate per iniziare a far pace con le cose della vita che non sono e non saranno mai perfette.
Torna ad amarti per come sei
Accettare l’imperfezione vuol dire smetterla finalmente di stabilire aspettative irrealistiche e di essere così severe con se stesse auto valutandosi sempre in maniera troppo rigorosa e rigida. Significa tornare ad amarsi pienamente. Tornare ad accettarsi per ciò che si è, ad abbracciare la propria straordinaria personalità, le proprie caratteristiche peculiari, che non saranno perfette, ma sono molto di più, sono uniche e irripetibili.
Non aver paura di una vita imperfetta vuol dire accettare la propria unicità ed esserne orgogliose iniziando a lavorare su stesse per migliorarsi, ma mai per raggiungere standard imposti dall’esterno. Standard che non hanno nulla a che vedere con ciò che siamo realmente, con ciò che desideriamo e con i nostri bisogni primordiali. Torniamo ad amarci come un tempo, abbracciando i nostri difetti, i nostri fallimenti e la nostra profonda e bellissima essenza.