Delle allergie primaverili sappiamo molto, quasi tutto, mentre in estate si sottovalutano possibili reazioni ad alimenti, esposizione al sole, punture di insetti, ma anche collegate all’assunzione di farmaci in un periodo particolarmente caldo.
Le allergie estive colpiscono una persona su 4
«Le allergie non vanno in vacanza perché nei mesi più caldi in media riguardano 1 italiano su 4. Oltre alle più diffuse allergie cutanee come l’orticaria o le allergie da contatto, non vanno sottovalutate neppure quelle alimentari o da punture di insetti e meduse. Inoltre i cambiamenti climatici stanno modificato il periodo della pollinazione che ormai non è più limitato alla primavera», chiarisce Gian Luigi Marseglia, Presidente della Società Italiana di Allergologia Pediatrica (SIAIP) e Direttore della Clinica Pediatrica della Università degli Studi di Pavia, Policlinico San Matteo.
Ma quali sono le allergie alle quali stare più attenti, soprattutto le donne?
Asma: perché colpisce anche d’estate
L’asma colpisce molto di più le donne e anche in estate. Se è vero che l’esposizione solare e il mare limitano solitamente le allergie come asma e rinite perché riducono la concentrazione di allergeni, i cambiamenti climatici hanno inevitabilmente influenzato il calendario dei pollini, estendendo la classica stagione anche nei mesi estivi, come nel caso delle graminacee. «Nei mesi di luglio-settembre, sono particolarmente diffusi i pollini delle composite, come ad esempio l’ambrosia, l’assenzio e l’artemisia che possono causare riacutizzazione della sintomatologia» piega Michele Miraglia Del Giudice, professore associato di Pediatria all’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli .
Allergie estive: occhio agli acari della polvere e alle muffe
«Il clima caldo-umido – prosegue il professor Miraglia – facilita la proliferazione degli acari della polvere, soprattutto negli ambienti interni delle case di villeggiatura, in cui la bonifica ambientale non è stata effettuata per parecchi mesi. Anche le muffe rappresentano un potenziale pericolo in vacanza perché crescono soprattutto in condizioni di elevata umidità, sia all’interno che all’esterno delle abitazioni».
Perché l’asma colpisce di più le donne
Ma che differenze ci sono tra uomini e donne? «In età pediatrica e fino ai 13 anni i più colpiti sono i maschi (65%), ma crescendo la situazione si ribalta e sono le donne a soffrirne di più (65%). Il motivo è riconducibile a diversi fattori: genetici, epigenetici, ambientali, ormonali, nutrizionali, oltre alla eventuale presenza di altre patologie. Il fumo di sigaretta, l’uso di prodotti per capelli o inalazione di polveri inorganiche ed organiche, insieme all’inquinamento rappresentano elementi predisponenti. Ma non dimentichiamo le fluttuazioni nei livelli di estrogeni e progesterone durante il ciclo mestruale, che riducono la funzionalità polmonare e aumentano l’iperreattività bronchiale» spiega Marseglia. «Anche durante la gravidanza ci sono cambiamenti ormonali, immunologici e anatomici che predispongono le donne a modfiche significative nel controllo dell’asma. In menopausa altre variazioni ormonali e l’aumento dell’incidenza di altre patologie portano a una crescita dell’asma» conclude l’esperto.
Le allergie alimentari colpiscono di più le donne
Un’altra forma di allergia tipicamente estiva è quella che riguarda gli alimenti. In questo periodo dell’anno, infatti, aumenta l’incidenza perché si consumano più cibi ricchi in istamina (che favorisce infiammazioni, NdR) o in grado di liberarla, come frutta fresca di stagione, pesche, albicocche, susine, ecc., ma anche pesce, crostacei e molluschi, che possono deteriorarsi facilmente col caldo e se non ben conservati. Attenzione, però, perché a essere più a rischio sono le donne: «Sembra che i cibi responsabili risentano di variazioni chimico-fisiche legate al genere. Per esempio, nel caso di alimenti come frutta e bacche le percentuali sono del 44% per le donne contro il 24% degli uomini. Inoltre alcuni test diagnostici come gli skin prick tests risultano più frequentemente positivi nelle donne che negli uomini (27.5% rispetto al 22.5%)».
Dermatite atopica: come gestirla tra costume, crema, sudore
«La buona notizia è che la dermatite atopica migliora generalmente in estate per l’effetto dei raggi ultravioletti, che esercitano un’azione battericida e riducono lo stato infiammatorio della cute. Anche l’acqua di mare ha un effetto positivo per la presenza di minerali come cloro, bromo, calcio, magnesio e iodio» spiega Marseglia, che però consiglia di limitare l’eccessiva sudorazione, perché insieme a salsedine e sole potrebbe peggiorare le lesioni cutanee. È poi fondamentale la protezione dagli effetti nocivi dei raggi UV, meglio se la crema (che non deve essere quella dell’anno prima) viene spalmata almeno mezz’ora prima. Infine, «è bene evitare di tenere a lungo il costume bagnato perché gli sbalzi termici possono favorire il prurito e andrebbero preferiti costumi di cotone e privi di cuciture, che potrebbero irritare la cute ipersensibile».
Dermatite atopica: le donne più colpite
«Anche in questo caso le donne in età adulta indipendentemente dalla predisposizione atopica individuale, ne soffrono di più e specie in concomitanza con il ciclo mestruale, perché i livelli di estrogeni e progesterone hanno effetti negativi sull’integrità della barriera cutanea, rendendola più sensibile. Inoltre, estradiolo e progesterone inducono il rilascio di citochine pro-infiammatorie che accentuano la sensazione di prurito, mentre gli estrogeni favoriscono il rilascio di istamina, portando a un circolo vizioso» conclude Marseglia.
Che nesso tra farmaci, donne e allergie
Anche le reazioni allergiche ai farmaci sono prevalenti tra le donne: «Sebbene vi siano dati discordanti in letteratura, l’incidenza di reazioni allergiche rispetto ai farmaci appare maggiore nel sesso femminile rispetto a quello maschile. Questo potrebbe essere in parte giustificati da un maggiore utilizzo di farmaci da parte delle donne, ma anche da fattori genetici, variazioni nei livelli di ormoni e del sistema immunitario. I farmaci che più frequentemente causano allergia a farmaci nelle donne sono: penicilline, alcuni chemioterapici, farmaci anti-infiammatori non steroidei, anestetici, mezzi di contrasto ed anti-epilettici» spiega l’esperto. Attenzione, dunque, a questi medicinali, anche in estate.
Punture delle meduse: cosa fare e gli errori da evitare
Si stima che ogni anno in Italia oltre 5.000.000 di persone (500mila sono bambini e adolescenti) siano punte ogni anno da insetti come api, vespe, bombi, ecc. Circa il 5% sviluppa una reazione allergica sistemica. Ma se si va al mare, non vanno sottovalutate neppure le punture delle meduse: «Se la reazione irritativa e dolorosa è normale, fortunatamente quella anafilattica resta un evento raro soprattutto in età pediatrica» spiega Sara Manti, Ricercatore di Pediatria all’Università degli Studi di Messina. Il consiglio, in caso di reazione più importante, è di recarsi al Pronto Soccorso. «Bisogna evitare di grattarsi, lavare via il veleno, rimuovere i tentacoli dalla cute con acqua di mare e applicare sulla pelle un gel astringente al cloruro d’alluminio. Dimentichiamoci, invece, i prodotti a base di ammoniaca o i rimedi naturali quali urina, pietre calde o sabbia: potrebbero aumentare invece lo stato irritativo» conclude l’esperta.