Dieta Le Boot Camp: come dimagrire in salute

Non sempre il termine dieta deve essere associato alla parola “rinuncia”. E’ il caso della Dieta Le Boot Camp, un programma alimentare ideato da Valérie Orsoni, oggi coach ed esperta di nutrizione.

Perché la dieta Le Boot Camp sta riscontrando tanto successo?

Perché funziona e non danneggia la salute. E, inoltre, perché dietro questo nuovo programma alimentare (ma non solo) c’è una donna come Valérie: dopo aver lottato e vinto una durissima lotta contro il cancro, aveva infatti bisogno di perdere 30 chili per stare bene e, come facciamo pressoché tutte quando vogliamo dimagrire, ha tentato un numero incredibile di diete (più di 40) ma senza successo. Però lei non ha mollato e non si è persa d’animo, anzi si è messa a studiare tutto ciò che ha a che fare con alimentazione sana e benessere.

Riunendo le nozioni apprese, ha poi deciso di fare avvalorare (e testare con un rigido protocollo) le sue “scoperte” da un team di esperti (nutrizionisti, dietologi, psicologi) per conferire validità scientifica a questa dieta creata ad hoc per le donne “normali”.

Dieta Le Boot Camp: le 4 fasi

Il nome Le Boot Camp, però, è emblematico. Si tratta, infatti, di un regime che richiede soprattutto due qualità: la costanza e la disciplina. Benché non sia un programma di privazioni e non vi siano cibi completamente vietati, la dieta Le Boot Camp va seguita con perizia in tutte le sue 4 fasi. Scopriamone insieme i segreti.

1. Fase Detox

La prima fase della dieta Le Boot Camp è quella detox e dura due settimane.

Prima di iniziare qualsiasi programma alimentare dimagrante, l’organismo va ripulito a fondo da tutte le tossine e la “sporcizia” accumulate in mesi o anni di stile di vita poco sano. Come fare?

Eliminando gli alimenti che intossicano il nostro corpo, dunque no a:

  • alcol,
  • grassi animali,
  • cibi conservati, lieviti,
  • carne,
  • zucchero
  • cibi o preparazioni “pesanti” e difficili da digerire.

Via libera, invece, agli alimenti dalle proprietà depurative come:

Proprio quest’ultimo è l’ingrediente base di una bevanda profondamente disintossicante da sorseggiare appena sveglie: si chiama Sobacha ed è un infuso di semi di grano saraceno tostati (li trovate nei negozi di prodotti naturali). Questo alimento vanta un indice glicemico basso, una spiccata azione detox sul fegato, molte fibre e altrettanti antiossidanti.

Come vi sentirete alla fine di queste due settimane? Più sgonfie, leggere e molto motivate a continuare. Piacevolissimo effetto collaterale: una pelle luminosa e rigenerata.

2. Fase di Attacco

La seconda fase della dieta Le Boot Camp consiste nell’attacco spietato ai chili da smaltire.

Li avete già quantificati, con l’aiuto del vostro medico di fiducia? Bene, questo secondo step della dieta durerà finché non avrete smaltito, calcolatrice alla mano, il 75% del peso da perdere.

Cosa dovrete mangiare: non ci sono cibi proibiti ma è necessario scegliere bene. La dieta Le Boot Camp riserva grande importanza al ruolo dell’indice glicemico: più è basso, più il cibo scelto va bene per smaltire il sovrappeso. Infatti, un indice glicemico basso impedisce i picchi glicemici e, bloccando le impennate di insulina, non permette la trasformazione degli zuccheri in “ciccia”.

Esistono tabelle con un elenco dei cibi secondo il loro indice glicemico, ma vi sono alcune regole base da imparare per scegliere bene. Innanzitutto, è bene evitare sia lo zucchero semplice sia i carboidrati complessi (pane, pasta, riso) raffinati.

Sono, infatti, da prediligere tutti i carboidrati complessi integrali e i cereali integri in chicco (preferendo grano saraceno e quinoa). Sì anche alle proteine nobili del pesce azzurro, ricco di Omega 3 ovvero quegli acidi grassi essenziali indispensabili al mantenimento di un benessere globale. Via libera anche alle verdure depurative e alla frutta a indice glicemico basso come l’avocado e le fragole.

Fondamentale, come in ogni programma dimagrante che si rispetti, il ruolo dell’attività fisica.

Valérie consiglia una camminata di 30 minuti al giorno, purché a stomaco vuoto. In questo modo, infatti, il corpo sarà costretto a consumare il grasso dei nostri odiati punti critici: camminando a digiuno, si brucia il 67% di grasso contro il 50% della stessa camminata ma a stomaco pieno.

L’ideale sarebbe dedicarsi a questa camminata quotidiana al mattino presto ma, per chi non può o non ha voglia, si può camminare anche in altri momenti della giornata, basta che siano passate 4 ore dall’ultimo pasto.

3. Fase Booster

La terza fase mette il turbo, ovvero è come la seconda ma un po’ più rigida e dura sette giorni.

Durante la terza fase, si mantiene uno schema alimentare a basso indice glicemico, con molti cibi dall’azione detox e attività fisica costante e quotidiana (la camminata). In più, si possono inserire altri esercizi perfetti anche per chi non va in palestra: affondi nel tragitto cucina-sala da pranzo, piegamenti, saltelli e sollevamento di piatti. Bene, il concetto è proprio questo: anche nei momenti più impensati si possono tonificare gambe, glutei e addominali.

Nel metodo Le Boot Camp, vengono citati nello specifico: il Jumping Jack, un salto da fare 50 volte ogni mattina prima di colazione (a stomaco assolutamente vuoto per comprensibili motivi), il “Passaporta” ovvero la contrazione strategica degli addominali ogni volta che si passa da una porta e, infine, la “Brasiliana”. Quest’ultimo è un esercizio che forse già molte di voi eseguiranno: si tratta, in breve, di contrarre e rilasciare i glutei mentre si lavano i denti.

4. Fase di Equilibrio

L’ultima fase della dieta Le Boot Camp si chiama “Equilibrio”: il senso è proprio quello di mantenere lo stile di vita appreso nelle fasi precedenti, non proibitivo ma sano.

Quindi via libera a:

  • cibi integrali,
  • vegetali disintossicanti,
  • infusi strategici,
  • camminate ed esercizi.

A questo punto del programma, sarete così allenate al vostro nuovo stile di vita che vi sembrerà tutto naturale e quello che era “il prima” sarà un ricordo lontano.

Il segreto del successo della dieta Le Boot Camp è esattamente questo: sarà cambiata la vostra “forma mentis” perché la dieta avrà modificato, in positivo, gli schemi mentali e le abitudini alimentari malsane.

In ognuna delle fasi descritte, va inserito anche l’asso nella manica ovvero la giornata Turbo Detox: un giorno depurativo alla settimana (anche durante la prima fase del programma, quindi “detox nel detox”).

La giornata Turbo Detox prevede l’assunzione di molti liquidi, infusi drenanti e vegetali depurativi (soprattutto carciofi e avocado) consumati insieme a pesce, grano saraceno e tofu.

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