Che cos’è il Residuo Fisso dell’acqua?

Ai fini di un acquisto mirato, è importante imparare a leggere le etichette delle acque minerali.
Per prima cosa bisogna leggere la quantità di sali minerali contenuti dall’acqua, definita dal famoso residuo fisso (RF).
La scala va da 1500 mg/l.
Va da sé che un’acqua minerale che contiene un residuo fisso minore a 50 mg per litro è più leggera, e contiene meno minerali. Pur avendo effetti evidenti sul gusto, non incide negativamente sulla sua qualità, nonostante la tendenza a far scendere verso il basso la quantità di minerali.

Dolci, fresche, chiare acque
Sono definite acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e hanno caratteristiche igieniche particolari ed eventualmente proprietà benefiche per la salute.

La normativa vigente stabilisce che le acque minerali naturali si distinguono dalle ordinarie acque potabili per la purezza originaria e la sua conservazione, per il suo contenuto in minerali e oligoelementi.

Ogni trattamento chimico che alteri la composizione dell’acqua è vietato, fatta eccezione per l’aggiunta di anidride carbonica: le acque minerali devono essere batteriologicamente pure e prive di inquinanti.


Devono essere imbottigliate così come sgorgano dalla sorgente. Non c’è bisogno di nessuna ‘disinfettazione’ per purificare le acque.

Non tutte le acque sono uguali


Se pensiamo che l’acqua totale del nostro organismo costituisce circa il 58% del peso corporeo nell’uomo e il 48% nella donna (molto di più nel bambino e addirittura il 75% del neonato), comprendiamo perché abbiamo bisogno di una quota continua di apporto idrico.

Imparare a leggere le etichette delle acque minerali significa anche soddisfare le proprie esigenze di benessere psico-fisico. Essendo diverse, le acque minerali hanno diversi scopi terapeutici. Alcune sono più digestive di altre, altre favoriscono la motilità intestinale, altre ancora sono contro-indicate in caso di scompensi cardiaci e così via.
Per non parlare dello scontato effetto di favorire la diuresi.

In caso di acque con residui fissi superiori ai 1500 mg/l, quindi molto ricche di sali minerali, è bene evitare il fai-da-te.

Di seguito la spiegazione dei principali tipi di acqua minerale naturale in base alla quantità di sale minerale contenuto.

Acqua oligominerale
Ottima acqua da tavola per uso quotidiano e ripetitivo.

L’acqua minimamente mineralizzata, invece, cioè con un residuo fisso inferiore a 50 mg/l favorisce la diuresi, tanto che i medici la consigliano in caso di calcolosi renale.

Le acque con un residuo fisso superiore ai 1500 mg/l è ricca di sali minerali ed è spesso usata a scopi terapeutici.

Acqua Bicarbonata
Contiene biacarbonato in quantità superiore a 600 mg per litro.
Facilita la digestione e limita l’iperacidità gastrica

Acqua calcica
Contiene calcio in quantità superiore a 150 mg per litro

Utile nelle condizioni di maggiore richiesta di calcio come osteoporosi, gravidanza e crescita.

Acqua fluorata
(Fluoro superiore a 1 mg per litro)

Da assumere in modica quantità nella prevenzione della carie.

Acqua magnesiaca
Contiene magnesio in quantità superiore a 50 mg per litro

Ha un blando effetto lassativo.

Effervescente naturale

Contiene anidride carbonica superiore a 250 mg per litro.
Induce un certo meteorismo.
Non è indicata in caso di iperadicità gastrica.

Acqua solfata

Contiene solfati superiori a 200 mg per litro.
In caso di colon irritabile ha un lieve effetto lassativo. Inibisce però l’assorbimento del calcio.

Acqua sodica

Contiene sodio superiore a 200 mg/l.

NON è indicata in caso di ipertensione e nelle situazioni di scompenso cardiaco ed epatico.