Scegliere responsabilmente cosa mettere in tavola ogni giorno è diventato il mantra di molti consumatori sempre più esigenti. Persone attente a ciò che mangiano, che si chiedono da dove arriva un alimento prima di comprarlo, com’è stato allevato o coltivato, quale impatto ha generato la sua produzione a livello sia ambientale che sociale.
Consumatori “evoluti” nel cui vocabolario sono entrati di diritto termini come origine, sicurezza, qualità e tracciabilità alimentare; ma anche concetti come tutela delle biodiversità e giusta remunerazione per il produttore.
E tutto questo a buon titolo, visto che dai piccoli gesti individuali si innescano, col tempo, i grandi cambiamenti su scala globale.
Al via Potatoes Forever!, il progetto a sostegno della filiera pataticola
Non tutti sanno che le patate oggi sono tra gli alimenti più vicini al concetto di sostenibilità. Lo sottolinea una nuova campagna finanziata dell’Unione europea e promossa in Italia da UNAPA, Unione Nazionale dei Produttori di Patate.
Fino al 2025 il progetto di comunicazione Potatoes Forever! farà conoscere ai consumatori il valore della coltivazione delle patate per la tutela dell’ambiente.
Come tutti i prodotti agricoli dell’UE, le patate vengono coltivate seguendo i più evoluti disciplinari tecnici e di produzione. E il nuovo progetto disegnerà la filiera del futuro, sempre più controllata e sostenibile.
In termini di qualità significa poter conoscere l’origine delle patate che consumiamo e gustare un alimento realizzato con impiego di sostanze chimiche ridotto al minimo. Dal punto di vista ambientale assisteremo a un utilizzo responsabile delle risorse, a una particolare attenzione alla biodiversità e a un notevole miglioramento dell’impronta ambientale.
Per questo scegliere le patate italiane significa contribuire in modo attivo alla sostenibilità e alla cura dell’ambiente.
6 obiettivi e una mission: lotta allo spreco anche a casa
Alla base del progetto europeo Potatoes Forever!, promosso congiuntamente da Italia e Francia, ci sono sei importanti obiettivi e una mission.
1) Riduzione dell’impatto su suolo e acqua
In cima alla to-do-list dei pataticoltori c’è l’obiettivo di proteggere il suolo. Come? Riducendo, per esempio, l’impiego di sostanze chimiche (fino ad azzerarne l’uso in futuro), o mantenendolo fertile attraverso la rotazione delle colture o con l’utilizzo di varietà tolleranti o resistenti allo stress biotico o alla mancanza di acqua.
Per minimizzare l’erosione del terreno, tutta la terra tolta con il raccolto può essere restituita al campo di provenienza dopo il lavaggio delle patate. Lo stesso consumo di acqua deve essere limitato e l’acqua derivata dal lavaggio dei tuberi può essere riciclata nei centri di confezionamento.
2) Tutela della biodiversità
Le azioni che gli agricoltori possono mettere in atto per tutelare la biodiversità vanno dal mantenimento di elementi paesaggistici del territorio – i bordi dei fossati e dei boschi, i prati fioriti, alberi isolati – e dei confini dei campi con vegetazione naturale, come ad esempio lasciare strisce erbose in punti strategici per limitare il rischio di trasferimento di suolo e prodotti fitosanitari nei terreni situati più a valle, all’adozione di siepi per limitare i processi di erosione e all’aumento della presenza di lombrichi per rendere il suolo più vitale.
3) Riduzione dell’impatto climatico
Sono tre i punti principali in agenda: l’utilizzo di sementi certificate, la selezione delle varietà
di patate più adatte a ogni territorio, la riduzione dell’impronta ambientale (carbon footprint e water footprint) della patata.
A cui si aggiunge un’altra importante azione per la riduzione dell’impatto climatico: l’aumento dell’uso di energia proveniente da fonti rinnovabili e lo sviluppo di metodi di calcolo del contributo delle colture allo stoccaggio del carbonio nel suolo.
4) Tracciabilità e certificazione della filiera
È un tema dai molteplici risvolti: tracciabilità alimentare del prodotto, disponibilità per tutto l’anno grazie a una corretta conservazione, riconoscibilità delle certificazioni con i marchi di origine.
Questa tendenza dei consumatori a richiedere informazioni certe e garantite circa l’origine, la sicurezza alimentare, la qualità, la tutela delle biodiversità e giusta remunerazione per il produttore dei prodotti che acquistano è confermata dal crescente successo dei marchi regionali di qualità DOP e IGP promossi dall’UE. I marchi di origine di eccellenza comunitari sono custodi dei propri territori, garantiscono la preservazione della biodiversità e sono un importante volano socioeconomico per le comunità rurali.
La prova? L’85% delle patate vendute in Italia sono DOP e IGP, dato di mercato possibile grazie alla produzione organizzata della DOP di Bologna e le IGP del Fucino, dell’Alto Viterbese e della Sila.
5) Lotta allo spreco alimentare
Si lavora su più fronti: dal tutoring dei consumatori per la conservazione delle patate a casa, all’utilizzo in altri ambiti delle patate non adatte al consumo. In particolare, è interessante sapere che le patate con pezzature non collocabili nel mercato del fresco o nell’industria di trasformazione possono essere destinate alla zootecnia, alla metanizzazione, alla distillazione, nel pieno rispetto dei principi dell’economia circolare.
6) Sostegno ai produttori della filiera
Lo sviluppo sostenibile passa anche attraverso il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle comunità locali.Tra le azioni previste in questa direzione, in particolare: l’accesso dei produttori della filiera alla formazione regolare, la valorizzazione delle comunità locali, il monitoraggio del livello di soddisfazione e motivazione dei lavoratori e il miglioramento della loro qualità di vita, nonché lo sviluppo e la promozione di nuove competenze e conoscenze sui temi della sostenibilità e della sicurezza alimentare.
La mission (possible) di Potatoes Forever!: combattere lo spreco alimentare anche a casa
Sono due i presupposti alla base dell’idea che le patate siano un alimento ideale per diffondere, anche a casa, la cultura del non spreco alimentare: la loro sostenibilità e il risparmio.
Questo alimento popolare, consumato da centinaia di anni in Europa, è versatile in cucina e ha benefici nutrizionali riconosciuti.
Non a caso si cucinano in mille modi, secondo gusti ed esigenze diverse. E poi, si adattano ai più svariati stili alimentari, essendo prive di glutine e lattosio e consumate anche da chi adotta un’alimentazione vegetariana o vegana.
Ma la cosa più importante è che le patate si conservano bene e a lungo, basta tenerle al riparo dalla luce, in un luogo fresco e asciutto, come la cantina o il cassetto della verdura nel frigorifero. Eliminati periodicamente gli eventuali germogli, le patate si possono comunque consumare.
Per scoprire di più sulle pratiche sostenibili nella filiera produttiva delle patate visita il sito del progetto Potatoes Forever!
Potatoes Forever!, il progetto promosso in Italia da UNAPA – Unione Nazionale tra le Associazioni dei Produttori di Patate – e cofinanziato dall’Unione europea.