Dieta S.d.m.
Supportata da forti basi scientifiche, oltre che da un diffuso utilizzo, la dieta S.D.M. da Società Dietetica Medica, rientra tra le così dette diete proteiche.
Strettamente imparentata alla famosissima dieta Blackburn, che conta oltre 40 anni di esperienza, il protocollo dietetico S.D.M. è tecnicamente una Very Low Calory Ketogenic Diet, ossia una dieta a bassissimo contenuto calorico e glucidico.
Che cos’è la dieta S.D.M. (e cosa non è)
La dieta S.D.M. sicuramente non è una dieta mediterranea bilanciata, nonostante gli alimenti “proteici” a supporto del protocollo proposti dall’azienda ricordino vagamente pasta e cereali, alcuni dei protagonisti della nostra dieta. Pertanto rappresenta una fase dietetica attraverso la quale è possibile dimagrire in tempi decisamente rapidi.
La dieta S.D.M. però, al contrario di quanto erroneamente si crede, non è neanche una dieta iperproteica, in quanto il contenuto proteico viene stabilito dal professionista della salute in base alle esigenze specifiche di ogni utente.
È pertanto una dieta proteicamente bilanciata ma fortemente ipocalorica e soprattutto sprovvista di carboidrati.
Queste particolari distribuzioni di nutrienti inducono un cambiamento metabolico, noto come chetosi, che favorisce la perdita rapida e progressiva di tessuto adiposo.
In cosa consiste la dieta S.D.M.
La dieta S.D.M. si avvale dell’utilizzo di pasti sostituitivi, ideati dalla stessa azienda e di integratori in grado di supportare le funzionalità corporee.
In merito ai pasti, questi sembrano comuni alimenti (magari anche ad alto tenore di carboidrati) ma sono in realtà surrogati proteici che consentono la sola (o quasi esclusiva) assunzione di proteine.
Il protocollo si articola in tre diversi momenti, la cui durata è definita dal professionista in base alle esigenze dell’utente.
1. Fase di dimagrimento
È evidentemente la fase più dura, nella quale si osserva l’instaurarsi di quel processo di chetosi, indispensabile per la perdita efficace e rapida di tessuto adiposo.
La perdita di peso è importante ma sarà permesso il consumo di alcune verdure come accompagnamento a specifici alimenti e integratori S.D.M.
2. Fase di transizione
Attraverso schemi di reintroduzione ben specifici, vengono reintrodotti gradualmente tutti gli alimenti, anche quelli contenenti carboidrati. Si tende pertanto ad educare l’utente, in termini dietetici, ad uno stile assolutamente bilanciato ed equilibrato.
Il calo peso continua, ma diviene via via più modesto.
3. Fase di Mantenimento
Raggiunto il peso desiderato, si ritorna ad una dieta assolutamente in linea con il modello Mediterraneo.
Per mantenere i risultati ottenuti, si dovrà prestare comunque attenzione alla dieta e soprattutto all’esercizio fisico.
Controindicazioni ed avvertenze
Trattandosi di un regime dietetico molto restrittivo, soprattutto nella prima fase, è opportuno che un professionista della nutrizione valuti lo stato dell’utente, sia prima che durante questo protocollo.
Questo tipo di dieta è assolutamente controindicata in caso di patologia diabetica insulino-dipendente e di altre patologie di pertinenza metabolica.
Nella prima fase, tra gli effetti collaterali, si potrà lamentare emicrania, nausea, inappetenza e stitichezza.
Esempio di menù fase di dimagrimento
Colazione: Caffè o tè + Snack sostitutivo S.D.M. oppure Fette e crema al cacao S.D.M.
Pranzo: Primo piatto S.D.M. + spinaci o verdure a basso tenore di carboidrati
Cena: pollo o tacchino oppure merluzzo o orata + pomodori o verdure a basso tenore di carboidrati