Quante volte capita si sentirsi così stanchi da non riuscire nemmeno a compiere le normali attività quotidiane? Abbiamo chiesto al dott. Alberto Lerario, neurologo presso il Policlinico di Milano e il Centro Medico Santagostino, quando e perché possiamo parlare di astenia vera e propria. Ma non solo, abbiamo voluto indagare le ragioni dell’astenia e le diverse forme in cui la stanchezza si può presentare.
L’astenia e le sue cause
Abbiamo chiesto al dott. Lerario cosa significhi astenia (termine a volte abusato o usato in modo improprio) in senso medico.
«Astenia in senso medico si riferisce al grado massimo di fatica, quando non si riescono più a compiere azioni anche elementari e basiche. Abbiamo astenia quando l’individuo prova la sensazione di “non riuscire più ad andare avanti”. Le cause di questa sensazione possono essere diverse, tra queste rientrano anche possibili patologie di tipo neurologico, cardiorespiratorio, metabolico o infettivo ed esantematico. Pensiamo, per esempio, a quanto possa debilitare persino una semplice influenza» spiega l’esperto.
«A volte l’astenia può essere dovuta anche all’uso di particolari farmaci a elevati dosaggi o, ancora, può avere cause di tipo psicologico ed essere ricondotta, dunque, a forme ansiose e/o depressive» continua il dott. Lerario.
Astenia muscolare
La spossatezza estrema può “colpire” anche a livello muscolare, soprattutto può presentarsi un’astenia muscolare localizzata agli arti inferiori e/o superiori.
«Esistono circa un centinaio di malattie muscolari che possono portare debolezza muscolare nel compiere sforzi banali. Per esempio: nel fare le scale, nel sollevarsi da terra o nel pettinarsi i capelli. A questa stanchezza muscolare, a volte, possono associarsi crampi e dolori intensi. La stanchezza muscolare può essere dovuta anche a problemi del sistema nervoso periferico o centrale, associata però ad altri sintomi di tipo neurologico» spiega l’esperto.
Astenia psicofisica
L’astenia non ha cause sempre fisiche o, meglio, può avere anche ragioni di tipo psicologico. E la spossatezza insostenibile che deriva da forme depressive, da stress eccessivo o da ansia non è fisicamente meno debilitante della stanchezza dovuta, per esempio, alla presenza di una patologia diversa.
«Esistono vere e proprie forme di astenia piscologica. In questi casi, l’individuo si sente abbattuto, svuotato e fa fatica a eseguire qualsiasi tipo di azione benché non provi dolore o non abbia limitazioni di tipo fisico» chiarisce il dott. Lerario.
«Per esempio, chi è affetto da depressione “pura” si sente stanco e affaticato. La fatica diventa, quindi, una sensazione e, spesso, può essere aggravata anche allo stile di vita del paziente. Un’alimentazione sbilanciata e il consumo di troppo caffè o di alcol, per esempio, possono peggiorare il quadro» continua l’esperto.
Astenia primaverile
Esiste davvero quella che possiamo definire astenia stagionale? Lo abbiamo chiesto all’esperto.
«L’astenia primaverile è una sorta di figura mitologica. In realtà, possono esistere forme di stanchezza dovute anche ai cambiamenti stagionali dei cicli di luce e buio. E, nello specifico, si evidenzia una sorta di astenia da cambio stagionale soprattutto nel passaggio dalla bella stagione all’autunno/inverno. L’astenia invernale è dovuta all’aumento delle ore di buio e a una produzione maggiore di melatonina. Quest’ultima favorisce il sonno e, quindi, può far sentire più assonnati e stanchi soprattutto verso il tardo pomeriggio» chiarisce il dott. Lerario.
Rimedi
Cosa fare, quindi, in caso di sopraggiunta astenia (in assenza di motivazioni contingenti come uno sforzo muscolare intenso)?
«La prima cosa da fare, quando si avverte una spossatezza molto marcata, è recarsi dal curante per escludere eventuali patologie. Tra quest’ultime, vanno escluse anche malattie di tipo infettivo. Il curante potrà, quindi, prescrivere esami di routine (anemia, tiroide, glicemia) e/o indirizzare allo specialista d’elezione. In questo quadro, andranno considerate variabili psicofisiche come ansia e stress, non meno importanti di cause prettamente fisiche» afferma l’esperto.
Gli integratori
Oggi assistiamo a un consumo sempre più diffuso di integratori multivitaminici e multiminerali per affrontare stanchezza e stress psicofisico.
«Gli integratori per l’astenia non sono un rimedio risolutivo: di certo non fanno male ma non si sa, invece, quanto facciano bene. Gli integratori multivitaminici possono aiutare da un punto di vista metabolico ma non mutano la situazione relativa all’astenia, di cui vanno invece ricercate le cause» conclude il dott. Lerario.