Sono in tanti a soffrire della sindrome del colon irritabile. Sulla base di studi epidemiologici condotti negli adulti americani ed europei, è stato evidenziato che il disturbo interessa il 14-24% delle donne e il 5-19% degli uomini.
Solo il 25% dei pazienti affetti dalla colite spastica (il vecchio nome con cui ci si riferiva al disturbo, a causa del tipo di dolore) si rivolge al medico di base o allo specialista.
Il colon irritabile – nel gergo medico Sindrome dell’intestino irritabile (IBS) – è uno dei più frequenti problemi clinici affrontati da medici di medicina interna e gastroenterologia.
Chi colpisce
A soffrirne è soprattutto quella fascia di persone che vive e lavora in un contesto molto stressante. Prevale sopratutto nella fascia d’età 18-34 anni, in misura minore 35-55 anni, e l’incidenza si abbassa notevolmente dopo i 55 anni.
Tra i fattori predisponenti, i gastroenterologi di tutto il mondo riconoscono cause di ordine psicologico ed emotivo, nonchè lo stress cronico.
Le Cause
Secondo le testimonianze dei medici, la convinzione dei pazienti più frequente è che dipenda da un problema di carattere organico, cioè che interessi una lesione funzionale, quando invece il colon sta bene e funziona benissimo. Da ciò deriva la frustrazione che la sindrome del colon irritabile sia tacciata di disturbo psicosomatico o peggio immaginaria, con un tono decisamente dispregiativo; ma definirla così è riduttivo.
È stato osservato infatti che i pazienti con sindrome del colon irritabile sono decisamente sotto stress, al punto che i medici hanno definito il disturbo un “disordine bio-psico-sociale“, poiché nella sua eziogenesi intervengono cause di ordine funzionale (alterata motilità dell’intestino); fattori psico-sociali e ipersensibilità dell’intestino o del colon.
Circa il 40-60% dei pazienti con sindrome del colon irritabile presenta uno o più disturbi psicologici, i più comuni dei quali sono ansia, depressione e/o disturbi da somatizzazione.
I sintomi
È un disturbo (non è propriamente corretto parlare di patologia intestinale) caratterizzato sostanzialmente da:
– dolore nella parte bassa dell’addome, alternato nella regione destra nella regione sinistra, ma tale alternanza non è una condizione necessaria (si pensi al colon come a un “serpente” che segue una curva ascendente – a destra – e una discendente – a sinistra;
– i dolori sono tipo crampi, spasmi o fitte;
– fastidio addominale;
– diarrea alternata a stipsi, oppure presenza di solo uno dei fenomeni;
– sensazione di pesantezza e aria nella pancia;
– debolezza, svogliatezza e nervosismo come sintomi collaterali.
Tali sintomi sono ricorrenti in presenza di abitudini intestinali alterate, ma va specificato che si presentano in assenza di anomalie rilevabili a livello clinico. Se i disturbi sono fastidiosi, si suggerisce sempre il consulto del medico specialista in gastroenerologia.
L’alimentazione: cosa mangiare e cosa evitare
Se la sindrome del colon irritabile è associata maggiormente alla stitichezza, si suggerisce di aumentare il consumo di fibre ( frutta, verdura, pane e cereali integrali), facendo però attenzione alle verdure a foglia larga che potrebbero “intrappolarsi” nelle pareti intestinali, peggiorando il disturbo e bere una maggiore quantità di acqua per aumentare l’idratazione. L’ideale è inserire cereali integrali a colazione e seguire le norme di condotta igienico-sanitarie della stipsi.
Se invece la sindrome del colon irritabile è associata maggiormente alla diarrea, le fibre potrebbero accelerare la motilità gastrica. Ridurre dunque le fibre ed evitare la crusca.
In generale:
– Limitare il consumo di legumi, ridurre l’apporto di grassi e di alimenti che aumentano la produzione di gas intestinali, evitare il consumo di latticini, di bibite gasate e zuccherate. No a spezie, caffè, tè e dolcificanti.
-Preferire le verdure cotte, condite con olio extravergine a crudo, carne e pesce fonti di proteine, alimenti a basso contenuto di grassi ed è vivamente consigliato il consumo regolare di yogurt e probiotici, meglio se arricchiti da frutta e vitamine.
Le cure e i rimedi naturali
Ci sono alcuni rimedi e accorgimenti che possono aiutare a migliorare la sindrome da colon irritabile: tenere per esempio un diario alimentare, consumare i pasti lentamente e mangiare cibi leggeri e di frequente.
La terapia farmacologica consiste nell’uso farmaci rilassanti della muscolatura dell’intestino; farmaci anti-spastici per calmare le situazioni dolorose; e in qualche caso farmaci contenenti basse dosi di ansiolitico.
Ai farmaci e alla dieta per il colon irritabile vengono spesso associati i fermenti lattici che ristabiliscono la flora batterica compromessa dalle alterazioni di motilità intestinale. Ottimi aiuti inoltre dai fitoestratti rilassanti (iperico, valeriana, camomilla, melissa). Si può infatti curare l’intestino con le erbe.
L’attività fisica
Si suggerisce inoltre una sana e regolare attività fisica, che però non induca ulteriore stress, nel caso in cui la palestra sia un miraggio nell’agenda quotidiana fissa di impegni. Basta camminare, pedalare, fare le scale, fare i mestieri di casa… Il movimento riduce lo stress e aiuta a rilassare l’intestino.