Se ne parla da settimane: la Commissione europea ha autorizzato l’arrivo sulle nostre tavole di quattro tipi di insetti: la larva di Tenebrio molitor o larva gialla della farina, la Locusta migratoria, l’Acheta domesticus, cioè il comune grillo, e la larva di Alphitobius diaperinus o verme della farina minore. Nei supermercati stanno già arrivando i primi cibi a base di insetti. Una ditta italiana, la Fucibo, ha messo in vendita patatine e biscotti preparati con questa “farina proteica”. Ma perché dovremmo consumare qualcosa che finora ci faceva ribrezzo? E in quali cibi troveremo gli insetti?
Gli insetti sono davvero il cibo del futuro?
Secondo la Fao, l’organizzazione delle Nazioni unite che si occupa di alimentazione e agricoltura, gli insetti sono il cibo del futuro. Il motivo è presto detto: a causa del sovrappopolamento della Terra, già nel 2050 non ci sarà più molto spazio da dedicare agli allevamenti di animali. Il bisogno di proteine degli esseri umani potrebbe non essere soddisfatto. Inoltre, mancherà l’acqua per le colture e bisognerà contenere ancora di più le emissioni di anidride carbonica. Per tutti questi motivi, i cibi tradizionali saranno sostituiti dagli insetti, che sono nutrienti, economici da allevare e a basso impatto ambientale.
Regole rigide per gli allevamenti
Nell’autorizzare l’utilizzo alimentare degli insetti, la Commissione europea ha stabilito alcuni parametri da rispettare. Ad esempio, i limiti per contaminanti come piombo e cadmio, e anche l’assenza di listeria e salmonella. Esistono poi norme che regolamentano gli allevamenti, in modo da tutelare la sicurezza degli insetti e, di conseguenza, anche la nostra. Ci sono norme igieniche che devono essere rispettate. Sono poi previsti controlli sui mangimi per gli insetti, poiché eventuali rischi per la nostra salute potrebbero dipendere da ciò che loro mangiano. Per esempio, non si può dare agli insetti rifiuti urbani o letame, ma mangime fatto di scarti vegetali, che fa sì che il rischio per la nostra salute sia molto basso.
Insetti a tavola: l’inchiesta di Altroconsumo
L’associazione che difende i consumatori, Altroconsumo, ha organizzato una degustazione di cibi preparati con farina di insetto. Sono stati serviti su un vassoio patatine e biscotti a base di insetto insieme ad altri tre prodotti analoghi per forma e composizione, tutti anonimi. Le patatine non sono state particolarmente apprezzate, ed è andata anche peggio per i biscotti: in molti li hanno trovati di “cattivo sapore” e meno fragranti rispetto ai biscotti “normali”.
Pane, pizza, snack: ecco dove li troveremo
Ma come verranno consumati i quattro tipi di insetti autorizzati dalla Commissione europea? Possono essere cotti, macinati e trasformati in polvere. Sotto forma di farina possono essere utilizzati per molte ricette: pane, grissini, cracker, panini multicereali, prodotti a base di pasta ripiena o pasta, biscotti, salse, barrette di cereali, premiscelati per prodotti da forno, minestre e minestre concentrate o in polvere, prodotti trasformati a base di patate, latte in polvere, analoghi della carne, piatti a base di legumi e verdure, snack a base di farina di mais, patatine. Inoltre: pizza, piatti a base di pasta, dolci al cioccolato, bevande simili alla birra, snack vari, frutta a guscio e preparazioni di carne. Gli insetti possono essere utilizzati per dare sapore ad alcuni piatti classici, come insalate, zuppe e altri alimenti. Ovviamente, l’utilizzo di queste farine dovrà essere specificato nella lista degli ingredienti.