Le feste di Natale (e Capodanno) portano con sé le immancabili tavolate in compagnia di amici e parenti. Il rischio, però, è di ritrovarsi con qualche chilo in più e soprattutto una sensazione di pesantezza difficile da smaltire. Colpa dell’intestino affaticato, che ha bisogno di ritrovare il proprio equilibrio. Un aiuto arriva proprio da un’alimentazione “mirata”, a seconda del biotipo intestinale di ciascuno. Ecco di cosa si tratta e come ci si purifica con la dieta Reset del dopo feste.
La dieta Reset per sgonfiarsi dopo le feste
Prima di tutto va capito a che biotipo si appartiene, in modo da seguire poi una dieta Reset “personalizzata”. «Si chiama Reset perché mira a resettare” gli errori metabolici e ormonali nel più breve tempo possibile e favorire così il benessere della persona: sgonfiare la pancia, disintossica il fegato o ridurre la ritenzione idrica. Lo possiamo fare gestendo gli alimenti e talvolta anche gli integratori, in base alle specifiche caratteristiche di ciascuno» spiega l’endocrinologa e diabetologa Serena Missori, co-autrice del libro La dieta dei biotipi (Edizioni Lswr), insieme al farmacista Alessandro Gelli. I biotipi costituzionali, quindi legati al tipo di costituzione, sono quattro e a ciascuno corrispondono generalmente anche alcune peculiarità psichiche. La dieta Reset si può suddividere in tre grandi “famiglie” a seconda dell’obiettivo a cui mira.
L’alimentazione per riequilibrale fegato, tiroide e ormoni
L’alimentazione dovrebbe essere calibrata in base ai bisogni personali. Tra i disturbi più frequenti dopo i “bagordi” delle feste, però, ne esistono alcuni più frequenti. Ad esempio c’è chi si sente stressato (magari dai troppi impegni familiari che si sono sommati alla stanchezza lavorativa pregressa); c’è anche chi accusa più problemi tiroidei o convive con stanchezza, caduta di capelli e aumento di peso, maggiori dopo il periodo natalizio. Infine ci sono molte donne alle prese con irregolarità mestruali, sindrome premestruale, dominanza estrogenica, policistosi ovarica o problemi di infertilità, per le quali la sregolatezza dei pasti può acuire i disturbi.
I cibi alleati per ritrovare equilibrio
«A prescindere dal biotipo personale i cibi alleati per sgonfiarsi e depurarsi sono sempre le piante amare, quindi cicoria, tarassaco, radicchio, indivia belga o carciofi. Il consiglio è di cucinarle saltate in padella per poi consumarle per prime rispetto alle proteine e ai carboidrati. Si tratta, infatti, di alimenti dall’effetto disintossicante e cosiddetto colagogo (cioè di stimolazione della contrazione della cistifellea, che favorisce lo svuotamento della bile, NdR). Di fatto favoriscono la pulizia di colecisti, il fegato e intestino», spiega la dottoressa Missori.
A quale biotipo appartieni? Il sanguigno
«Il biotipo morfologico o costituzionale, dunque, indica quali sono le caratteristiche delle persone, che a loro volta possono essere riconducibili a indicazioni che, in medicina, aiutano nella diagnosi», chiarisce Missori. Ne esistono 4: il primo è lo «psico biotipo sanguigno, che in genere è associato a un volto squadrato, un’ossatura robusta e una muscolatura ben rappresentata a livello esteriore. Quanto alla sfera psicologica spesso le persone con biotipo sanguigno hanno un temperamento irascibile e una tendenza alla pressione arteriosa alta. Quando sono fuori forma, possono presentare un addome globoso e duro, sia che si tratti di uomini, sia che si tratti di donne», prosegue l’esperta.
Lo psico biotipo Bilioso e quello linfatico
Il secondo biotipo si caratterizza per «un viso ovale, muscolatura tonica ben proporzionata e non esagerata, ossatura media, acutezza mentale, buon equilibrio psico-fisico, forza e resistenza. Quanto al biotipo linfatico, lo si può riconoscere da «misure un po’ più abbondanti, con adipe più molle e cadente, doppiomento, un addome a grembiule, caviglie sempre gonfie, fianchi preponderanti e vene delle gambe molto evidenti, mentre caratterialmente è presente più pigrizia», spiega l’endocrinologa. Infine, c’è lo psico biotipo cerebrale, dove il viso è di forma «triangolare, con cute sottile, occhi vividi e attenti, muscolatura asciutta ed esile, temperamento iperattivo e vigile. A livello caratteriale ha una certa tendenza all’ansia, tachicardia, agitazione e insicurezza, ma anche alla sindrome del primo della classe», dice Missori.
Anche gli ormoni influiscono sul biotipo
I biotipi, però, possono suddividersi anche in base alle caratteristiche ormonali e “viscerali”.«Esistono il tiroideo, l’estrogenico, il surrenalico, il renale, il gastro-intestinale e l’epatico. Ad esempio, se soffri di steatosi epatica, calcoli della colecisti oppure l’addome è teso e duro, e bevi anche saltuariamente alcol, è consigliabile un reset epatico perché rientri in questa categoria – spiega l’endocrinologa – Se, invece, soffri di irregolarità mestruali, sindrome premestruale, o se sei in menopausa o accusi il peso degli estrogeni consiglio di iniziare con il Reset Estrogenico». Per chi ha disturbi alla tiroide, poi, può essere utile seguire una dieta mirata per migliorare il metabolismo degli ormoni tiroidei, perché spesso è dal tratto gastro-intestinale parte l’autoimmunità», sottolinea la dietologa ed endocrinologa. La cellulite, la ritenzione idrica, ma anche le borse sotto gli occhi o i calcoli renali possono essere alleviati con un reset linfatico.
A ciascuno la sua dieta reset: un esempio
Un esempio può essere il reset tiroideo, che può essere utile specie in inverno: «Ideale se si ha sempre freddo, stanchezza, se cadono i capelli, se si è ingrassati ovunque e le braccia sono flaccide – spiega Missori – In questo caso le crucifere (cavoli, cavolfiori, broccoli), che sono antiestrogenici, hanno l’effetto di ridurre l’assorbimento dello iodio che è fondamentale per la produzione degli ormoni tiroidei. Se sei in ipertiroidismo, quindi, consumali, mentre se sei ingrassato e sei in una condizione di ipotiroidismo riducili oppure aumenta l’introito di iodio. È da evitare la soia che rallenta la tiroide, mentre hai bisogno di tanto pesce che, oltre a contenere iodio, è una fonte di selenio indispensabile per la tiroide. Trovi il selenio anche nelle noci del Brasile», aggiunge l’esperta.
Dieta reset: i cibi che non devono mancare
Sempre nel caso del reset tiroideo, di cui Missori illustra un piano alimentare settimanale, non devono mancare alcuni cibi come «alghe, aglio, asparagi tra le verdure, ananas, avocado, frutti di bosco, lime tra la frutta, carne bianca biologica, carne rossa biologica allevata al pascolo, gamberi e gamberetti per la quota di proteine e avocado, frutta oleosa (eccetto le arachidi), olio di cocco olio extravergine d’oliva come grassi. Tra i carboidrati è particolarmente indicata l’avena insieme alle patate. Il consiglio? Scegli almeno 5 cibi indispensabili ogni giorno e consumali in più pasti possibile. Evita caffè, bevande stimolanti, succhi di frutta, formaggi freschi e fermentati, vino e birra», aggiunge l’esperta.