Ci si sveglia un giorno, ci si guarda allo specchio e niente va bene: non riusciamo ad accettare il nostro corpo. Ogni piccolo centimetro della nostra pelle non sembra parlare di noi, non sembra raccontare quel che vorremmo.
No, non è una sensazione strana o poco comune: tutte e tutti ci passano, più volte nella vita. I motivi per cui attraversiamo questi momenti possono essere tanti e tutti diversi. Vediamone alcuni.
Gli anni che passano
Le prime linee che segnano il viso, i primi capelli bianchi: non tutte scendiamo a patti con il tempo che passa allo stesso modo. A volte riscontrare che gli anni ci stanno cambiando può essere un piccolo trauma, qualcosa che ci rifiutiamo di abbracciare.
In realtà, non dovremmo assolutamente avere paura delle rughe o di qualsiasi altro segno dell’incedere del tempo. Va benissimo prendersi cura di sé, ma attenzione a non lottare contro i mulini a vento: l’eterna giovinezza non esiste.
E poi, a dirla tutta, non dovremmo desiderarla: ogni ruga, ogni piccolo cambiamento sul nostro volto e sul nostro corpo è una conquista, è un trofeo impregnato di emozioni. Guardiamo al tempo passato come a una lunga olimpiade che ci ha viste vincitrici più e più volte e impareremo anche ad accettare il nostro corpo.
Gravidanza
La gravidanza è uno dei momenti in cui il nostro corpo cambia di più in assoluto. Accogliendo la vita e facendole posto dentro di noi, le facciamo spazio abbracciandola in maniera morbida, adattandoci alla sua presenza.
Tutto questo è bellissimo, ma non tutte viviamo i cambiamenti allo stesso modo e la verità è che è giusto, è normale. Non ci dobbiamo sentire sbagliate se ci sentiamo spiazzate da ciò che ci succede.
La cosa migliore che possiamo fare è concentrarci sul periodo che stiamo vivendo e, una volta venuto al mondo il frutto del nostro amore, riflettere su quale sia il modo meno traumatico e più consono al periodo che stiamo vivendo per tornare ad accettare il nostro corpo.
Dallo yoga alla ginnastica dolce, dai massaggi al pilates, diamo spazio a del tempo per noi e per tornare ad amare il nostro aspetto, tenendo presente che siamo le artefici di qualcosa di grande: una nuova esistenza.
Cambi repentini di peso
Un eccessivo dimagrimento o alcuni chili in più che non sentiamo nostri: anche il cambio repentino di peso può portarci a non accettare il nostro corpo. In questo caso, c’è solo una cosa da fare: affidarsi a un nutrizionista e fare esercizio per cercare di tornare al peso che sentiamo nostro.
Attenzione però: non abbiamo usato queste parole a caso. Il peso che sentiamo nostro non è un peso che ha stabilito qualcun altro. Nessuno, né la società né le persone intorno a noi, possono dirci se dobbiamo dimagrire o ingrassare.
Influenze esterne
Nessuno, appunto. Perché, diciamolo pure, le influenze esterne possono fare la differenza. Viviamo in un mondo iper connesso, che diffonde canoni estetici spesso irrealistici. Un mondo che sembra desiderarci sempre perfette, toniche, senza cellulite, senza smagliature, con i capelli tinti e sempre in ordine.
Spesso, per altro, questi canoni si innestano così tanto nelle nostre menti e in quelli delle persone che abbiamo intorno da portarci a ricevere (e a fare) osservazioni sbagliate sul nostro peso, sulle nostre forme, sulla nostra chioma e chi più ne ha più ne metta.
Guardiamoci allo specchio, facciamo un bel respiro e facciamoci una domanda: ci piacciamo? È un quesito cui non si può rispondere davvero su due piedi, perché fin troppo spesso ci guardiamo con gli occhi degli altri e riflettiamo (troppo) su cosa possono vedere di sbagliato in noi.
Dunque, ripetiamolo: ci piacciamo? A noi stesse piacciamo davvero? Amiamo ciò che siamo? Se la risposta è sì, non ci sono influenze esterne che tengano. Se la risposta è no, proviamo a pensare a cosa possiamo fare, nella pratica, per migliorare. Non per gli altri: solo per noi.
Confronti con gli altri
Solo per noi, sì. Se vogliamo migliorare qualcosa del nostro corpo, facciamolo solo ed esclusivamente per soddisfare un nostro bisogno e non per futili motivazioni. Tra queste ultime troviamo sicuramente i confronti con gli altri e le altre: persone più belle, più in forma, più toniche, più magre, più formose, più.. tutto.
Ma fermiamoci un attimo: chi stabilisce che le persone in questione siano “più”? Cerchiamo di tenere presente che non esiste davvero uno standard e che quelli che esistono vanno scardinati, perché tutte siamo belle a modo nostro.
Ognuno dei nostri corpi parla, canta ed è un inno a un’esistenza unica, a un cammino che nessuno potrà compiere nel nostro stesso modo. Non guardiamo agli altri, non innalziamoli a modelli da seguire.
Possiamo ispirarci, se lo desideriamo, ma mai confrontarci: impariamo ad amare chi siamo e ciò che esprimiamo con il nostro corpo. Facendo questo primo passo, accettarci diventerà più semplice.