“E questo dove lo butto?” È la domanda che ci facciamo spesso, in cucina, davanti ai secchi colorati della raccolta differenziata. Non trasformarti in un “riciclatore ispirato” che getta delle cose nel cestino, sperando di aver fatto la scelta giusta. Fare bene la raccolta differenziata, fa la differenza. Attuare dei canali di riciclo dedicati, che permettano di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale con evidenti benefici per la natura, è l’obiettivo primario nel mondo. È fondamentale, quindi, imparare a riciclare in modo corretto, partendo dalla tua casa.
Come riciclare le tazzine di caffè monouso o le scatole di pizza unte? Mettere questi oggetti tutti insieme può causare danni all’ambiente. Spesso ignoriamo alcune regole importanti nel processo di riciclaggio ma possiamo rimediare subito. Per esempio, il pacchetto delle patatine che ci fa compagnia mentre seguiamo le nostre serie televisive preferite, come Bridgerton, non va buttato nella carta, ma nella plastica perché si tratta di un poliaccoppiato, ovvero plastica con un sottile foglio di alluminio. Non molti sanno che le patatine nel tubo di cartone hanno una procedura più complicata che implica tre passaggi: il tappo va nella plastica, la linguetta nel metallo, mentre il corpo in cartone nella carta.
Sebbene le regole differiscano in ogni comune, vediamo 6 cose che stai riciclando nel modo sbagliato e come rimediare subito.
Bicchieri usa e getta
Ti sarai chiesta, quando ti prendi 5 minuti di pausa dal lavoro per gustarti un caffè, in quale cestino buttare la tua tazzina. La maggior parte dei bicchierini “usa e getta” sono rivestiti con una sottile pellicola di polistirene e di polipropilene che richiede dei processi specifici di smaltimento. In Italia i prodotti monouso di plastica vengono differenziati con la plastica. I bicchierini, quindi, seguono lo stesso destino della plastica. La soluzione ottimale però è sempre quella di evitare i prodotti “usa e getta” e optare per materiali riutilizzabili in vetro, ceramica o legno.
Cartone della pizza
L’Italia è la patria della pizza. Questo delizioso e fragrante cibo conosciuto in tutto il mondo può essere ordinato da asporto. Ma una volta deliziato il palato, dove si butta il cartone? È importante non contaminare i rifiuti e riciclare correttamente il cartone pieno di olio e di residui di mozzarella. Per prima cosa, bisogna distinguere la parte pulita da quella sporca. Ricordati che ci sono due lati di una scatola per pizza. La parte immacolata puoi strapparla e riciclarla nella carta, mentre l’altra sporca segue le indicazioni predisposte dal tuo comune. In alcuni casi il luogo sarà l’umido organico, in altri il secco indifferenziato, a seconda dei criteri di riciclo adottati.
Vasetti di yogurt
Lo yogurt è un alimento che fa parte della nostra dieta giornaliera, ottimo per fare colazione al mattino e come spuntino spezza fame. Dopo averlo gustato fino all’ultimo cucchiaino, dove va gettato il vasetto? Nella raccolta della plastica visto che è considerato come un imballaggio, mentre dovrai mettere la linguetta in alluminio nella raccolta dei metalli (a seconda delle disposizioni del proprio comune). Non dimenticarti mai di pulire prima il vasetto. Tutti i contenitori vanno gettati il più puliti possibile: è un gesto rispettoso e responsabile che non costa nulla.
Scontrini di carta
Sul riciclo della carta ci sono ancora troppi equivoci. Un tovagliolo di carta usato va nell’umido perché è biodegradabile, mentre lo scontrino viene gettato nella raccolta indifferenziata come la carta da forno. Mai metterlo nel bidone della carta perché si rischierebbe di vanificare un intero processo di riciclo. Il motivo? Gli scontrini sono realizzati con carta chimica, le cui componenti reagiscono al calore creando problemi nelle fasi di riciclo. Lo stesso identico discorso vale anche per la carta da fax.
Buste di plastica
È possibile gettare le buste di plastica all’interno del contenitore della plastica? La risposta è sì, a patto che presti attenzione a lavare il tutto prima di riporle all’interno dell’apposito cassonetto. Il sogno di tutte le persone con un anima green è usare sacchetti di iuta o biodegradabili al 100% perché più adatti ad essere smaltiti dall’ambiente, in quanto costituiti solitamente da amido di mais, estratto di patate o modiche quantità di poliestere. Al contrario dei sacchetti di plastica, noti per dissolversi in microplastiche e uccidere la natura.
Pannolini sporchi
Tendenzialmente un neonato ha bisogno di oltre 5.000 pannolini nei primi due anni di vita. Bisogna, però, fare subito una distinzione tra quelli biodegradabili e quelli non biodegradabili. I pannolini sporchi monouso non sono considerati riciclabili e si devono smaltire nel modo tradizionale: ovvero è bene gettarli nell’indifferenziata. Non è possibile riciclarli perché sono realizzati per essere impermeabili ai liquidi e composti da materiale derivato dal petrolio e dal legno. Al contrario dei pannolini biodegradabili, realizzati con materiale naturale e fibra vegetale, che si decompongono in modo veloce. Di solito i neo genitori scelgono un contenitore specifico, noto come il “mangiapannolino”, per conservarli in casa in modo più igienico.