Quali sono i tempi di digestione degli alimenti
La digestione è un momento delicato per il nostro organismo, ed è proprio per questo che appena terminato un pasto (specie se particolarmente ricco) è meglio non sottoporre il fisico a particolari sforzi.
Perché è importante sapere quanto tempo ci vuole a digerire i diversi alimenti? Spesso è fondamentale saperlo proprio per non bloccare la digestione e per affrontare al meglio una serie di attività. Ad esempio in tanti non riescono a fare sport subito dopo mangiato, e un discorso simile vale per la questione bagno dopo mangiato al mare, (il rischio è di una congestione). E del resto anche mettersi a dormire mentre ancora si digerisce non è una buona idea.
Per tutti questi motivi è utile conoscere i processi digestivi e i vari fattori che influenzano la digestione.
Nei prossimi paragrafi, quindi, non ci soffermeremo nel descrivere unicamente i tempi di digestione degli alimenti, valutati come se fossimo delle vere e proprie macchine da digestione, ma valuteremo come diversi fattori influenzano i tempi di digestione, e come poche e semplici regole possano aiutarci nell’ottimizzare questi processi.
Alimenti e digestione: i tempi stimati
Non è possibile definire con certezza quali siano i tempi reali necessari a portare a termine un processo digestivo, in quanto dipendono da vari fattori. Tuttavia è possibile stimare quale sia l’impegno digestivo richiesto da ogni singolo alimento.
In questo caso, per tempo digestivo definiamo il tempo di persistenza del bolo alimentare nello stomaco, considerando come alcune pietanze, possano persistere nel tratto intestinale, lungo oltre i 10 metri, anche per diversi giorni.
Di seguito i tempi di digestione, ossia di permanenza nello stomaco, degli alimenti più comuni:
Alimento |
Tempo di digestione stimato |
Uovo fritto Bistecca arrosto Manzo arrosto Salmone tonno e pesce grasso arrosto Vitello arrosto Petto di pollo e Carne di tacchino in umido Fesa di tacchino e Prosciutto magro Radicchio Spinaci Insalata di Patate Mele Banane Riso Pane bianco Pane raffermo Cavoli Merluzzo Sogliola e pesce magro Asparagi Uova sode Uova alla cocque Birra Latte scremato Caffè Tè Acqua |
4- 5 h 4- 5 h 4- 5 h 4- 5 h 3-4 h 3-4 h 3-4 h 3-4 h 3-4 h 3-4 h 3-4 h 3-4 h 2-3 h 2-3 h 2-3 h 2-3 h 2-3 h 2-3 h 1-2 h 1-2 h 1-2 h 1-2 h 20’ – 1h 20’ – 1h 20’ – 1h 20’ – 1h |
Tempi di digestione degli alimenti: da cosa dipendono
La digestione è un processo molto complesso, che dipende non sono dagli alimenti consumati, ma anche da altri fattori (modificabili o no):
Età: fattore determinante nel fenomeno digestivo. Con il passare degli anni, infatti, le variazioni dell’ambiente gastro-enterico, nonché la riduzione dei movimenti peristaltici, rendono il processo digestivo più lento e macchinoso;
Stati fisiopatologici: ipersecrezione gastrica, gastrite, ernia iatale, ipersensibilità agli alimenti, allergie, terapie farmacologiche, sono solo alcune delle condizioni che possono compromettere sensibilmente il processo digestivo;
Stato emotivo: rabbia, ansia, stress, preoccupazione eccessiva sono stati d’animo che inevitabilmente si ripercuotono sulla funzionalità digestiva. Non a caso l’intestino è definito come secondo cervello, e non a caso sindromi come quello dell’intestino irritabile, sono oggi esponenzialmente in aumento;
Scelta dei condimenti e dei metodi di cottura.
Come migliorare la digestione
Per ridurre i tempi di digestione, supportare la fase digestiva e diminuire alcuni dei sintomi più fastiodiosi della fase post-prandiale, sarà possibile seguire queste regole base.
1. Masticare molto lentamente: il processo digestivo inizia nel cavo orale, e lo sminuzzamento meccanico offerto dalla masticazione permette a volte di dimezzare i tempi di digestione. Per alcuni alimenti, vedi ad esempio i legumi, la passatura meccanica, potrà supportare ulteriormente la prima fase digestiva;
2. Evitare di consumare le pietanze troppo calde o troppo fredde. Varrà chiaramente anche l’indicazione sull’evitare di consumare acqua o bevande fredde da frigo durante i pasti;
3. Preferire cotture in umido o al vapore alla frittura o all’arrosto o alla cottura in forno. Lo stesso alimento, cotto in maniera diversa, potrebbe impegnare l’apparato gastro-enterico nella digestione per il triplo del tempo;
4. Evitare di consumare pasti troppo abbondanti (alzarsi da tavola mai completamente pieni). In particolari circostanze, come in caso di gastrite, dispepsia o malattia da reflusso gastro-esofageo, potrebbe essere preferibile seguire una dieta dissociata;
5. Evitare il consumo di frutta dopo i pasti;
6. Non esagerare con contorni di verdure e con condimenti grassi;
7. Assicurarsi di mantenere in salute l’intestino, anche attraverso l’uso di probiotici.